Non siamo tutte amiche. Non lo saremo mai. 4 Ottobre 2016 – Pubblicato in: Strafi, The Funky Diaries

Ci dev’essere dietro un intrinseco motivo legato all’insicurezza se ancora non siamo riuscite a raggiungere il leggendario stato di grazia denominato solidarietà femminile.

solidarietà femminile

E’ un po’ che ci penso, sbalordita dai commenti in rete ma anche nella vita reale: sparlare è prerogativa femminile?

Non credo. Non lo credo perché semplicemente non credo nelle differenze ma nelle persone.
Vagando per le zone neuronali superficiali del mio cervello, quelle giusto al di sotto dei capelli, ho pensato che probabilmente questa fantomatica differenza tra uomini e donne è data dal solito aspetto che imbruttisce, parlando davvero in generale, le donne.

Aspettative, stereotipi, educazione: una società che volente o nolente ci ha cresciuto insicure.

Dobbiamo essere belle. Dobbiamo seguire un percorso scandito da tappe prestabilite per età. Dobbiamo essere la colonna portante del focolare ma non l’uomo di casa, mi raccomando.
Possibilmente sposate, poi mamme, lavorare ma non troppo e mi raccomando, sempre belle. Sempre.

Siamo la generazione del fitness, dello yoga, della mindfulness ma anche della maglia e dell’uncinetto: tutte attività che aiutano a rilassare la mente, a cercare una quadra, a ri centrarci.

Qualcosa vorrà dire.

donne

E penso che sia il giusto punto dal quale ripartire. Se stesse.
Ritrovare una forte sicurezza, non per piacere ma per piacersi.

E quando questo accade, è più facile farsi piacere anche gli altri ma…Non tutti!

E’ impossibile, innaturale e poi chi lo desidera?

Io no. Amo l’intrinseco destino delle affinità elettive.
Quei legami che nascono, a volte da una reciproca antipatia e che invece evolvono in amicizie durature.

Non si può piacere a tutti e non si deve.
E’ bellissimo scegliersi, trovarsi, viversi.

Ma quindi, questa solidarietà femminile?
Credo si trovi esattamente in quella zona che chiamerò rispetto ma che è molto di più.

Non mi devi piacere per ottenere il mio rispetto, la mia empatia. Non dobbiamo essere amiche perché io ti sia solidale.

Se i social networks sono lo specchio della società, si potrebbe iniziare da lì.
Non seguire chi non ti piace per farti salire il nervoso, ci rimetti solo tu.
Non dire cattiverie, non sparlare: se proprio ti devi sfogare chiama un’amica.

Le parole pesano, in rete come in quartiere e sopratutto girano e spesso basta che arrivino con una virgola cambiata per fare malissimo.

La solidarietà femminile, rispetto, si tratta di rispetto.

Ed ecco qui, che dopo anni, mi sono data una risposta che probabilmente cambierà ancora: se è vero che le critiche più feroci nei confronti delle donne arrivano proprio dalle donne, bisognerà ripartire dalla sicurezza in sé stesse.