YOMO. L’evoluzione della specie 20 Maggio 2013 – Pubblicato in: Sponsored – Tags: cibo, experinces, food, food project, made in italy, test, yomo go
Ci sono delle aziende italiane fortemente legate alla nostra storia personale, interlacciate a sottili fili fatti di ricordi e momenti specifici. I loro marchi fanno talmente parte della nostra quotidianità che talvolta ci dimentichiamo la loro storia o forse la ignoriamo totalmente.
Ebbene, quando Yomo ci ha chiesto di scrivere questo post ci abbiamo pensato un po’, insomma, cosa stiamo proponendo ai nostri lettori? Che tipo di contenuto?
Non è solo il fatto di scrivere bene o male di un prodotto, è andare al fondo di questo che c’è sempre piaciuto. Non puoi apprezzare fino in fondo una novità di prodotto se non torni un po’ indietro, ragionando sul marchio, su i suoi punti forti, sulla sua storia e sulla sua “rettitudine” tanto più che si tratta di un alimento. Yomo è parte dell’immaginario collettivo italico, perchè fortemente tricolore. La sua storia è cominciata molti anni fa nella provincia lombarda, è l’acronimo di “Yogurt Omogeneo” e da sempre lo conosciamo come quello con la lista degli ingredienti “più corta che c’è”: latte, fermenti, un po’ di zucchero e della frutta, se ti va.
Giuseppe “lo zio Chucky” e Laura hanno provato per noi il nuovo Yomo Go, yogurt “intero” in confezione “squeeze” che può stare fuori dal frigo per anche quattro ore. Il Giuse corre, si sa, Laura è una donna dallo spirito super vintage e ovviamente il suo yogurt è sempre stato Yomo (non avevamo dubbi) ma è anche donna 2.0 che vive tra Milano e Roma, assidua frequentatrice di treni ad alta velocità e professionista del trolley leggero!
Che cosa ne avranno fatto di Yomo Go? Leggete sotto e se vi hanno convinto compratelo e fateci sapere cosa ne pensate!
A voi Chucky e Laura alle prese con Yomo Go.
Il Chucky
Se c’è una cosa che mi rimprovero sempre è di esser distratto e pensare a dieci cose diverse mentre ne sto già facendo una. Quando entro nel mood spuntino, soprattutto prima o dopo aver corso, tiro fuori dal frigorifero qualcosa da mangiare come lo yogurt che puntualmente poi abbandono da qualche parte perché nel mentre mi suona il telefono, sono stato folgorato dall’ennesima idea che potrebbe cambiarmi la vita o mi è venuto in mente un tweet geniale che devo immediatamente far sapere al mondo. Possono passare anche ore prima di ricordarmi del mio yogurt e quando torno lì dove ho lasciato il mio vasetto bianco non posso far altro che rendermi perfettamente conto che sono un fulminato. Adesso però ho trovato la soluzione ai miei problemi: è lo yogurt Yomo che si mantiene fino a un massimo di 4 ore fuori dal frigorifero: in più è buono ed è anche gustoso. Me lo posso anche portare in giro per avere all’occorrenza uno spuntino sfizioso.
La Laura
Milano-Roma è la tratta ferroviaria che percorro più spesso, è un viaggio ormai familiare che mi porta a casa “nostra”: da quando l amore, quello vero, è entrato nella mia vita quasi due anni fa.
Ma un altro amore che dura da che ho memoria pervade la mia vita, è quello per lo yogurt.
Sono nata con un vasetto di Yomo tra le mani, credo. Ho ricordi di merende fatte di vasetti di yogurt bianco che poi cospargevo di cioccolato grattugiato o ancora di miele, da non crederci…ma precorrendo i tempi e i nuovi gusti che Yomo avrebbe introdotto da lì a qualche anno!
Tutto questo è stato merito di mia madre, che ha sempre indicato a noi figli una strada di qualità e affidabilità in termini di nutrizione. Poi negli anni, crescendo, mi sono divertita a sperimentare scegliendo nuovi brand e scoprendo numerose alternative, per arrivare a comprendere ben presto che per me Yomo è lo yogurt per eccellenza: omogeneo e 100% naturale. Si vede a occhio nudo e si sente al primo assaggio.
Oggi sono in viaggio, sto raggiungendo Roma come spesso mi accade ma con una novità: ho scoperto il nuovo Yomo Go e non ho potuto fare a meno di infilare due confezioni nella mia già stracolma borsa! Ho potuto farlo per due semplici ragioni: Yomo Go si presenta in un compatto formato squeezable e non serve il cucchiaino per consumarlo, è richiudibile e resiste fino a quattro ore fuori dal frigo! Perfetto per uno spuntino durante il viaggio!
Ho scoperto che Yomo Go può infilarsi dappertutto, in borsa come in tasca; ha il gusto e la consistenza eccellente di Yomo e non ne sprechi nemmeno una goccia. È comodo, è sfruttabilissimo ma soprattutto è fresco e buonissimo!
Una volta finito lo si può gettare in un apposito contenitore per i rifiuti, ma se non ce ne fossero nei paraggi…sappiate che ben sigillato con il suo tappo non cola, non macchia e lo si può tenere tra le proprie cose in attesa di buttarlo, senza timori!
Yomo Go è stato oggi il mio compagno di viaggio e ancora lo sarà in numerose occasioni, perché lo posso portare con me davvero ovunque e soprattutto trovo fantastico quando nascono prodotti pensati apposta per semplificarci la vita.