Io non sono romantica (e dico cose superficiali) 15 Febbraio 2014 – Pubblicato in: The Funky Diaries – Tags: , , , , , , ,

Ieri era San Valentino.

L’ho passato da sola, beh no, in realtà l’ho passato ad un party casalingo The Unconventional V Party perché io ho le amiche fighe che organizzano le cene divertenti, soprattutto ad un “prato” da casa, così barcolli fino al tuo legittimo letto o al massimo ti addormenti sotto un acero.

Io sono da sola da un po’.

Sì perché il mio compagno ha aperto un’attività all’estero e io sono a casa con il pupo. So già, però, che quando tornerà nel Bel Paese (Digressione con turpiloquio: o quello che ne è rimasto, ma su questo non posso più esprimermi perché oltre a non essere romantica, mi hanno anche detto che sono superficiale, quindi su argomenti tipo a) Expò b) networking tra enti ed aziende turistiche per superare la crisi c) idee disruptive e di respiro internazionale come il video fatto da Visit Iceland, i social network come mezzo non solo per creare engagement con l’utente finale, ma intesi anche uno strumento di lavoro per le connettività di medio livello d) la grande responsabilità delle agenzie di comunicazione nel NON dire ai loro clienti che stanno approvando emerite puttanate; tacerò per sempre perché sono evidenti cazzate) ci spareremo un seratone di quelli in cui i mojiti non si conteranno…visto che romanticismo?

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Quindi non sono una tipa romantica. Mai stata, ma mai, mai e poi mai. L’unica volta che ho comprato un singolo di Celine Dion m’hanno mollato, lì ho capito che forse non era il caso di struggersi per qualche idiota ascoltando musica con testi improbabili.

Non sono una tipa che se le regali le rose si squaglia come un cioccolatino al sole (digressione: ricordatevi che sono superficiale). Poi se ti presenti con delle roselline schifiate è la fine. Ricordo di mazzi dimenticati nel baule. Le rose me le compro io, come dico io ovvero gialle con striature verdi, oppure bianche e grosse come filetti. Altrimenti ci sono Xmila tipi di fiori, tipo tulipani e margherite, fresie, anemoni, ortensie e calle.

Non sono nemmeno una che approva la compravendita dei succitati cioccolatini. L’unico cioccolato che conosco è extrafondente, lavorato su ricette fatte come si conviene al palato.

Quindi “Se qualcuno ruba un fiore per me” è un ladro.

Ho dovuto imparare che le persone non possono SOLO immaginare che le ami e le rispetti, glielo devi dire e scrivere. Il problema è che quando glielo scrivi va a finire che si lacrima tutti come foche, perché lì ti si apre l’anima come un cocomero. Sì, avete letto bene, ho dovuto imparare.

Il mio compagno passa una vita d’inferno, lo so. In più sono superficiale, cioè…dai…un disastro completo.

Com’è, o come non è alla fine ieri sarebbe stata l’unica volta che avrei voluto festeggiare San Valentino con lui. La mancanza ti rende più vicino ai sentimenti, ti fa riflettere e si allea alla tua parte più vulnerabile e sapete qual è la parte più vulnerabile? Quella della routine. Esatto! L’odiatissima routine, quella per la quale la gente si molla, si cornifica come alci al pascolo, quella per la quale si scrivono lettere alle riviste.

Quella roba lì del “che barba, che noia”, quella roba lì della “routine che uccide la coppia”.

Ai corsi prematrimoniali dovrebbero dire che la routine andrebbe rinvigorita con una sana dose di libertà personale, gentilezza nell’espressione nonché vivere ogni attimo insieme come se fosse l’ultimo. Alla fine sono i dettagli più scontati che ti mancheranno di più: le litigate, i difetti, ogni santa volta che sbatterete le porte o spaccherete bicchieri.

Io non essendo romantica, ma dotata di una grande (ma pur sempre superficiale) dose di prosaicità riesco a non “non festeggiare San Valentino” concentrandomi su mille altre faccende, felice della scelta che abbiamo fatto INSIEME qualche mese fa, soffrendo un po’ della mia “non quotidianità”, ma sapendo che fino a che è così è un bene perché lui attiva un business ed io un altro in autonomia e libertà: con un occhio puntato verso il futuro.

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Un giorno alla mia amica Carlotta Quadri dissi: stare lontani è una figata! Lei aveva scritto questo articolo qui e allo stato dei fatti non posso davvero darle torto, l’essere madre però mi da un vantaggio, se così si può chiamare, rispetto a lei: il quattrenne parla e si muove riempiendo i vuoti incondizionatamente, per il resto Carlotta ha ragione. Punto.

Io non sono romantica, dico cose superficiali, sono bionda, decisamente torda, ma state certi di una cosa, anzi due:

1) Sono superficiale e la regione Emilia Romagna ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro di networking con gli operatori del settore e non solo  (sentiti alla BlogFest a Settembre, evidentemente devo aver sentito male e Blogville è un ologramma)

2) Tenetevi stretti la routine. Chi si molla “Perché non posso pensare di fare sempre le stesse cose con questo/a” deve solo avere il coraggio di ammettere che finge di essere romantico e ha smesso di amare. Amore è routine e magari pure noia.

Sono riuscita nell’incredibile impresa di scrivere due post in uno.

Sono superficiale, scusatemi.