Trenino Rosso del Bernina 30 Marzo 2016 – Pubblicato in: Kids, Next Generation Travellers – Tags: , ,

Perché io ci abbia impiegato tanti anni prima di fare questa esperienza, ancora non lo so, quello che so, è che l’attesa valeva tutta.

Trenino Rosso del Bernina

Ma partiamo dall’inizio, era qualche mese che non ci muovevamo, complice l’inverno e le millemila influenze della mia piccola, odio il primo anno di materna che si sappia!

La mia irrequietezza, iniziava a farsi prepotentemente avvertire, allora ho dato il via libera ai miei pensieri, ed ecco che mi è tornato in mente lui, il Trenino Rosso del Bernina.

Il mio fiuto infallibile, mi ha portato subito a fare centro, e nel mio vagabondare su Internet ho trovato lei Francesca, e il suo sito www.trenino-rosso-bernina.it.

Non mi era ben chiaro in cosa consistesse l’escursione in sé, ma Francesca mi ha chiarito le idee e il mio viaggio ha iniziato a prendere forma.

Ho capito fin da subito , che forse coi bimbi fare tutto in giornata, sarebbe stato troppo impegnativo, per cui io ho previsto la notte prima della gita a Tirano, e ho trovato un b&b a dir poco meraviglioso il Ca’ Merlo.

prodotti-della-valtellina

Un appartamento, tutto per noi, spazioso, pulito e una colazione super: brioche, pane fresco e solo prodotti locali. Mannaggia a me che non ho previsto uno spazio temporale per gli acquisti gastronomici, perché ho scoperto che nella zona, ci sono aziende che producono prodotti locali davvero ottimi.

Arriviamo a Tirano nel primo pomeriggio, giro della cittadina, con mia sorpresa molto carina, e aperitivo in piazza all’aperto, che meraviglia rendersi conto che è arrivata la primavera, e di conseguenza la stagione degli Spritzetti..

Dopo l’aperitivo, cena tipica valtellinese, e qui vi indico un posto top, l’Osteria Roncaiola, splendida location arrampicata sulla cima di una montagna, e a tal proposito, vista la strada, vi segnalo di non eccedere con gli alcolici se dovete guidare, io non dovevo guidare, e dopo aver forse, ma io non bevo quasi mai, esagerato con il vino tipico locale, l’Inferno, non distinguevo più i miei figli da quelli dei nostri amici, perché per rendere il tutto più interessante abbiamo deciso di partire in 4 adulti e 6 bambini dai 3 ai 9 anni.

Dopo l’ottima cena, tutti a nanna.

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Quando si viaggi in 5, spesso dovendo condividere tutti una stanza, ci si ritrova a dormire con più bambini in un letto, e ad un certo punto durante la notte, la mia piccola mi ha tirato un pugno talmente forte, che credetemi il mio braccio ha smesso per un po’ di muoversi, temevo me l’avesse rotto.

Salvo il braccio, ci si sveglia con l’ottima colazione del B&B e si inizia la vestizione, io adoro la montagna, ma quando ho finito di preparare le creature, ho pensato fortissimamente di preferire il mare e i costumini, cosa che per me non è così scontata, non avendo mai avuto né una passione particolare per la spiaggia, né soprattutto un buon rapporto con la prova costume.

Arriviamo alla stazione, il nostro treno parte alle 9.00, chiaramente io da grande viaggiatrice quale sono, sbaglio subito e vado in quella italiana, ricordatevi che quella giusta è quella svizzera, che per fortuna si trova proprio di fronte.
Qualche minuto e si parte con quella puntualità Svizzera, che quando si viaggia con cotanta tribù, fa proprio la differenza.
Il viaggio in treno è a dir poco spettacolare, inerpicarsi sui monti e godere di quella vista sono momenti impagabili, la mia anima si è fatta una scorpacciata di pace e benessere.

Francesca che è anche guida turistica, mi indica due fermate adatte ai piccoli.

neve

 

La prima Cavaglia, un posto nel nulla, ma dove far letteralmente sprofondare i bambini nella neve.

Quest’anno non avevano visto neanche un fiocco, e la gioia e l’incredulità dei più piccoli, mi ha riempito il cuore, è vero ancora non mi sono mai sentita dire “grazie mamma”, ritornando dai nostri viaggi, ma tu mamma lo capisci quando sono felici e questo vale di più di qualsiasi ringraziamento.

