Regola n.1 non ascoltare i parti altrui. 16 Marzo 2015 – Pubblicato in: Funky Chicco, Sponsored – Tags: Ostetriche: quando nasce una mamma., partorire, real time
Soprattutto se sei al primo figlio.
Come al solito è sempre e solo il mio modestissimo parere, ma quando aspettavo Leone, ho fatto caso che a volerti raccontare del proprio parto, erano quasi sempre donne che avevano vissuto un momento non proprio tranquillo.
E’ ovvio che ci possono essere complicazioni quanto è ovvio che nell’era di internet ti venga l’irrefrenabile voglia di andare a cercare video o storie di parti.
Non lo fare. Perché farlo?
Tanto, ogni esperienza è personale e a sé. Ognuna reagisce a modo suo.
Prendiamo me, la tatuata, che non ha voluto fare l’epidurale e avrebbe preferito partorire in casa. Per un’inclinazione al parto più naturale possibile? Per un irrefrenabile voglia di vivere un qualcosa di ancestrale?
Vorrei dirvi di sì ma la verità è che ho avuto molta più paura dell’ago dell’epidurale e che, come dichiarato più volte, essendo un orso dentro, sto tanto bene a casina mia…
Ho partorito in ospedale ed è andata sempre bene, anche senza epidurale, per ben due volte: tutto tranquillo e devo dire, davvero molto bello. Le due esperienze più forti della mia vita.
Ma per me. Che non è il per te, il per lei, il per loro. E’ una storia di pancia, no? Troppo personale, troppo, perché esista un solo modo di fare.
Una cosa però la farei diversamente: ci facciamo seguire da una ginecologa durante tutta la gestazione, perchè non anche da un’ostetrica che sarà poi la figura al nostro fianco? Se potessi tornare indietro lo farei.
Poi partorisci.
Due bellissimi parti per me, ma la voglia di scappare dall’ospedale, era fortissima. Per Lilou mi sono pure truccata prima della visita durante la quale avrebbero deciso se dimmettermi o no, volevo mi trovassero bella in forma.
Arrivata a casa il mio bagno e il mio letto sembravano i più belli del mondo. Poi, è diventata dura, durissima, peggio la seconda volta che non avevo voglia di far vedere a Leone che i punti mi facevano male e che qualcosa non andava con l’allattamento. Anche con lui avevo avuto le ragadi, ma non a due giorni dal parto…Cercavo di trattenere la smorfia di dolore ogni volta che portavo Lilou al seno, un incubo, tra la stanchezza, quel malessere di non riuscire a star seduta bene e il fastidio di quella pancia molle che dopo il parto, è davvero pesante.
Non parlerò di cosa penso delle visite, perché ne scrissi qui–> QUI
La cosa incredibile è che non riesco mai a dare un tempo al ritorno a casa. Quanto è stata dura?
Sicuramente da dopo la guarigione dei punti tutto meglio.
1 mese? Due? Facciamo 1 mese e mezzo?
No due. Quando sia lei che il fratello hanno iniziato a dormire la notte. Ok, questa frase ammetto di averla cancellata un paio di volte, per paura di portarmi sfiga…
Ora Lilou ha 6 mesi. Sono stanca sì, ma abbiamo un ritmo, finalmente, il peggio è passato.
Cose che avrei voluto al mio ritorno a casa?
Qualcuno che si occupasse della medicazione dell’ombelico. Un’ansia ogni volta: starà guarendo, sto mettendo bene la garza, ancora lì quel moncone?
E poi, e lo dico a bassa voce perché sono abbastanza allergica all’argomento, non per l’argomento stesso, ma per l’argomentare, avrei voluto una figura al mio fianco che mi rassicurasse sull’allattamento. Non per tutti è una libidine, per me non lo è stato con nessuno dei due, per quanto se ne possa leggere ovunque, una figura dolce e rassicurante, mi sarebbe stata fondamentale tra un impacco e l’altro…
Ora so quali sono le cose fondamentali da fare dopo il parto: avere un aiuto o più aiuti concreti attorno.
