Di secondogeniti e luoghi comuni 5 Maggio 2016 – Pubblicato in: Sponsored, The Funky Diaries

Ho un fratello e una sorella.
Sono stati una forza incalcolabile negli anni, compagni di gioia ma anche le uniche persone con le quali dividere i fardelli che ogni famiglia incontra durante la vita, prima o poi.

Il rapporto che ho con loro ha sicuramente influenzato la scelta di non lasciare Leone figlio unico, ma è innegabile che ogni storia è unica in questo mondo e che a 38 anni, accetto il fatto di non rientrare mai nei luoghi comuni, nemmeno quelli dove ci si può riparare per conforto.

Non è detto che tra fratelli esista sempre un appoggio imprescindibile, affetto o comprensione. Non è detto che ci si senta uniti per la vita.

Di secondogeniti e luoghi comuni: o ci si ritrova al 100% nel vissuto di altri, oppure per nulla.

I miei figli potranno vivere la fortuna di amarsi e accettarsi per come sono in qualsiasi situazione?
Lo spero con tutto il cuore. Ma non posso darlo per scontato…

E per continuare a esplorare i luoghi comuni, penso alla questione: “Con il secondo è tutto in discesa!”

A noi, la piccola Lou, ci ha letteralmente messo tutti sotto sopra, cane compreso.

Un bellissimo sotto sopra, devo dire, ma la discesa andrebbe precisata.

Anzi, è imprecisabile.

Dipende.

Non esiste un modo di essere genitori. Non esiste un modo di essere figli. Non esiste un momento uguale per tutti.

E’ vero, se per Leone scattavo in piedi al primo rumore che sentivo arrivare dalla camera mentre dormiva, con Lilou ho iniziato a rallentare, cammino, non corro più.
Se ai primi capitomboli del primo andavo in apnea dallo spavento, con la seconda ho già l’arnica in mano mentre le sorrido per calmarla.

Questa, è stata la mia discesa.

In salita invece l’organizzazione. Non sono portata a pianificare e incastrare.
E’ l’aspetto più disastroso del mio carattere, lo so, ma anche con l’impegno, mi sfugge sempre qualcosa.

Era così anche quando Leone era figlio unico, ora che son due, la mattina, l’uscita da scuola, la cena: la confusione più totale.

Per fortuna, una di quelle confusioni dove si ride tanto, tantissimo, ma quando mi capita di sentire che con il secondo è tutto più facile, bhé ammetto che a me non è sembrato. E’ diverso, non più facile.

Ammetto anche di essere felice come non mai ma sarei falsa se non vi dicessi che in questo periodo, lavoro a parte, gira tutto solo attorno a noi. I weekend facciamo fatica a organizzarci con gli amici, ci viene da prendercela con calma e improvvisare.
Ci ho fatto caso, certo, ho un bel po’ di tempo da condividere e recuperare con persone che adoro, ma è un momento che va benissimo così. Nostro. Di pigiami e passeggiate a caso, di divano e disordine ovunque, di musica e balletti in sala, di spettacoli privati e di accettazione della stanchezza.
Sinceramente, preferisco riposare la mente come posso senza organizzare nulla e star noi 4, semplicemente, rispettando il nostro momento.
Come penso che per altri, la serenità sia nel fare diversamente. Va sempre bene, se viene naturale.

Poi penso che tanto arriverà l’estate, e si uscirà di più. Tanto arriveranno le vacanze, e gli orari si faranno fantasiosi e aperti al mondo.

Tanto il tempo passa in fretta e ricorderò questo momento di confusione portato dalla piccola di casa, come quel momento in cui ci ha stregato, ci ha fatto rallentare nei weekend, ci ha fatto accelerare in certi orari, ci ha fatto innamorare, ancor di più, dell’essere in 4 più cane zitella.

Con il secondogenito è tutto più facile?
E perché mai dovrebbe esserlo? Lascio che sia e sostituisco una vocale: che sia felice anche quando non è tutto facile.

Ringrazio di cuore Prénatal per aver sponsorizzato questo contenuto.

I vestiti di Lilou fanno parte della collezione primavera/estate 2016

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