Dopo un’oretta a Cavaglia, con l’ansia solita del marito, che ci riporta sui binari, che distavano pochi passi dai noi, circa 20 minuti prima, ripartiamo per Morteratch.

Fra Cavaglia e Morterasch attraversiamo la stazione sciistica di Diavolezza, quante domeniche passate lì a sciare da ragazzina, quanti ricordi, e quanta voglia di rimettere gli scii, ma il maritino non scia e purtroppo anche io ho dovuto appenderli al chiodo.
Tra parentesi nonostante fosse sabato, ho subito notato parcheggi liberi, e piste semi-deserte, ma mi devo ricordare di andare a controllare il costo dello sky-pass, forse questo potrebbe svelarmi il mistero.

Arrivati a Morterasch, scenderete dal treno e vedrete un bellissimo ristorante, attenzione a quella porta, non entrate, altrimenti come noi pagherete una bottiglietta di acqua 4 euro.

Noi abbiamo deciso di portare varie cibarie confezionate da casa, la ricerca di un qualsiasi posto per il pranzo, ho temuto che ci avrebbe fatto perdere tempo, e a ripensarci vista l’offerta è stata la soluzione più azzeccata.

Io da mamma super organizzata quale credevo di essere, avevo portato circa 60 litri di acqua da casa, ovviamente dimenticati in macchina.

Valtellina

A Morterasch si segue un sentiero di circa 2.5 km e si arriva ad uno splendido ghiacciaio, il percorso è battuto, e si può attraversare a piedi come noi, con le ciaspole o con gli sci da fondo.

Far fare 5 km a tutti e 6 i bambini è stata impresa ardua, anche se sono camminatori, e allora me ne sono dovuta inventare di ogni, la corsa delle mamme, e stavo morendo di asfissia vista l’altezza, l’avvistamento dei cervi con ricompensa, pensate che la mia piccolina ha addirittura avvistato due elefanti, credo mirasse ad una ricompensa importante.

Dopo la breve passeggiatina, ripartiamo e decidiamo di arrivare a St Moritz, non era la prima volta che ci andavo, sempre in giornata, ma che non me ne vogliano gli amici svizzeri, o gli amici italiani che la frequentano, a me non fa impazzire, tanto, troppo cemento, io sono sicuramente per i piccoli paesini di montagna, dove la natura è ancora più o meno incontaminata.

Qui ci concediamo giusto due passi intorno al lago, i piccoli erano davvero cotti, ma l’idea di poter attraversare il lago ghiacciato li ha subito risvegliati.
Anche St. Moritz come tutti credo sappiano, è inavvicinabile per i prezzi, ma io e la mia amica abbiamo deciso di concederci un lusso, convinte di meritarcelo, e prenderci un espresso alla bellezza di euro 4, ovviamente non era neanche buono.
Si torna sul treno per il viaggio di ritorno, questo senza fermate, che ci fa godere dello stesso panorama ma con le luci del tramonto.

valtellina

Salendo sul treno, tra l’altro, eravamo assolutamente tutti convinti, che i piccoli sarebbero crollati, e invece, siamo crollati tre adulti su 4, e i bambini invece carichi come non mai; non so perché conoscendo i miei figli,mi faccia ancora di queste illusioni.

Alle 19 sempre super puntuali si torna a Tirano, ancora il tempo di qualche piccolo super costosissimo souvenir per le maestre, questa novità con tre figli, mi ha destabilizzato un po’, e poi via, si rientra verso Milano, e qui si che vi volevo cari miei, al secondo chilometro, sono letteralmente svenuti tutti , giusto il tempo di impedirci quasi di fermarci per un pasto frugale in un fast food sulla strada.

Tirando le somme, sì sì sì, a tutti quelli, tanti, che mi hanno detto, che bello lo vorrei fare anche io, dovete assolutamente farlo! Soprattutto se volete avvistare elefanti.

N.B. I bambini fino a 6 anni non pagano, approfittatene ora se avete bimbi al di sotto di quell’età.
Per tutte le altre dritte su biglietti, prezzi, offerte, itinerario , fatevi aiutare da Francesca, visitate il sito www.trenino-rosso-bernina.it, www.in-valtellina.it e, Gute Reise!

La nostra super Chiara, pro dei viaggi formato famiglia <3

La nostra super Chiara, pro dei viaggi formato famiglia <3