The Big Blue Cuddle, an e-shop for kids, a project for love. 7 Novembre 2011 – Pubblicato in: Shopping – Tags: bambini, big blue cuddle, e-shop, fashion, kids, moda, moms, shopping, smileriot
We have today the honor to host an interview to Mrs Lara Soetekouw, a mom of three beautiful kids, a lady who decided to run her own business despite of the crisis and despite of the greed that seems to be so common in today’s entrepenourship. A talented woman who set up her on line shop in a special way: for any purchase done she gives back to a group of charities focused on childhood. The name of this great project is Big Blue Cuddle. We met Big Blue Cuddle on Twitter trough a #FF, we love #FF! Lara gave us the possibility to make an interview, the big surprise for us has been discovered she’s half italian! So inspiring lady.
Check it now > www.bigbluecuddle.com and #smileriot.
Please read her full story here and spread the love! She deserve our support!
Lara, reading your bio we got that the idea of open the Big Blue Cuddle came for two reasons: offer in UK unconvetional brand not yet present in the market and your desire to make the world a better place. Can you tell us how you did it?
Until last summer I was working as a management consultant in London, I liked it but I felt that I wasn’t at home enough and that my energy was only going into making the world more commercial. Like a lot of other mothers I dreamt of being my own boss, starting my own company and working around my children’s needs. I’ve also always been fascinated by for profit companies that have integrated elements of the not-for profit sector and manage to “do good” in a significant way while also making money. I had all these ideas buzzing in my head when I realised that more and more people in London admired the clothes I bought for my 3 children in Italy and the Netherlands. I like dressing them like children, not little adults, in bright colours and playful styles. That gave me the idea of starting a business importing unusual brands of kids clothes in the UK.
When I realised that even the unsold stock of previous collections from these brands that had never been sold in the UK had a commercial value here, I knew I had my business model! Suppliers give me generous discounts on their excess stock, I sell it for it’s regular price (remember these clothes have not been sold in the UK before) and give the margin to children’s charities. I wanted customers to feel empowered so they can choose which of the 4 charities I selected will get the donation as a result of their purchase. Starting a company is not easy and I’m probably working more hours that I did before, but I’m around for my children when it counts AND I have the impression that, in my little way, I’m helping create a better world for them.
Lara, leggendo la tua biografia di presentazione leggiamo che l’idea di aprire Big Blue Cuddle ti è venuta per due motivi: portare in Uk dei marchi inusuali per questo mercato e il tuo desiderio di fare del bene al mondo. Puoi raccontarci “com’è andata”?
Fino alla scorsa estate lavoravo per una società di consulenza a Londra, mi piaceva ma sentivo di non essere abbastanza a casa e le mie energie erano tutte focalizzate sul rendere il mondo più commerciale. Come tutte le mamme sognavo di essere il boss di me stessa, cominciare una mia attività e lavorare intorno ai bisogni dei miei figli. Sono sempre stata affascinata dalle compagnie no profit capaci di integrare gli elementi del settore no profit e gestire il “fare del bene” in un modo significativo in modo anche profittevole. Avevo tutte queste idee in testa quando ho realizzato che sempre più persone ammiravano i vestitini che avevo comprato per i miei figli in Olanda. Mi piace vestirli come bimbi, non come piccoli adulti, con colori brillanti ed uno stile giocoso. Questo mi ha dato l’idea di cominciare un business che potesse importare in Inghilterra dei marchi inusuali per quel mercato.
Quando ho realizzato che anche gli stock invenduti di questi marchi non erano mai stati venduti in Inghilterra e che potevano avere un futuro commerciale, avevo in mano il mio medello di business! I fornitori mi hanno dato degli sconti molto generosi sui loro stock, li vendo a prezzi regolari (ricordate che questi vestiti non sono mai stati venduti in Inghilterra) e do parte del margine di profitto ad associazioni di beneficienza per bambini. Voglio che i miei clienti si sentano incoraggiati nel scegliere quale delle 4 associazioni selezionate da me possano godere della donazione risultante dal loro acquisto.
Cominciare una società non è per niente semplice e sicuramente lavoro molte più ore di prima ma sono con i miei bambini quando serve e ho l’impressione che nel mio piccolo sto aiutandi a creare un mondo migliore per loro.
How did you approach the suppliers? We’re curious to know how did the answer you as we’re sure they haven’t received such a kind of requests, and how did they support you?
