The Funky Lawyer incontra Cristina Preti, mamma adottiva, mamma di cuore. 25 Settembre 2013 – Pubblicato in: The Funky Lawyer – Tags: , , , ,

E’ vero… a volte i pezzi di un puzzle si incastrano come a creare un immagine da sempre presente dentro di noi ma in modo un po’ sfuocato e non delineato…

Poi all’improvvisò qualcosa si accende e quel puzzle inizia ad assumere dei contorni precisi e si prova la sensazione di conoscerlo da sempre come se fosse sempre stato appeso in quel preciso punto della parete che tutti i giorni osserviamo.…

cristina preti

Riguardo a questa intervista è capito così. Circa due anni fa mio marito tornando a casa mi consiglia di leggere una lettera scritta sul blog del corriere della sera 27 ora intitolata “il mio parto adottivo”. Da sempre incuriosita ed affascinata dal mondo dell’adozione inizio a leggerla e rimango sinceramente colpita per la delicatezza e la profondità con cui viene descritto l’incontro tra la bambina ed i suoi nuovi genitori..

Si percepiva amore, consapevolezza, speranza e grande entusiasmo nelle sue parole…

L’articolo poi lo ripongo nel cassetto “delle cose da non buttare e custodire” e rimane li sino a quando non incontro Chiara e Justine e inizio a scrivere per loro articoli che affrontano questioni che possono interessare il mondo femminile. Nasce l’idea di affrontare il tema dell’adozione e decidiamo di dedicare tre post ad esso.

(n.d.r potete trovarli nella rubrica QUI)

cristina preti

Al piccolo porto dei pescatori di Desenzano conosco personalmente Chiara e Justine (che emozione le Funkymamas proprio loro sono venute a trovarmi!!!); parliamo di progetti ed idee e mi consigliamo di seguire su twitter Cristina Preti che avevano “incontrato” su twitter. Subito mi metto alla sua ricerca e scopro che era colei che aveva scritto quella famosa lettera che tempo fa mi aveva colpito e che nonostante il tempo ricordo benissimo come se l’avessi letta il giorno prima.

Decidiamo di contattarla e di proporle una breve intervista per parlarci della sua esperienza; lei accetta ed eccoci qua…

Sento Cristina telefonicamente nella pausa pranzo di uno svogliato pomeriggio di fine agosto post vacanze; mi sento subito a mio agio si percepisce nella sua voce la voglia di raccontare, di condividere la sua esperienza. Non c’ è reticenza anzi ciò che traspare è il desiderio di trasmettere il suo entusiasmo e la gioia che questa avventura ha portato a lei e alla sua famiglia.

cristina preti

Avevo preparato delle domande ma alla fine parliamo a ruota libera; Cristina mi descrive il percorso dell’adozione come un grande progetto che lei e suo marito hanno deciso di affrontare insieme; non nega di avere incontrato difficoltà ma mi sottolinea l’importanza di aver ben delineato dentro di se l’obiettivo solo così si è pronti e disposti ad affrontare tutti i possibili intralci.

Mi definisce queste difficoltà come ”regole del gioco” che lei e suo marito accettano di rispettare per attraversare in piena coscienza e consapevolezza il percorso dell’adozione e per concretizzare l’intenzione nata all’interno della loro coppia.

Essere genitori adottivi vuol dire, infatti, fin dall’inizio essere “disponibili” a farsi toccare fino a capire i propri limiti per riconoscerli ed essere pronti a gestirli quando sarà il bambino che li colpirà mettendo alla prova i suoi “nuovi genitori”.

L’intenzione di cui parla Cristina è molto più ampia e vasta di quella finalizzata alla singola adozione (sebbene anche questa sia dia una portata enorme) poiché comprende l’ immenso progetto, da sempre maturato dentro di lei, di rendere felice un bambino e di renderlo figlio consentogli, quindi, di esercitare, in modo pieno, un diritto che gli è stato privato per ragioni che esulano completamente dalla sua responsabilità.

Cristina parla di responsabilità sociale dell’adulto, di dovere di pensare alla felicità altrui, prendendosi il dolore di tali bimbi e facendolo diventare proprio come se fossimo noi in prima persona ad averlo provato e percepito.

Credo che siano questi concetti i punti cardini che hanno motivato Cristina nel corso della sua meravigliosa esperienza adottiva e che l’abbiano portata a divenire “mamma di cuore”.

Il rapporto con la sua bimba è stato e continua ad essere una piccola conquista quotidiana fatta di piccoli gesti di cui bisogna avere la sensibilità di coglierne il significato e l’enorme valore; mi spiega, infatti, che il suo sentirsi mamma è avvenuto in modo graduale; ogni gesto di fiducia che la sua bimba le regalava la aiutava a crescere insieme a lei e creare quel legame indelebile che unisce ogni mamma al suo bambino.

Io per ora sono “mamma di pancia” ma mi sono molto ritrovata in questa affermazione di Cristina; credo, infatti, che il sentirsi mamma nell’intimità più profonda sia il risultato di un processo lento fatto di sguardi, di contatti, di gesti complici, di giochi improvvisati che si vivono giorno dopo giorno e costruiscono quella strada che percorreremo insieme a nostro figlio lungo tutta la nostra vita.

cristina preti

Cristina poi mi ha spiegato che essere genitori adottivi vuol dire anche saper e voler accettare che il proprio figlio, sebbene sia oggi felice e sereno, porti sempre con se un velo di malinconia, di tristezza per l’esperienza passata che comunque ha vissuto a prescindere dall’età in cui è stato adottato.

Si tratta di bambini che hanno già fatto un processo di crescita nel senso che sanno già che affiancato al bene esiste anche il male.

Mi dice che ci vuole tanta forza nell’accettare questo e tanta volontà di condividere, di sentire insieme a lui questi sentimenti; per esprimere quest’idea utilizza un termine spagnolo ”compartire” solo, grazie a questa condivisione si riesce a non aver paura del passato ed a accettarlo insieme nella sua interezza.

Cristina tramite la lettera scritta sul Corriere della Sera voleva lanciare un messaggio positivo, voleva far capire di come l’adozione sia il progetto più bello a cui una persona può tendere; personalmente credo che sia riuscita perfettamente anche in questo suo intento.

Ciao Cristina

Grazie di cuore.

Grazie anche da parte nostra: Chiara, Justine e tutta la funkyredazione.