Buona Marchetta a tutti. 27 Ottobre 2015 – Pubblicato in: The Funky Diaries

Perché se vale per i blogger,quando si parla di sponsored post, può valere per moltissime categorie.

sponsored post

Lavori per un’azienda etica a tutto tondo? Hai deciso di dedicare la tua vita al volontariato? Fai un lavoro che migliora la qualità della vita del prossimo e del pianeta?

Allora sei due volte fortunato: uno per il tuo splendido karma, due perché puoi evitare di leggere questo post.

Marchétta singolare femminile.
Il gettone che le prostitute di una casa di tolleranza ricevevano dalla tenutaria ad ogni prestazione, come riscontro ai fini del compenso cui avevano diritto. Per estens., in frasi gergali, la prestazione stessa: fare marchette, fornire prestazioni sessuali dietro pagamento; per metonimia, prostituta, o anche omosessuale maschio che si prostituisce.

(da Treccani.it, il secondo significato, il primo è il diminutivo di marca)

Definizione pesantuccia.

Si usa comunemente per definire un post dove è presente uno sponsor che ha pagato. Badate bene, mi conoscete ormai, amo prendere le cose con leggerezza: la vuoi chiamar marchetta, fallo, però una volta per tutte mi piacerebbe spiegare all’utente arrabbiato con la categoria blogger che prendono soldi perché lo chiamo lavoro e non mi sento marchettara.

adidas

Io per vivere faccio un mestiere bellissimo in completa trasparenza: lo spiego qui e il post è sempre presente in homepage così chi arriva per la prima volta su queste pagine può capire al volo chi sono e cosa faccio.

Ora, per poterlo fare bene vivo sempre sul filo del rasoio: per non perdervi, per non perdermi, devo valutare tutto e sinceramente non è sempre facile.
Quando arriva una proposta, mi viene richiesto di essere coerente.
Che faccio? Prendo i soldi e mi gioco credibilità con tal prodotto? A quanti di voi non blogger viene richiesto quotidianamente se sia giusto o sbagliato guadagnare lo stipendio?

Anche quando sei più che certo di aver fatto benissimo a non accettare la proposta, per x motivi, stai pur sempre rinunciando a un compenso del quale avresti bisogno.
Magari non ti piace il brand, o sai già che sarà un buco nell’acqua e non ti piace lavorare male, oppure pensi che i tuoi lettori potrebbero non apprezzare e in fondo non lo apprezzeresti nemmeno tu da utente…Anche con queste certezza, si palesa un concetto poco poetico e etico: sto rinunciando a dei soldi, sto rinunciando a parte dello stipendio. Sì, è una ripetizione, si capisce che quando dico no ho comunque sempre paura?

Poi rinunci, forte della tua scelta, con l’ansietta in pancia: speriamo che mi entri presto qualcos’altro.
Perché questa non è la vita del blogger, è la vita del libero professionista: difficilmente puoi contare su un flusso costante di lavori.

Mettiamoci che personalmente ci metto tutta me stessa perché questi contenuti siano fruibili, piacciano e siano un bel momento di intrattenimento…

buona-forchetta

Allora mi chiedo come mai, dalla categoria blogger, si richieda un’etica così forte?
Per carità, il senso dell’etica dovrebbe essere presente in qualsiasi mestiere, non fraintendetemi, dico solo che difficilmente diamo del poco etico all’impiegato di un’azienda che per vivere ci fa impazzire dopo averci portato a  stipulare contratti dei quali non avevamo capito bene tutto e ora non sappiamo più uscirne, per fare un esempio a caso.

Oppure la mattina al bar salutate il suddetto impiegato con un:” Ci si vede dopo la marchetta? Aperitivo?”

Perché a questo punto, marchetta, traslato su tutti gli altri mestieri, potrebbe riguardare qualsiasi progetto…

E ora una cosa che potrà sembrare assurda: amiamole, le funky marchette, amiamole tanto.
Perché mi ci sono impegnata, perché le ho scelte, perché senza di loro Le Funky Mamas non esisterebbero più e perché mi stanno permettendo di vivere e di investire in un progetto tutto mio. Senza queste preziose collaborazioni non avrei potuto aprire l’eshop.

Buona giornata e buona marchetta a tutti.