No alle visite se non te la senti, si a persone con le quali ti senti totalmente a tuo agio che ti aiutino in tutto. TUTTO.
Steve e mia mamma mi hanno messo nella condizione di non fare assolutamente nulla se non riposare, mangiare e dare da mangiare alla piccola.
Si, lo so, non tutti hanno la fortuna che ho avuto io, ma posso affermare con certezza, che senza di loro, non so proprio come avrei fatto.
Il primo mese, serve.
L’amore incondizionato e concreto, come quello che diamo ai figli, in quei giorni, serve a noi.
A breve uscirà un nuovo programma che, emotivamente, non son pronta a vedere e proprio per questo guarderò, singhiozzando tra un aaaaaaaw e un ricordo tutto mio.
Si chiamerà Ostetriche: quando nasce una mamma.
Lacrimuccia.
Sarà un docureality realizzato in collaborazione con Chicco e andrà in onda su Real Time dal 26 Marzo. Più info –> QUI
Tre ostetriche, otto famiglie, cucciolissimi appena nati, i primi bagnetti, le prime nanne e tutte quelle cosine lì che avremmo voluto sapere prima, o che magari sapevamo ma poi farle è un’altra cosa, e più di tutto, almeno per me, sarà un sorrisino stampato dall’inizio alla fine: abbiate pietà, son passati solo 6 mesi, ho ancora il ricordo a fior di pelle…
Commenti
Brunhilde Marzo 16, 2015 - 09:59
Cercavi qualcuno che ha potuto contare sul compagno 24 ore su 24 solo le prime due settimane e poi, suo malgrado, ha fatto da sola? Eccola qua.
Noi, però, abbiamo avuto la Super Ostetrica, che qua è una figura professionale molto conosciuta e diffusa e pagata dalle varie mutue: dopo il ritorno a casa ci ha visitato tutti i giorni, poi a scalare sempre più di rado, per i primi tre mesi. Una salvezza, davvero. La consiglio a tutte.
justine Marzo 16, 2015 - 10:12 – In reply to: Brunhilde
Non ricapiterà, ma davvero, se tornassi indietro, ci penserei ben bene all’ostetrica.
Un sogno se anche in Italia la mutua ci aiutasse così concretamente, penso alle mamme con parenti lontani e varie, sei la conferma di quanto possa essere un’ancora di salvezza, una figura professionale del genere…
Serena Marzo 16, 2015 - 10:30
Regola principe quella di non chiedere dei parti altrui e che io ho rispettato dittatorialmente anche al contrario: amica cara, non mi chiedere perchè io non ti dirò. Sul resto non posso che concordare. La presenza di mio marito, della mia famiglia e di mia suocera è stata determinante. Ero felice ma sbalestrata. Priva di uno spiccato senso materno, io che non avevo mai coccolato un bambolotto o una barbie, trovarmi con quel fagotto in mano che aveva bisogno di me… La prima notte la ricorderò per sempre, passata a fissarlo come per convincermi che fosse uscito da me, lui, proprio quel cosino rosa e raggrinzito, con la testa allungata tipo Simpson per il parto lungo e difficile, e quella boccuccia così particolare, che già si vedeva nell’ecografia…
justine Marzo 16, 2015 - 10:45 – In reply to: Serena
ecco, lo sapevo che sarebbe stato un lunedì di lacrime… <3
mariannissima Marzo 16, 2015 - 11:18
♥.
justine Marzo 16, 2015 - 11:42 – In reply to: mariannissima
<3
Mimma Marzo 16, 2015 - 11:29
Quanto hai ragione . Io poi avevo avuto pure un incidente . Una caduta al 9 mess che mi ha provato una lussazione alla spalla destra e due dita mano sinistra rotte. Morale due braccia inutilizzabili per due mesi e bimba nata per Qs con cesareo . Ho avuto aiuti ma meno di quelli che mi sarebbero serviti. Solo al 9 mese di giada mi sono rivolta a una puericultrice che mi ha aiutato un sacco prima con il sonno poi con consigli in generale. Che matta non averla chiamata prima. Se mai avrò un secondo figlio la prenoto subito .
