6 tipi di runners urbani 8 Novembre 2013 – Pubblicato in: Funky Runner by Lo Zio Chucky – Tags: , , , , , , ,

Giardini, strade, e piste ciclabili sono le vere palestre di ogni runner, terreno fertile per macinare chilometri , allenarsi e far girare le gambe. Ma sono anche il luogo dove poter incontrare quello spaccato di umanità che entra in contatto con il favoloso mondo della corsa in maniera molto particolare. Durante i miei mille milioni di km corsi e ripercorsi ho individuato 6 categorie che popolano il labile confine al limite tra la corsa e una vetrina per studi antropologici. E li ho riassunti qui, perchè tutti devono sapere.

Quelli “Quel che resta di Miss Italia”

Uomini o donne che siano, sono quelli che sperano nella resurrezione di Miss Italia: corrono per tenersi in forma e già che ci sono fan due prove per la passerella. Carichi come madonne del petrolio, le donne sono truccatissime e con tette d’amianto. Gli uomini impeccabili nelle loro magliette super aderenti e negli shorts “tutta-minchia”. Corrono con improbabili completi tecnici della linea sport del loro stilista preferito e quando c’è il sole sfoderano occhiali sa sole che manco le mosche. (Andate a lavorare!)

Quelli “C’ho figo e son la scarpa più bella”

Sono i pluricarrozzari fulloptional del running. A loro non manca niente: dal garmin ultimo modello, all’ipod 89099 gb, all’ultimo ritrovato della scienza e della tecnica che un amico gli ha portato dagli States. Cardio sempre acceso, magliette strizzate, shorts tecnici e scarpe power, di quelle che ti muovono all’insano sentimento dell’invidia.
Il giorno prima hai letto su una rivista proprio di quel modello fotonico e hai subito pensato di chiederlo a Babbo Natale. Il giorno dopo esci a correre e loro l’hanno già ai piedi. Col tempo poi ti accorgi che lo alternano ad altri modelli per cui tu hai sbavato fino alla morte. Sono quelli che se ne fregano di quanto spendono, “Perchè si sa, la scarpa è tutto” (Annatevene , va)

I convintoni

Vivono di ripetute massacranti, sono vittime del loro sportwatch da cui non scollano mai lo sguardo e con cui tracciano ogni singolo movimento della loro eistenza. Sfoderano magliette delle corse più fighe e trendy per cui si preparano fino allo sfinimento, ma se chiedi loro di partecipare alla 10k della parrocchia per fare della beneficenza ti iniziano a tirare in mezzo con la scusa della sindrome della bandelletta tibiale . (Curatevi)

I nostalgici dello scioglipancia

Le hanno provate tutte per dimagrire: dalle pastiglie con cui “mangi e non ingrassi, dormi e dimagrisci“, alle fasce vibranti, fino ai miracolosi attrezzi per addominali d’acciaio. Poi hanno letto da qualche parte che correre è il modo più efficace , economico e salutare per dimagrire. Allora perchè non provare? Ed eccoli sulla strada: tutona di acetato, cuffie che manco un paraorecchie a Mosca il 13 dicembre, All Star e via di corsa!
Partono a tuono fin da subito perchè vogliono raggiungere il peso forma nel più breve tempo possibile, alternano corsa veloce a corsa velocissima fino ad andare in iperventialzione ma non si arrendono fino al terzo chilometro quando si fermano, si autocompiacciono e tornano a casa a premiarsi con una cena da 8000 kalorie. (Li hai visti una volta e poi non li vedrai mai più)

Quelli dell’ happy hour

Il giorno prima hanno partecipato ad una 5k spinti dall’entusiasmo di qualche amico o collega che li ha tirati in mezzo per bene. Si sono talmente tanto galvanizzati che ora ci credono veramente e vogliono iniziare a correre. Si danno appuntamento in branco e corrono raccontandosela a nastro della tipa che si è fatta il tipo amico della tipella che in realtà è la moglie di quel gran cornuto del loro amico. Il tutto formando un muro umano che farli spostare devi aver passato il 300esimo livello di tetris. Al quarto km se la stanno già menando per la fatica e si stanno già organizzando per il dopo corsa. Un bell’ape e ti passa la paura.
Da quel giorno in poi li beccherai solo all’aperitivo (Bella lì regaz che vi siete levati!)

Gli idoli (quelli veri)

Hanno un’età che va dai 16 ai 90 anni, sono quelli che corrono per davvero. Non importa se nevica, piove, c’è il sole o è in arrivo una imminente catastrofe metereologica: loro corrono.
Li guardi e ti perdi in un’ammirazione profonda. Infatti basta uno sguardo per capire che nel loro movimento ci sono la dedizione e l’impegno di chi corre veramente, di chi non ha bisogno di caricarsi come furgoncini dell’acqua minerale o di avere il top della scarpa da corsa. Ma di chi ha bisogno di correre perchè della corsa ne ha fatto uno stile di vita. (Vi stimo a tuono!)