If I like a brand of children’s clothes I contact them to ask if they would be interested in selling me a selection of their clothes at a big discount so that together we can raise funds for charities. I then sell the clothes for the regular price and give between 15% and 50% of what each customer spends to a children’s charity. In exchange for the discount the suppliers is widely seen by their target audience to be helping charities
Suppliers love the concept. Their reactions have been brilliant and very encouraging, from the start when I first had the idea and was calling a few of them to hear their opinion on the Big Blue Cuddle approach in general, with no website and no brand to show them. Because of the unusual approach and all that Big Blue Cuddle can do for them in terms of PR, generally speaking almost every time I approach a suppliers they are interested even if they have never heard of Big Blue Cuddle before. However, it then takes months and many more phone calls before I actually have the clothes to put for sale on the website. There were of course times when the “door” was slammed in my face, and that has more often happened with large companies.
I Have the best job in the world where I get to deal every day with people and companies who want to “give” and with people who are working so hard in charities to help disadvantaged children in the UK and around the world.
Come ti sei posta nei confronti delle aziende fornitrici? Certamente non arriveranno molte richieste simili alla tua e per questo siamo curiose di sapere in che modo ti hanno supportato e continuano a farlo.
Se mi piace un brand lo contatto per chiedere se sono interessati a vendermi una selezione delle loro collezioni a prezzi scontati così che insieme possiamo raccogliere fondi per le associazioni di beneficenza. Dopo vendo le collezioni a prezzo regolare e do una percentuale tra il 15 ed il 50 % di quello che i clienti spendono ad associazioni di beneficenza dedicate ai bambini.
I fornitori amano questo concept. Le loro reazioni sono state meravigliose e molto incoraggianti, fin dai primi momenti quando li ho chiamati per la prima volta per capire la loro opinione sul progetto Big Ble Cuddle, allora non avevo né un sito né un brand da mostrare loro. Grazie all’approccio inusuale di The Big Blue Cuddle ed al buon ritorno il termini di Pr che avrebbe potuto dare loro si sono dimostrati interessati anche se non avevano mai sentito parlare di Big Blue Cuddle. Comunque sono passati mesi e molte altre telefonate prima che io abbia avuto le collezioni da vendere sul sito. Ci sono stati momenti in cui ho ricevuto delle belle porte in faccia, stranamente è successo per la maggior parte da grandi aziende.
Alcuni brand offrono degli sconti maggiori di altri, altri mi vendono articoli dale loro collezioni precedenti ma ogni marchio che vedete nel sito sono stati generosi ed hanno abbracciatoo il nostro spirito del “dare” e meritano di essere supportati dal pubblico.
Ho il lavoro più bello del mondo, un mestiere che mi da l’opportunità di aver a che fare con persone e aziende che vogliono “dare” e con persone che lavorano sodo per le assocazioni di beneficenza al fine di aiutare i bambini meno fortunati in Inghilterra e nel mondo
Your idea is so nnovative. Big Blue Cuddle is the mainstream commercial scheme antithesis: stock, low price, many purchases and people discount addiction. But it’s successful. Do you think it can be apply even in biggest company? With other methods?
I hope that one day Big Blue Cuddle will be imitated by others and that more and more businesses will find a way to be commercially viable while helping the not-for-profit sector in a significant and continuous way. In theory there is no reason while the model couldn’t apply to other sectors.
My plans for expansion however are geographical, where local Big Blue Cuddle websites would promote and support local charities but sell clothes from other countries that are new locally. If the store becomes a “place to be” for brands, we can demand even bigger discounts from the suppliers and therefore offer even bigger margins to charities. I would love one day to donate 50% of every purchase to charity.
La tua idea è più che innovativa. Big Blue Cuddle è l’antitesi di uno schema commerciale dess..prestabilito: stock, prezzo basso, grandi movimentazioni d’acquisto del cliente finale mosso dalla fame di sconto. Eppure vince su tutta la linea. Da dove ti è venuta l’dea e ritieni che possa essere applicato anche in situazioni più grandi? Magari con altre modalità?
Spero che un giorno il modello di “Big Blue Cuddle” venga imitato da altri e sempre più business trovino il modo di essere commercialmente profittevoli e contemporaneamente dare una mano al settore no profit in modo significativo e continuativo. In teori non c’è alcuna ragione per la quale questo modello non possa essere applicato anche ad altri settori.
I miei piani di espansione sono comunque geografici, dove i Big Blue Cuddle locali possano promuovere e supportare delle associazioni di beneficenza locali ma capaci di vendere dei brand internazionali, totalmente nuovi per quelle aree. Se il negozio diventasse “the place to be” per i brand, potrei chiedere uno sconto maggiore ed un giorno offrire il 50% su ogni vendita alle associazioni!
Your style selection for the Big Blue Cuddle has to be done very carefully. Which are your tools in doing it?
