The Funky Art Exibitions: Capogrossi, Haring, Hirst 11 Gennaio 2013 – Pubblicato in: The Funky Art Exhibitions – Tags: , , , , , , , , , , , , , , ,

Ci siamo! I riflettori sono accesi e le mani sulla tastiera, un po’ mi tremano per l’emozione. Da oggi anch’io faccio parte delle Funky Mamas!
Wow! Ancora non ci credo, eppure è successo. Le “Mamas-Capo” Chiara e Justine mi hanno accolta a braccia aperte e mi danno la possibilità di parlare d’arte. Io che d’arte mi nutro dai tempi del liceo, da quando il fascinoso professore dagli occhi azzurri me ne ha fatto appassionare perdutamente, da oggi curerò la rubrica The Funky Art Exbitions in cui darò delle indicazioni su qualche mostra interessante in giro per l’Italia.

E iniziamo subito allora con:

– Capogrossi. Una retrospettiva
La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica una completa ed esaustiva antologica, ad uno degli artisti più originali delle Avanguadie del secondo dopoguerra: Giuseppe Capogrossi.


La mostra ricostruisce l’iter artistico di Capogrossi con oltre settanta opere che vanno dai capolavori figurativi degli anni ’30, al progressivo abbandono della figurazione, fino alle opere puramente astratte degli anni ’60, caratterizzate da una unica forma-segno ripetuta in infinite varianti.
L’«alfabeto» che da questo momento in poi verrà costituendo, lo porterà ad esporre a Parigi accanto a Jackson Pollock.
I lavori in mostra provengono da collezioni private e importanti musei, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Mart di Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, oltre al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
Celebrare oggi Capogrossi è un compito necessario” sostiene il curatore Barbero “per presentare al pubblico internazionale una delle figure più complete e centrali dell’arte europea del secolo trascorso. Il suo percorso è ricco di una lucida ricerca di ‘primordialità’, di una chiarezza d’origine e d’indipendenza”.

CAPOGROSSI. Una retrospettiva
Collezione Peggy Guggenheim – Venezia
29 settembre, 2012 – 10 febbraio, 2013
Per maggiori informazioni: www.guggenheim-venice.it

– Keith Haring. Extralarge

Nella chiesa (sconsacrata) di San Francesco ad Udine, sono esposte dieci enormi tele “I dieci Comandamenti” accompagnate da un altro grande capolavoro “Il Matrimonio dell’Inferno e del paradiso” del genio del graffitismo newyorkese, Kaith Haring.


L’artista realizzò l’intero ciclo in tre giorni di lavoro quasi ininterrotto, nel 1895 quando Haring era a metà della sua carriera.
Chiunque pensi di vedere una rappresentazione precisa de “I Dieci Comandamenti” rimarrà deluso, l’artista raccontò di non ricordarseli perfettamente e di aver dipinto sulle tele proprio i peccati da evitare. “Sono metafore: l’immagine che rappresento può essere diverse cose nello stesso momento. Se non sapessi che sono i Dieci Comandamenti si potrebbe anche leggere una storia diversa”.
Ciò che non delude è la forza espressiva di queste opere sottolineata dall’uso di colori accesi come il rosso, il giallo, il verde.
Per finire, collocata al centro della chiesa, “Il matrimonio dell’inferno e del paradiso” diavoli e angeli in volo si dispiegano su una tela di ben 91 metri quadrati, dipinta in bianco e nero.
A chi ha voluto polemicamente vedere in queste opere solo il lato dissacratore dell’artista, si può rispondere che Haring non fu solo questo, ma anche un uomo profondamente spirituale.
Keith Haring. Extralarge
Chiesa di San Francesco – Udine
dal 2 settembre 2012 al 15 febbraio 2012
Visite guidate (a cura di Arteventi): tutte le domeniche alle ore 17.00
Per gruppi e scuole: prenotazioni e informazioni al +39 345.6454855 – www.arteventiudine.it
Per Maggiori Informazioni: www.biancoeneroudine.com – infobiancoenero@gmail.com

– Freedom not genius.

Che il tema della morte fosse particolarmente caro a Damien Hirst, enfant terrible della scena artisitca inglese, è risaputo. Che oltre ad essergli caro sia una vera e propria ossessione è dimostrato dalla mostra Freedom not genius alla Pinacoteca Agnelli di Torino, in cui sono esposte opere della collezione dell’artista (Murderme costituita da oltre duemila pezzi).

Lavori di artisti famosi da Bacon, a Picasso, Merz e Warhol che quasi sempre si riferiscono, in maniera più o meno esplicita, alla morte.
La collezione di Damien Hirst è un’indagine su come gli oggetti che lo circondano influenzano il suo lavoro e su come il suo lavoro influenza le cose di cui si circonda” , spiega Ginevra Elkann, Presidente della Pinacoteca Agnelli.
Damien Hirst ha iniziato a collezionare opere di artisti amici che con lui formavano il gruppo Young British Artists alla fine degli anni Ottanta.
La collezione Murderme ha continuato poi ad ampliarsi con l’acquisizione di opere d’arte sempre più importanti e costose (l’artista ha addirittura confessato di sognare di poter possedere un’opera di Goya che si trova al Prado).
Questa è la seconda volta che la Murderme Collection viene svelata al pubblico. E Damien Hirst racconta che “sono passati sei anni dalla prima mostra di opere della Murderme Collection e sono davvero entusiasta che ce ne sia un’altra. La collezione è stata importante per me fin dall’inizio; ho sempre detto che è come fare una mappa della vita di qualcuno e questa mostra svela la mia evoluzione sia come collezionista che artista. E’ bello poter esporre molti dei miei artisti preferiti insieme, e credo che Freedom not Genius riveli molto di me, in un modo che normalmente non si vedrebbe. Raccogliere queste opere in un unico spazio, quando appartengono a epoche e luoghi così diversi è incredibile e sicuramente dice qualcosa su quello che è rimasto importante per l’umanità, gli artisti e per me”.
Davvero fuori dalle righe Damien Hist che alla genialità dell’arte preferisce la libertà. Perchè “la libertà è qualcosa che ti conquisti, il genio qualcosa con cui nasci”.

Freedom not genius. Opere dalla Collezione Murderme
Pinacoteca Agnelli – Torino
Dal 10 novembre 2012  al 10 marzo 2013
Per visite guidate (adulti, gruppi e scuole) e laboratori didattici: Tel. 011. 0062713
Per maggiori informazioni www.pinacoteca-agnelli.it