Tuo figlio non fa sport? 21 Settembre 2015 – Pubblicato in: Kids, Sponsored

 

coni

Perché?
Soprattutto se per te lo sport per bambini è importante, perché lo sappiamo che lo è.
Mi interessa davvero, perché dietro ad ogni riposta si cela la vera soluzione per cambiare le carte in tavola, ovvero attività sportive accessibili a tutti.

Sabato 12 sono stata ad expo ad ascoltare moltissime federazioni sportive nell’ambito del progetto Kinder+sport, il progetto di responsabilità sociale dal forte messaggio: cultura del movimento, avvicinarsi  sempre più alle discipline sportive, muoversi, muoversi e ancora muoversi.
Si è parlato di cultura e famiglie ma anche di progetti concreti da portare nelle scuole e altri, da attuare nelle strutture sportive del territorio per attirare sempre più giovani e giovanissimi a fare attività fisica. Età consigliata: dai 5 anni, ma anche prima.

Cultura ,quindi.

Una responsabilità che viene per lo più affidata a noi genitori. Ci ho riflettuto molto, mi sono guardata attorno e ne ho parlato fuori da scuola con alcune mamme.
Sono emerse situazioni interessanti, che credo però non si possano generalizzare. E’ importante tener conto di dove si vive e di quante strutture sportive ci siano a disposizione nel comune in cui si vive.
Nel mio caso, in un quartiere di Milano, sono tanti i bambini che praticano sport, almeno uno a settimana. La cultura del movimento pare non manchi, intendo che tutte le mamme e i papà con i quali ho parlato condividono con me l’importanza non solo fisica ma anche educativa di praticare uno sport da solo o in gruppo.
Danno anche il giusto peso al gioco all’aria aperta: parchetto sì.
Bene, le basi ci sono, quindi il messaggio che sta a cuore alle varie federazioni, ma credo tanto quanto a molti di noi figlio muniti è passato e ben radicato attorno a me.
Eppure, eppure, eppure…non tutti i genitori fermamente convinti del mens sana in corpore sano hanno iscritto i propri figli ad un’attività sportiva.

Lucchetta

Perché?
Uno dei punti più semplici da capire è la non disponibilità economica.
Qui, non discuto. Non conosco la situazione finanziaria di chi mi ha detto costa troppo, ci mancherebbe, io per prima ho vagliato più proposte, dal basket al nuoto passando per altri sport per capire cosa costa quanto, ma non basta, perché non scelgo io, con Leone, a 6 anni, è ovvio che ne dobbiamo parlare. Non posso scegliere lo sport che praticherà in base al costo, perché se poi non ci vorrà andare altro che cultura, effetto contrario garantito. Ma nemmeno posso iscriverlo a tutto quello che chiede: fosse per lui, vorrebbe praticare tre sport a settimana…si certo, come no!
Quando ho cominciato a portarlo in piscina a un anno, non glielo avevo certo chiesto, ma era tutta un’altra storia.
Un altro fattore costi è determinato dal numero di figli presenti nel nucleo familiare: moltiplicare le iscrizioni, keep calm e fatti una corsetta che magari passa, per rimanere in tema.

Un altro punto emerso è la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.
Siamo reduci dalle prime settimane di scuola, chi più chi meno abbiamo avuto difficoltà organizzative rispetto al lavoro. Quante mamme e papà hanno dovuto richiedere permessi a causa degli orari ridotti, riunioni o quant’altro?
Ecco che alcune amiche mi raccontano delle loro folli corse, bambini al doposcuola, per forza, e non sempre una babysitter a disposizione. Ho anche sentito, da chi invece ne ha una, che non per forza l’ha trovata disponibile a prendersi la responsabilità di portare i bambini in macchina in una qualche struttura. Non ci avevo pensato, non avendone una. Può succedere e c’è ben poco da giudicare.

Fiona-May

Fiona May, grande campionessa ma anche una mamma attenta nel promuovere lo sport tra i giovanissimi.

Principlamente, soldi e conciliazione casa-lavoro, sono sembrate essere le cause portanti nel non praticare sport.
Questione di scelte? Quando uno veramente vuole le cose le fa?
Non lo penso, perché è più facile da dire che da fare.

Quindi, ricordandomi che la mia piccola ricerca può essere vera solo per quanto riguarda le persone attorno a me e non uno specchio dell’italia intera, mi sembra di capire che gli interventi più importanti vadano fatti con le scuole e non so in quale modo, con i comuni, per permettere agevolazioni a chi ha un reale problema di costi.

Chi sta facendo cosa?
Le federazioni, che cercano il dialogo con le istutuzioni e il territorio e che creano progetti di avvicinamento allo sport.
Inutile dirvi che anche loro hanno un reale problema, sempre quello, indovinate un po’…Fondi da investire.

Kinderpiùsport diventa un partner importante nel poter intervenire fattivamente nella questione.
Se dovessi dirvi come, questo post non finirebbe più, è quindi importante, prima di fasciarvi la testa, andare a consultare i vari progetti in corso, per conoscere le opportunità offerte: potreste parlarne con le varie scuole federali che magari frequentano i vostri figli e parlarne a scuola, esistono ad esempio kit sportivi studiati dalle federazioni, realizzati e distribuiti nell’ambito del progetto pronti per essere distribuiti negli istituti scolastici.
Prendetevi del tempo per sapere tutto, trovate le info –> QUI.