YLK aka Yes Logo Kids 25 Gennaio 2012 – Pubblicato in: Business, Legge e Marketing – Tags: , , , , ,

Non ti rendi conto del potere di fascinazione che può avere un prodotto ed un marchio fino a che non hai un figlio. Te l’hanno sempre detto e la risposta è sempre stata la medesima: “Io no, non sono mica un’italiana media”, è stato bello crederci per decenni.

I bambini sono spugne e questo si sa, ma che facciano anche delle scelte d’acquisto a due anni chi diamine se lo aspettava! Lil Ricy è l’incarnazione di un consumatore tipo degli anni Ottanta, dato che non riesco ancora ad instillare in lui una minima di senso critico mi tocca sorbirmi le sue manfrine su svariati prodotti, vi prego non ditemi che magari guarda troppa Tv etc..etc.. perchè la Billabong non fa la pubblicità in Tv e lui ne riconosce il marchio al volo sulla felpa del papà e lo collega alla muta da surf. La cosa tremenda e paurosa è che guarda la mia amatissa tuta in triacetato tamarrissima di Adidas e la menziona come “Adas”. Foss’anche che il trifoglio tedesco sia stato recentemente investitore sul mezzo televisivo, i suoi ultimi spot erano prettamente incentrati su Originals , rasi di figume elettronico hipster o super star. Se Lil Ricy avesse mai associato quello spot alla mia tuta, lo porto a lezione da Aldo Grasso domani.

Idem con Moncler. Un giorno ha urlato dietro ad un signore “Eh Leooooo, eh Leoooooooooo” indicando il tondone bianco del logo sul maglione del poverello raggelato dalle urla. Ebbene sì, l’amico fidato ha un giubbottino di Moncler, mica pizza e fichi.

I problemi veri insorgono con ogni tipo di prodotto Ferrero – Kinder. Il Kinder è il Re, il Kinder è la Mecca, il Kinder è la K nel suo piccolo alfabeto di letterine colorate e la Ferrero è infida….oh se è infida!

Ecco perchè:

1) posiziona quegli ovetti malefici a portata di manina alle casse.

2) le confezioni sono tutte rosse e bianche. I bambini sono attirati dal rosso in tutte le sue forme e sul bianco spara un casino.

3) Essendo uguali nel packaging sono facilmente assimilabili alla medesima categoria di prodotto con un semplicissimo collegamento neurale: se è buono l’ovetto bianco e rosso lo sarà anche la brioches bianca e rossa, anche se non l’ho mai provata.

4) sempre per via del bianco e rosso spiccano anche nel banco frigo e a questo punto la povera madre si rende conto di essere circondata da tonnellate di prodotti Kinder, il doppio rispetto alle merendine Barilla nonostante queste siano massicciamente presenti in TV. Sono in ogni angolo, la politica di colonizzazione del punto vendita da parte dell’azienda è da manuale. Loro vanno al sodo > corner/acquisto sicuro, prima delle feste volevo piangere…c’erano le ISOLE Kinder nei centri commerciali. ODIO.

5) Last but not least sono relativamente semplici da scartare. Non tutti ok, ma gli ovetti sì.

Lil Ricy è dunque uno Yes Logo Kids. A volte penso ” Meglio la Kinder che Hermes“, ma lui di Hermes si filerebbe solo le scatole arancioni, per il resto nun se magna, della serie: “Ma dove vai se la sorpresina montabile non ce l’hai!” Eh!

Quindi gioiamo, meglio l’ovetto della Birkin.

Per la mamma vale ovviamente il contrario, ma questo è solo un dettaglio discutibile.