justine Marzo 16, 2015 - 11:42 – In reply to: Mimma
pensiamo sempre di essere informate, poi magari, qualcosa di diverso lo avremmo fatto. Te però, povera con sta spalla <3
anna-cucinaprecaria Marzo 16, 2015 - 11:32
oh cazzo che bello.
io ho partorito in casa e mi sono fatta seguire solo da ostetriche per tutta la gravidanza.
facile no?
No, un cazzo.
non sapevo niente, ero confusa e pensavo pure che chi partoriva in casa doveva mettere del sale nella zucca e farsi furba, andare in ospedale, andare dal ginecologo e stop.
Poi martinopanza mi ha guidata in questo percorso, davvero ha deciso tutto lui.
siamo nati in casa, con 3 ostetriche che per 15 giorni sono venute una volta al giorno a curaci, amarci, mia sorella è stata con me durante il parto e per i 10 giorni successivi. il mio compagno di merende non mi ha mollata mai. il mio cane ha avuto la dermatite fino al giorno del parto, quando è nato martino è guarita.
io ringrazierò per sempre martino per questa opportunità, ringrazio me per averlo ascoltato e gli altri che si sono fidati di me,
donne, se la gravidanza è fisiologica andate da un’ostetrica, è lei la figura di riferimento!
ricordo con gioia le visite dalla mia ostetrica, duravano 3 ore. 30 minuti di visita e 2 ore e mezza di pianti, chiacchiere, comprensione e sostegno.
non è il caso di sentire i racconti degli altri parti ma sarebbe davvero bello che ogni donna potesse fare un percorso di consapevolezza per arrivare a quel momento in pienezza.
vabbè la pianto che se no divento noiosa.
le mamme hanno bisogno, sempre.
justine Marzo 16, 2015 - 11:41 – In reply to: anna-cucinaprecaria
Grazie, avresti dovuto dirmelo prima, non ci avevo davvero pensato a questa cosa delle ostetriche, leggendoti mi viene la pelle d’oca <3
mariannissima Marzo 16, 2015 - 12:11 – In reply to: anna-cucinaprecaria
Ostetrica o non ostetrica, volevo dirti che Martino è un nome meraviglioso.
anna-cucinaprecaria Marzo 16, 2015 - 12:40 – In reply to: mariannissima
<3
Mariella Marzo 16, 2015 - 11:50
Grazie.
justine Marzo 16, 2015 - 11:57 – In reply to: Mariella
ahahhah, aspetta te! <3
Nathalie Marzo 16, 2015 - 12:30
Che bella la frase “L’amore incondizionato e concreto, come quello che diamo ai figli, in quei giorni, serve a noi.”
Niente di più vero. Con il primo figlio é stato così devastante, sia psicologicamente che fisicamente che senza aiuti esterni sarebbe stato impossibile. Ricordo che una mattina, in lacrime, ho pensato – io non ce la faccio, forse ho sbagliato, lo riporto all’ospedale e gli dico che non posso fare la mamma-. E qualche minuto dopo mia mamma arriva e me lo prende dalle braccia e mi fa riposare.
Con la seconda, che adesso ha 7 mesi, sapevo che non poteva essere peggio, anche se ho avuto le ragadi le prime settimane, stringevo i denti e resistevo.
Dopo un cesareo sono riuscita a fare il parto naturale e ne vado fiera, fierissima. Perché sono due sofferenze davvero diverse (almeno lo sono state per me).
E quoto la volontaria delle Leche League che al corso pre parto disse: Future mamme, quando vi chiedono se avete bisogno di aiuto, se volete che vi facciano la spesa, che vi portino da mangiare, che vi tengano un pochino il bambino, rispondete di si! Non fate le super donne!Fatevi aiutare!!!
