Volevo una Saltafoss e mi son ritrovata una Graziella. 20 Marzo 2012 – Pubblicato in: Kids&Moms – Tags: , , , ,

Quando ero piccola passavo le estati in campagna da mia nonna. Tornavo a casa solo per i pasti e brevi pisolini, per il resto passavo il mio tempo a buttarmi giù dai fossi con una Graziella rossa, il problema è che a me sarebbe tanto piaciuto avere una Saltafoss! Oh sì! Con la sella lunga e gli ammortizzatori, rossa pure quella e magari con cestino perchè alla fine ero pur sempre femminuccia. Invece no, Graziella rossa e me la sono beccata fino ad età non ben definita, quando poi mio padre mi accompagnò dal ciclista (perchè mica c’era il Decathol) per comprare la prima Holland. Quella bici lì è durata circa 7 minuti netti, giusto il tempo di regolare il sellino e pensare diabolicamente: “Vediamo come si va se chiudo gli occhi!”. Volete sapere com’è andata a finire? Mi sono schiantata contro un palo della luce, ovvio. Me lo ricordo come se fosse ieri, mi ricodo anche la faccia di mio padre quando mi ha raccolto in lacrime da terra, la faccia del terrore e non ho mai capito se era preoccupato della mia salute fisica o mentale. Io però non piangevo per il dolore, affatto, piangevo perchè avevo distrutto la bici!


Ora è primavera e la voglia di bici torna sempre, ne ho una super vintage e sempre graziellosa che dovrei scartavetrare e lucidare. Lil Ricy ha la sua bici rossa e bianca con sirena annessa, ma per lui sogno, ovviamente una Saltafoss! Ho cercato sul web e l’azienda esiste ancora ed esistono ancora le Saltafoss, ma sono totalmente diverse. Onestamente sono rimasta delusissima, la bici da cross con sella lunga abrebbe dovuto rimanere invariata nei secoli, la sua stessa storia è una cosa pazzesca e l’ho trovata in un web magazine locale “Legnano News” che ci racconta quanto la passione per le moto si sia riversata nel progetto di una bici. Bellissimo racconto. Ora le Saltafoss originali di un tempo si possono comprare dai vecchi proprietari oppure, se siete fortunati, in qualche mercatino dell’usato. Ad avere un figlio con più di 2 anni e mezzo mi metterei sotto a trovarne una da elaborare a piacimento, ma se invece non ve ne frega nulla e preferite trovare una bella bici nuova allora girate pure sul sito attuale di Saltafoss dove troverete delle belle proposte sia per il pupo che per voi.  Ho visto dei modelli pazzeschi per Lil Ricy, tipo la bici Hip Hop…un po’ tamarra, ma oggettivamente da “capo del parchetto” e per me una classica bici da strada con un retrogusto vintage da leccarsi i baffi, già me la vedo con un super cestone in vimini rivestito all’interno in tessuto a quadretti Vichy.

E per il papà? I papà possono fare i bellimbusti con la Ferrari delle bici sotto le chiappotte, ovvero un bel modello di Cinelli. Un’azienda pazzesca, della quale ho avuto il piacere di conoscere il presidente, un uomo visionario e appassionato di arte, bellezza e tecnica tutte caratteristiche che riescie a inserire nei suoi prodotti, come la Gazzetta della Strada. Un’opera d’arte, null’altro da dire, perfetta e magnifica.

Sia per Saltafoss che per Cinelli vale un minimo comun denominatore: sono aziende Made in Italy al 100% di cuore, di anima e di prodotto. Questa è eccellenza!