Un posto nel mondo e l’isola che non c’è, o forse sì. 13 Gennaio 2011 – Pubblicato in: Places – Tags: come vivere a panama, expat, lifestyle, Panama, panama city, sogni nel cassetto, viaggi
Appena nasci ti danno il codice fiscale è incredibile, ma vero. Una settimana dopo la nascita di lil Ricy mi hanno recapitato una missiva per lui intitolata “Egr. Sig. Riccardo Nalukai Comar” contenente tessera sanitaria e CF. Mentre l’Egregio era distratto a capire dove diavolo fosse finito, taluni già l’avevano schedato con un codice alfanumerico che lo accompagnerà per tutta la vita e nel quale sono nascoste informazioni sul suo compleanno, la regione e la città nella quale ha visto la luce, per la serie: bello mio non ci sfuggi! Ebbene, uno non può scegliere dove emettere il primo vagito, però è liberissimo di decidere quale mai sarà il suo posto nel mondo. Ci vuole una bella dose di palle per staccarsi definitivamente dal paese natio, palle e un progetto più o meno valido, nonchè la consapevolezza che ti dovrai arrangiare per i fatti tuoi perchè la rete di salvataggio che la Vita ti fa costruire giorno per giorno con abitudini, manie, certezze se ne va anche lei allegramente a quel paese. Io ho serie difficoltà a cambiare strada per andare in ufficio, ho fatto passi da gigante perchè ultimamente ho ben tre scelte da prediligere, prima solo una e cascasse il mondo, percorrevo solo quella. Questa mia tendenza malata non l’ho mai capita, a (quasi) 33 anni ho deciso di piantarla e così ho fatto. Dedico queste righe a Miss C. e Mister A. due amici, una coppia affiatata e bella che “pum”, dopo la loro estate in Centro America hanno deciso di trasferirsi a Panama. Quando dico “pum” intendo sì una scelta improvvisa, ma anche tutta una serie di circostanze e situazioni che li hanno portati a dire il fatidico “si parte, si va.”E’ il Karma che gira, io lo dico spesso, a volte e per caso incontri persone o fai cose che cambiano definitivamente il corso della tua vita. Ti immagini tutto blu e all’improvviso apri una porta ed è tutto rosso, alle volte il cambiamento arriva dall’esterno e dalle energie che ti arrivano gratuitamente, devi solo essere pronto a ricevere la battuta e carpirne tutto il bello.
Miss C. e Mister A. l’hanno fatto e a casa loro oggi ci sono quintali di valigie pronte per il decollo. Il 23 di Gennaio, grazie al fuso orario atterreranno in un paese in pieno fermento, sotto tutti i punti di vista. Panama conta solo 3 milioni persone, un territorio sommerso da foreste ed una città, Panama City, che sembra la copia colorata di New York. Panama è un paese neutrale e senza esercito, i soldi per la militarizzazione li hanno investiti nella salvaguardia del territorio e le scuole, come il Costa Rica, suo paese gemello. Noriega è solo un ricordo pallido, oggi il loro presidente Martinelli è super democratico, si vanta di essere un imprenditore ed avere altri nove CEO nel suo Parlamento. Dato che Panama vuole fare bella figura con il resto del mondo ed attrarre investimenti nelle sue banche (offshore ndr), la criminalità è molto controllata, i pensionati sono i benvenuti e se decidi di aprire una struttura turistica ti esonerano dalle tasse per una ventina d’anni. Il dollaro è moneta corrente fin dai primi del ‘900 per via degli interessi USA nel Canale, Canale che, per inciso ora è totalmente gestito dal Governo locale e sta per essere ingrandito dall’italiana Impregilo. Il Canale fattura ogni anno una cosa come 2 miliardi di dollari, con il raddoppio, la cui fine è prevista nel 2014 si raggiungeranno i 5 miliardi, tutti nelle casse dello Stato. Mi viene da ridere se penso che questo raddoppio appena cominciato finirà tra tre anni e la Salerno Reggio Calabria giace ancora incompiuta e, a conti fatti, costerà tanto quanto un’opera ingegneristica di dimensioni così epiche da poter unire due Oceani . Per la serie evviva la corruzione, italiana ovviamente.
Tutto ciò per augurare con tutto il cuore il meglio a questi amici. Tutti quanti augurano loro una buona vita in infradito e per tutta risposta Miss C. ha infilato il bikini nella prima tasca della valigia più piccola, così appena arriverà a destino non avrà dubbi sulla buona scelta fatta.
Il punto è sempre questo, se non provi non lo saprai mai. Un motto da applicare in ogni occasione, purchè sia legale, buona e con un fine non solo lecito ma anche intimistico.
Ognuno è libero di scegliere il proprio posto nel mondo, con un atteggiamento che implica oneri ed onori. Seguire un sogno, o più semplicemente fare un’esperienza deve essere materia di studio in tutte le scuole perchè il viaggio, la scoperta, l’inedito, le lingue straniere arricchiscono ed ingigantiscono l’essere umano. Certo il rischio c’è, ma provate a dirlo a Cristoforo Colombo!
Quindi buona Vita nell’isola che non c’è…o forse sì?
1 Commento
Anonymous Gennaio 16, 2011 - 10:08
I sentieri si costruiscono viaggiando.
Franz Kafka