I constantly have to resiste the temptation of looking into the neck of random children to find the brand of the clothes they are wearing! My antennae are always on, scouting brands which make original and colourful children’s clothes and that are not yet globally available. There are loads of very talented people out there and it is brilliant to “hunt them down”. I visit a few trade shows every year, but probably the most leads come from a few very good blogs (such as Babyccino Kids or smudgetikka and Bambino Goodies). I try to visit children’s stores everywhere I travel (don’t tell my husband!). I’m also starting to get a bit of a reputation and to see brands coming to me, which is brilliant. And last but not least, there are of course my friends, who are brilliant of telling me about their new discoveries. So if you know of any brand that would fit well in the store please let me know!
La tua selezione stilistica per Big Blue Cuddle deve essere per forza di cose molto curata ed attenta. Quali sono i tuoi “radar”?
Devo costantemente resistere all’istinto di guardare i colletti dei bimbi per vedere di che marchio è ciò che indossano. Le mie antenne sono costantemente all’erta nel ricercare brand capaci di offrire delle collezioni originali e colorate, ma non ancora disponibili in modo capillare. Ci sono moltissime persone di talento in giro ed è bellissimo “scovarli”.
In più vado a delle fiere di settore almeno due volte l’anno, anche se i migliori spunti mi arrivano da alcuni blog molto interessanti come Babyccino Kids, Smudgetikka e Bambino Goodies. Poi cerco di visitare i negozi dedicati ai bimbi tutte le volte che posso ed infine raccolgo i consigli degli amici!
We met you thanks to Twitter. Which is your attitude towards social media? Every week the people has the chance to wind a voucher for the most mentioned charity, can you describe us how it works and if you have some good story to tell us regarding this activity?
Twitter, Facebook and Linkedin are absolutely brilliant to engage people in what I’m trying to set up, in getting the public to hear about the brands that support us and about the charities I have selected.
I must confess that before starting Big Blue Cuddle I wasn’t in this virtual world at all. But I knew that I needed to learn and to do that there is only one solution: jump in and start using it!
I’m constantly thinking of ways to get people to hear about Big Blue Cuddle in a relevant context and seeing what others were doing on Twitter I had the idea for #bigbluecuddlehour. The idea is simple: every Tuesday between 12 and 1 pm people can mention their favourite children’s charity in a tweet that contains the tag #bigbluecuddlehour. At 1pm I count the tweets for each charity and donate a £50 off voucher to the charity with the most mentions, they then can use the voucher for their fundraising events, for example as a raffle prize.
Last week’s winner, who had had an incredible amount of support from his twitter followers, decided to donate the voucher to another charity which was participating. Isn’t it a brilliant, gratuitous act of kindness? It also proves that #bigbluecuddlehour has a merit in it’s own right: people don’t participate just to win the voucher but also to get people to think about children’s charities and promote their work in social media.
Ti abbiamo conosciuta attraverso Twitter, qual è il tuo atteggiamento nei confronti di questo mondo virtuale? Ogni settimana metti in palio, se così si può dire, un assegno che poi destini ad un’associazione charity consigliata dai tuoi follower, puoi raccontarci quali sono le reazioni e se hai qualche aneddoto particolare da condividere?
Twitter, Facebook e Linkedin sono eccezionali nel coinvolgere e persone in ciò che sto facendo. Devo confessare che prima di Big Blue Cuddle non conoscevo per nulla questo mondo, m fin dall’inizio mi sono resa conto che non potevo farne a meno e dunque mi sono buttata! Penso sempre a quel possa essere il modo migliore per far in modo che le persone si interessino a Big Blue Cuddle e per questo mi è venuta l’idea di lanciare la #bigbluecuddlehour su Twitter. L’idea è molto semplice: ogni Martedì tra le 12 e le 13 le persone possono menzionare la loro associazione preferita in un tweet che contenga la tag #bigbluecuddlehour. Alla scadenza dell’ora faccio la conta dell’associazione che ha ricevuto più mention e dono loro un voucher da 50 sterline.
La scorsa settimana è capitato che l’associazione vincitrice preferisse donare il voucher ad un’altra che non aveva partecipato. E’ stato un grandissimo atto di gentilezza! Inoltre questo mi ha dimostrato che questa attività #bigbluecuddlehour ha un grande merito: la gente non partecipa solo per vincere, ma anche per far conoscere le associazioni di beneficenza dedicate ai bambini e promuoverle attraverso i social media.
Commenti
Lara from Big Blue Cuddle Novembre 08, 2011 - 01:13
Grazie dell’articolo e dei complimenti. Mi fate arrossire!!
chiara Novembre 08, 2011 - 23:32 – In reply to: Lara from Big Blue Cuddle
Te li meriti! 🙂