Un taglio di capelli non è mai stato solo un taglio… 11 Gennaio 2023 – Pubblicato in: The Funky Diaries – Tags: ,

Il mio primo taglio drastico di capelli risale al passaggio tra scuole medie e superiori: da lunghissimi a cortissimi.

Il cambio scuola mi aiuta a collocare questo grande cambiamento nel tempo.
Purtroppo ho un problema con le date: ricordo tutto, troppo, ma mai gli anni dove collocare il fatto.
A volte questa incomprensione col passato diventa un problema: sarei totalmente incapace di ricostruire un C.V. senza documenti datati…

A che punto eri nel 2003? In che anno hai lavorato nell’ultima show room? Questa la so solo perché ero incinta di Leo: 2008!
Sarà l’età ma sento l’esigenza di non perdermi più e di iniziare a mappare passato e presente.
All’ennesimo colpo di testa – mi sto facendo ricrescere i capelli dopo anni di rasate a macchinetta – mi sarebbe piaciuto ricostruire date alla mano tutte le volte che l’ho fatto.

E’ importante, perché ad ogni taglio e ri crescita è corrisposto un grande cambiamento. Questo lo ricordo.

tagliodicapelli2016

Istagram dice che l’ultimo taglio da lungo a corto risale alla primavera del 2016.

Ho sempre invidiato chi non cambia taglio di capelli: chi si è costruito una divisa che non cambia nel tempo deve avere una gran solidità. O ha solo trovato il suo posto? E’ un fatto che ammiro, che mi trasmette serenità.
Non che io non ce l’abbia ma… Ma non riesco nemmeno a spiegarlo. Vorrei ma non riesco.

Fino a poco tempo fa avrei scommesso che il mio taglio cortissimo sarebbe stato il mio ultimo taglio, quello che mi avrebbe accompagnato fino alla fine del mio cammino.
Poi un giorno mi sono svegliata e ho visto il mio viso invecchiato troppo esposto, non il viso che avevo quando li ho rasati la prima volta (per forza di cose, eh, son passati sette anni).
Non mi è piaciuto.

Posso accettare di invecchiare, quello si, ma non con questo taglio. Non oggi, poi domani chissà…

Nel mentre ho iniziato a tenere un diario per seguire tutti i miei tagli e i miei appunti su fogli finalmente non più sparsi.

Caro Diario – però, con me non funziona, ci ho provato.
Ho allora trovato un escamotage.
La mattina, mentre bevo il caffè, estraggo due arcani maggiori di un vecchio mazzo di tarocchi di Marsiglia.
Mi attacco a questa archiviazione per scrivere cose. Funziona!
Giorno dopo giorno si aggiungono sempre più parole. Le carte mi danno una direzione e poi si finisce chissà dove. M’importa il dove? No, a me importa la traccia.

Sabato 7 Gennaio.
Quel giorno mia sorella aveva prenotato il parruchiere per entrambe, non ricordo nemmeno l’ultima volta che ci sono stata.
Quella mattina, tra le carte, esce la Giustizia che con quella spada taglia quel che c’è da tagliare. Capelli, rapporti e quel che deve. Sorrido.
Mi sorella sta male, disdice l’appuntamento, io non taglio i capelli e nemmeno i rapporti che dovrei.

La sera riprendo il diario e lo aggiorno:
Non ho tagliato un cazzo insomma.
Eppure rido.

Un taglio di capelli non è mai stato solo un taglio di capelli,
è’ molto di più ma me ne accorgo solo tempo dopo.

Ora però ho un diario da dove spuntano frasi che mi fanno tajare, come si dice a Roma,
e un appuntamento dal parrucchiere per il 12 Gennaio dove non ho la più idea di cosa farò.

Aggiusterò? Taglierò? Cambierò? Resterò?

Non lo so ma di sicuro me lo segnerò.