Regola n.1 non ascoltare i parti altrui. 16 Marzo 2015 – Pubblicato in: Funky Chicco, Sponsored – Tags: , ,

Appena dopo il parto

Soprattutto se sei al primo figlio.
Come al solito è sempre e solo il mio modestissimo parere, ma quando aspettavo Leone, ho fatto caso che a volerti raccontare del proprio parto, erano quasi sempre donne che avevano vissuto un momento non proprio tranquillo.
E’ ovvio che ci possono essere complicazioni quanto è ovvio che nell’era di internet ti venga l’irrefrenabile voglia di andare a cercare video o storie di parti.
Non lo fare. Perché farlo?
Tanto, ogni esperienza è personale e a sé. Ognuna reagisce a modo suo.

Prendiamo me, la tatuata, che non ha voluto fare l’epidurale e avrebbe preferito partorire in casa. Per un’inclinazione al parto più naturale possibile? Per un irrefrenabile voglia di vivere un qualcosa di ancestrale?
Vorrei dirvi di sì ma la verità è che ho avuto molta più paura dell’ago dell’epidurale e che, come dichiarato più volte, essendo un orso dentro, sto tanto bene a casina mia…
Ho partorito in ospedale ed è andata sempre bene, anche senza epidurale, per ben due volte: tutto tranquillo e devo dire, davvero molto bello. Le due esperienze più forti della mia vita.

La funky famiglia

La mia prima volta con entrambi i miei figli

Ma per me. Che non è il per te, il per lei, il per loro. E’ una storia di pancia, no? Troppo personale, troppo, perché esista un solo modo di fare.

Una cosa però la farei diversamente: ci facciamo seguire da una ginecologa durante tutta la gestazione, perchè non anche da un’ostetrica che sarà poi la figura al nostro fianco? Se potessi tornare indietro lo farei.

Poi partorisci.
Due bellissimi parti per me, ma la voglia di scappare dall’ospedale, era fortissima. Per Lilou mi sono pure truccata prima della visita durante la quale avrebbero deciso se dimmettermi o no, volevo mi trovassero bella in forma.

Ritorno a casa

Arrivata a casa il mio bagno e il mio letto sembravano i più belli del mondo. Poi, è diventata dura, durissima, peggio la seconda volta che non avevo voglia di far vedere a Leone che i punti mi facevano male e che qualcosa non andava con l’allattamento.  Anche con lui avevo avuto le ragadi, ma non a due giorni dal parto…Cercavo di trattenere la smorfia di dolore ogni volta che portavo Lilou al seno, un incubo, tra la stanchezza, quel malessere di non riuscire a star seduta bene e il fastidio di quella pancia molle che dopo il parto, è davvero pesante.
Non parlerò di cosa penso delle visite, perché ne scrissi qui–> QUI

La cosa incredibile è che non riesco mai a dare un tempo al ritorno a casa. Quanto è stata dura?
Sicuramente da dopo la guarigione dei punti tutto meglio.
1 mese? Due? Facciamo 1 mese e mezzo?
No due. Quando sia lei che il fratello hanno iniziato a dormire la notte. Ok, questa frase ammetto di averla cancellata un paio di volte, per paura di portarmi sfiga…

Ora Lilou ha 6 mesi. Sono stanca sì, ma abbiamo un ritmo, finalmente, il peggio è passato.

Cose che avrei voluto al mio ritorno a casa?
Qualcuno che si occupasse della medicazione dell’ombelico. Un’ansia ogni volta: starà guarendo, sto mettendo bene la garza, ancora lì quel moncone?

E poi, e lo dico a bassa voce perché sono abbastanza allergica all’argomento, non per l’argomento stesso, ma per l’argomentare, avrei voluto una figura al mio fianco che mi rassicurasse sull’allattamento. Non per tutti è una libidine, per me non lo è stato con nessuno dei due, per quanto se ne possa leggere ovunque, una figura dolce e rassicurante, mi sarebbe stata fondamentale tra un impacco e l’altro…

Ora so quali sono le cose fondamentali da fare dopo il parto: avere un aiuto o più aiuti concreti attorno.
No alle visite se non te la senti, si a persone con le quali ti senti totalmente a tuo agio che ti aiutino in tutto. TUTTO.
Steve e mia mamma mi hanno messo nella condizione di non fare assolutamente nulla se non riposare, mangiare e dare da mangiare alla piccola.
Si, lo so, non tutti hanno la fortuna che ho avuto io, ma posso affermare con certezza, che senza di loro, non so proprio come avrei fatto.
Il primo mese, serve.
L’amore incondizionato e concreto, come quello che diamo ai figli, in quei giorni, serve a noi.

Il primo Liloufit della sua vita <3

Il primo Liloufit della sua vita <3

A breve uscirà un nuovo programma che, emotivamente, non son pronta a vedere e proprio per questo guarderò, singhiozzando tra un aaaaaaaw e un ricordo tutto mio.
Si chiamerà Ostetriche: quando nasce una mamma.
Lacrimuccia.
Sarà un docureality realizzato in collaborazione con Chicco e andrà in onda su Real Time dal 26 Marzo.  Più info –> QUI
Tre ostetriche, otto famiglie, cucciolissimi appena nati, i primi bagnetti, le prime nanne e tutte quelle cosine lì che avremmo voluto sapere prima, o che magari sapevamo ma poi farle è un’altra cosa, e più di tutto, almeno per me, sarà un sorrisino stampato dall’inizio alla fine: abbiate pietà, son passati solo 6 mesi, ho ancora il ricordo a fior di pelle…

Fratelli