Sarà anche una talebana dell’allattamento ma quanto aveva ragione!
anna-cucinaprecaria Marzo 16, 2015 - 12:38 – In reply to: Nathalie
pure io, terzo giorno ho detto: scusate, ho sbagliato, qualcuno me lo porta via”
bei momenti del cavolo!
Nathalie Marzo 17, 2015 - 10:12 – In reply to: anna-cucinaprecaria
Si! bei momenti del cavolo!
Quelli che io chiamo “Alti momenti di maternità”. Justine se ti serve una rubrica in questo senso, io ho parecchi aneddoti!
ilde garritano Marzo 16, 2015 - 12:38
qui mi sono scese davvero le lacrime
Alessandra Marzo 16, 2015 - 12:53
La tentazione di andare a leggere le esperienze delle altre è forte, soprattutto per il primo figlio. Non sai bene esattamente cosa aspettarti e speri di riuscire a trovare “conforto” nelle esperienze delle altre “già mamme”. In effetti siamo tutte diverse e ciascuna di noi reagisce a modo suo. Altroché se è una questione di pancia! 🙂
Barbara Marzo 16, 2015 - 12:56
Quanto è vero!io ho fatto l’epidurale (e l’induzione
leparoleverranno Marzo 16, 2015 - 13:24
Nonni santi subito! Senza il loro aiuto i primi tempi non ci saremmo (metto anche il marito) potuti permettere di dedicarci al 100% a VV. Grosso aiuto e sostegno io l’ho trovato anche al consultorio e tra le mamme conosciute al
corso pre-parto: ci sentiamo sempre h24 su WhatsApp!
L’esperienza in ospedale è troppo soggettiva e piena di variabili inaspettate, io sono stata fortunata e mi sono trovata bene, anche se non ho avuto un parto facile alla fine, senza epidurale anch’io.
Aggiungo solo che, il primo mese circa, il cuscino da allattamento io l’ho usato per sedermi!
Anna Marzo 16, 2015 - 13:26
Mai avuto figli ( anche se ne vorrei tanto da provare con l’assistita ma questa è un’altra storia) per altri motivi sono venuta a conoscenza della figura della DOULA.
E’ una figura professionale che sta nascendo in Italia ma che arriva storicamente da una tradizione ancestrale, una figura di supporto aiuto, dall’inizio della gravidanza al primo anno di età del bimbo, alla mamma e alla famiglia.
qui il sito per chi ne volesse sapere di più http://www.mondo-doula.it/doula.aspx
Mariella Marzo 17, 2015 - 16:14 – In reply to: Anna
Grazie Anna!!!
Ofelia Marzo 16, 2015 - 14:23
Oh Ju. 🙂 ti capisco per molti versi. Ho avuto un parto naturale, seguita per 9 mesi solo da ostetriche, che organizzavano visite ma anche chiacchere. I punti sì sono un bel fastidio, forse più psicologico a un certo punto. Hai dato tutta te stessa e ti vedi sformata, magari ti fai anche pipì addosso e via con gli esercizi di kegel per mesi e pensi ok, ora respiro un attimo. Ma non è così perchè hai un bimbo attaccato al tuo seno e un marito che rivuole la sua donna. Pensi di spararti per un paio di giorni, ma poi ti senti fighissima perchè in realtà la natura ti ha dato una forza incredibile. Così ti scopri mamma e moglie, compagna di nuovo. Ma più forte e anche con più occhiaie. Non importa, se c’è un qualcosa che mi ha fatto capire chi sono e da dove vengo è stato proprio il parto. Zero pensieri, il corpo ha fatto tutto, la natura è la vera perfezione.
justine Marzo 16, 2015 - 14:44 – In reply to: Ofelia
Davvero, integrerei il post con la tua ultima frase <3
Miriam Marzo 16, 2015 - 17:09
E’ stato davvero bello leggere questo post. <3
"Ok, questa frase ammetto di averla cancellata un paio di volte, per paura di portarmi sfiga…" (ahahah)
justine Marzo 16, 2015 - 17:14 – In reply to: Miriam
Se stanotte si sveglia Lilou cancello tutto!
