Micheline, voleva essere Audrey Hepburn 25 Ottobre 2016 – Pubblicato in: Fashion, Strafi

Oggi vi racconto la storia di Micheline (letto alla francese) la mia deliziosa amica congolese.

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Vive a Bologna, fa la cuoca e la tata. L’accoppiata perfetta.
È totalmente fuori dal tempo e dallo spazio, i suoi gesti e i suoi pensieri vanno a un minutaggio totalmente differente dal resto del mondo.
Se le chiedi un favore, che hai avuto un emergenza, arriverà in ritardo ma vestita, truccata e pettinata a dovere.
É una cosa irritante ma se non dovesse essere così dovremmo preoccuparci.
É sempre quella vestita meglio del gruppo, tiene le calze pesanti in borsa (se dovesse cambiare il tempo), è sempre fornita di salviettine con cui si cura di pulire mia figlia che spesso sembra abbia fatto la guerra greco romana sotto la pioggia e io spero sempre nel potere dell’auto-pulizia. Sono così stanca a volte. (Ma i vostri figli sono sempre puliti?)

Ma Michi non lascia passare nulla.

Ha lunghe trecce che acconcia in base all’umore. E quando non le ha sta male. Con il suo bulbo riccissimo lei non ci riesce a stare, non si sente a suo agio ma quando ha le trecce splende della luce delle regine.

Lo è, in sella alla sua bici regna su Bologna.

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Ma Michi ha un problema grosso. Una grande limite che non riusciamo a superare.

Vorrebbe essere Audrey Hepburn.

Come insegna il fuscellino di Hollywood, Michi ha un tubino nero nell’armadio, indossa ballerine come non ci fosse un domani e mai mai mai uscire in disordine.

Ma amica mia bella, proprio Audrey?

Non hai né altezza né colore, sei africana. Color ebano che quando sei al sole splendi come se fossi ricoperta di polvere d’oro.
Audrey era trasparente nel suo biancore. Audrey profumava di successo, tu di Africa. La tua pelle sa di legno e sabbia, quell’odore che ti viene voglia di partire ogni volta che stiamo insieme. Michi, il tubino ti sta da dio e come accavalli tu le gambe sono in pochi, ma sei nata nera. E se sei nera… Puntini di sospensione, finite pur voi la frase.

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Perché il tuo colore è un po’ limitante. So che vorresti fare la modella.
Si vede da come ti atteggi. Ma non so Michi se questo sia possibile. Dicono che la tua pelle non stia bene con tutto. Mi spiace Michi, il mondo va così. Quello della moda, va così. Lo sai che di modelle nere nelle sfilate ne vediamo poche, che anche la regina indiscussa Naomi ne ha fatto una battaglia personale. Tu vuoi essere Audrey e fare la modella. Esagerata.

Dicono che sulla tua pelle ebano non starebbero bene alcuni colori. Capisci cara Michi che sul bianco ci metti tutto. Se ci pensi, in fondo.

Cosa ne sanno loro, quelli della moda, di quanto stia bene tutto sulla tua pelle color ebano, di quanto tu sia splendente sotto la polvere d’oro di cui sei naturalmente coperta. Che ne sanno loro Michi?

Perché tu sei solo nera, ti sei fatta una guerra che è rimasta incisa sulla tua faccia e sulla tua schiena, hai ancora negli occhi il riflesso del macete in quella giornata in cui sei sopravvissuta. Che ne sanno di quando la notte scappavi correndo sui corpi per metterti in salvo, di quanta gente hai dovuto perdere, di quanta sabbia hai dovuto respirare. Tu, che vorresti solo sfilare e sentire il calore delle luci sul viso, i morbidi pennelli che ti truccano a dovere, che vorresti sentire il rumore degli applausi per dimenticarti delle bombe. Tu che passeggi con un cornetto e un cappuccino sfiorando le vetrine di Tiffany in Galleria Cavour, tu che pedali e canticchi leggera e spensierata Moon river.

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Che ne sanno loro Michi, di te che vorresti solo essere Audrey Hepburn, di te che del tuo passato vivi ma che vorresti non doverlo più ripercorrere, che vuoi il diritto al naif, tappeti rossi su cui farti fotografare, spendere soldi per trucchi e vestiti.
Perché si, vieni dall’Africa dove i bambini muoiono di fame, ma sprechi il cibo anche tu, non doni i soldi alle organizzazioni benefiche, non adotti a distanza, ti piace andare dall’estetista perché sei certa che se stai male tu, non stanno bene i bambini in Africa, tanto vale stare bene. Che la tua storia è tua e vorresti condividere solo la tua bellezza.

Che in fondo, vuoi solo essere Audrey Hepburn.

Ma che ne sanno loro, Michi.

Che ne sanno di quanto splendi.

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Il consiglio di Justine:
Su Netflix trovate About Face – dietro il viso di una Top Model.
Molti gli argomenti affrontati, dall’inizio del fenomeno top model a come affrontano gli anni che passano i volti che hanno fatto sognare dalle copertine dei giornali molti anni fa.
Ma riguardo a questo post di Azeb, c’è una parte parecchio interessante sul concetto di bellezza…esotica. Così vengono ancora definite le bellezze non conformi agli standard di pelle chiara.
Toccanti i racconti di come vennero accolte nel sud degli Stati Uniti le prime modelle di colore: con sonore bastonate contro il pullman che le trasportava.
E ancora, le testimonianze di come ad oggi, sfili una modella nera su 30.