Wind: l’emozione batte la tecnologia, sempre. 19 Settembre 2014 – Pubblicato in: Sponsored – Tags: , , , , , , ,

Che cosa chiedi a un operatore mobile? Che soddisfi le tue aspettative, che riesca a connettere il tuo mondo, i tuoi mondi. Viviamo in una società nella quale “se c’è il wi-fi c’è casa” e questo vale pure per le connessioni mobile. In un device ci metti la vita intera, che sia un telefono, un tablet, un computer. Il telefono non trasmette più solo la voce, ma anche le emozioni.

Wind si mette in gioco da questo punto di vista, legando la sua nuova campagna ad un aspetto più emozionale, una carta vincente dove le tariffe e l’eterna battaglia sul prezzo pare calmierarsi per tornare ad un concetto di servizio differente che dice: noi siamo coloro che ti permettono di traghettare le tue mille voci ovunque.

Allo stesso tempo ci racconta un bisogno di concretezza, una storia in rewind. La tecnologia allontana, in un mondo più connesso e orizzontale che mai, e un player delle telecomunicazioni sembra invitarci a riflettere un po’ di più su questa vicinanza effimera. Il concept è potente benché – e c’è da ammetterlo – da quei sottili fogli di silicio siamo dipendenti da tempo; micron di connettori che ci disconnettono dalla voce, nuda, pura, cruda del contatto reale.

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In sostanza è così, la mobilità è la conseguenza di un costante aggiornamento tecnologico, uno sviluppo del quale non sappiamo ancora immaginare la fine, ma di cui noi utenti siamo, in un certo senso, i veri protagonisti, quasi come “driver” di questa rivoluzione hardware.

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Interattività, frammentazione, velocità: sono tutti elementi che caratterizzano quell’emozione che ci permette, ad esempio, di divulgare agli amici il primo vagito di nostro figlio, in tempo reale. Nell’istante stesso in cui accade. Quel momento però è nostro, solo ed esclusivamente nostro. Possiamo condividerlo o taggarlo quanto ci pare, ma per fortuna la pelle d’oca è una reazione che abbiamo ancora solo noi umani: il qui e ora può essere condiviso con una serie di pixel o bit, ma la scossa dell’attimo rimane nostra, come nostra rimane la lacrima incastrata tra le ciglia. Quel calore e quell’esserci.

La morbidezza di una mano non sarà mai trasferibile.

La carezza del tuo bimbo appena sveglia.

Il bacio della nonna sulla fronte.

L’attesa di una risposta sognata.

Possiamo scriverne, e lo stiamo facendo. A voi saranno venuti alla mente ricordi tangibili di emozioni vissute sulla pelle e no, la tecnologia fino a lì non arriva. Un limite lo conosciamo.

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