My Funky Red – riflessioni su un rossetto rosso 10 Ottobre 2018 – Pubblicato in: Beauty

“Bentornata a casa Azeb” – mi dico mentre scrivo questo post.
Si a casa, perché a voi posso dirlo…
In questo periodo quando esco dalle mie 4 mura faccio una grande fatica a sentirmi al sicuro, a mio agio, a casa.
Qui no, qui la padrona di casa è Justine che meglio di lei non c’è.
Justine che ha costruito una casa in cui nessuna di noi si possa sentire fuori posto.
Sono tornata a scrivervi perché finalmente ho finito una parte delle mie riflessioni.

Ho riflettuto sul rosso, sul rossetto rosso.

Per i 40 anni di Ju e per il compleanno di Cami ho regalato ad entrambe il rossetto di Fenty beauty, uno dei regali più belli che Rihanna ci abbia fatto. Lei stessa ha scelto di fare un unico rosso nella sua collezione.
Questo:
Rihanna ci ha detto che questo è il rosso che sta bene a tutt*.
Non ci ha detto che ci starà bene alla stessa maniera, non ci ha detto che avremo labbra omologate, identiche. No.
Ci ha detto che sarebbe stato bene a tutt* e non ha mentito.
Questa è la magia del rossetto rosso, questo oggetto che in ogni borsa di qualsiasi donna di qualsiasi parte del mondo, di qualsiasi etnia/religione si trova sempre.
Perché gli altri colori sono un gusto e un opinione, e devono restare tali, ma il rosso no. Il rosso resta e viene desiderato e amato da tutte.

Indossare un rossetto rosso significa raccontare una storia di se, una storia qualsiasi. Raccontare la propria giornata e il proprio sentire.
Indossare un rossetto rosso significa che ogni discorso che faremo sarà carico di sensualità e femminilità, carico di passione e risate.
Perché con il rossetto rosso si ride, di gusto e di cuore. Si è leggere e complici. Perché il rossetto rosso cambia il nostro umore.
Perché il rosso non giudica ma ammira, il rosso accoglie ma non banalizza, il rosso incide sulle pieghe delle nostre labbra ogni nostra emozione.
Scegliere il rosso significa prendere parte, fare sorellanza, essere insieme in un cerchio di inesorabile solidarietà. Dove non c’è spazio per il giudizio. Non tra di noi.
O almeno è quello che vorrei.

Il rosso: il dolore indicibile di mamme orfane, di speranze perse.
Il rosso: il colore di un abbraccio tra popoli divisi da un pezzo di terra.
Il rosso: futile quanto necessario, segno indelebile che lasciamo al mondo ogni volta che diciamo la parola Noi.