Baci bellezza <3
veroveromamma Marzo 16, 2015 - 17:19
sono stata fortunata con i miei parti tutti e 5 senza grossi problemi……ma l’aiuto a casa è stato molto limitato ….e rimpango di no aver avuto un ostetrica che mi inisegnasse ad allattare correttamente e a no fare voli pindarici per lavare ilsederino del primo enfante…….
ginecologobravissimo ma l’ostetrica ha liberatoil collo della mia piccoal Maria epr farlanasceree io a loromisonoaffidataperle utlimespinte……
leoetetriche aiutanoarendere naturalequellegameche si stenta a capire echearrivaal suo compimetno con l’ultima spinta!!
se farò un altro figlio partorirò con l’otetrica e se miriuscisse in casa ……. mentrei figli sono a scuola!!!!!!!
un abbraccio
veronica
Chiara Marzo 16, 2015 - 17:40
Tu mi colpisci al cuore. Ti ho scoperta da poco e adoro il tuo modo di raccontare con naturalezza e semplicità. In quello che scrivi ritrovo un po’ di me. Io ho iniziato a piangere l’ultimo giorno di ospedale, la convinzione di non farcela prendeva piede sempre più. Mia madre è stata con me solo 1 settimana, ho un marito splendido ma che lavora tutto il giorno. Devi dare tutta te stessa per un esserino che richiede cure costanti, ma quale te stessa? quella con il bel pancione ha lasciato il posto ud una tizia flaccida piena di dolori e senza forze. Io avrei voluto che qualcuno partorisse me, ancora una volta, che mi facesse rinascere ed in effetti è ciò che è avvenuto , sono rinata mamma ma è stato un parto duro e travagliato. Da sola per giorni infiniti ostinata a dare il mio latte ad un bambino che non riusciva ad attaccarsi, perennemente alle prese con il tiralatte. Ad un mese ho dovuto sopportare il ricovero di mio figlio per 10 giorni con ancora addosso quei maledetti punti che non andavano via. Se ci penso riesco ancora a ricordare ogni sfumatura delle emozioni provate in quei giorni. Detto questo..mio figlio ha quasi 3 anni e se la sua salute lo permetterà stiamo pensando di allargare nuovamente la famiglia, perché, nonostante tutto, quello che resta è l’amore più grande della mia vita. Scusa per la lungaggine. ti abbraccio.
justine Marzo 16, 2015 - 17:48 – In reply to: Chiara
Mi hai lasciata senza parole, e ce ne vuole: ti abbraccio fortissimo!
Erica Marzo 16, 2015 - 21:27
Che bel post. Sono pienamente d’accordo. Appena l’ho rivista dopo la nascita di Eleonora e Arturo con parto spontaneo e secondo gemello podalico ho detto ad Elena, la MIA ostetrica: ti voglio bene come ad una sorella. E ancora non sapevo che, poi, avrei voluto portare a casa anche lei dall’ospedale. Adesso, nella mia zona l’Asl ha attivato un servizio analogo su richiesta.
Mammachestorie Marzo 16, 2015 - 22:08
Ho partorito con un cesareo programmato, dieci giorni prima del termine. Non ho vissuto l’ansia dell’attesa, non ho avuto le contrazioni, non ho fatto corse in ospedale. Sapevo quando sarebbe nato mio figlio, il giorno e l’ora. Un parto come un’appendicite.
Non per questo mi sento meno mamma: credo che ci sia tutta una vita per dimostrarlo.
Però i vostri racconti, così veri, così sentiti, mi hanno emozionato, facendomi vivere qualcosa che per me è stato diverso.
Federica Marzo 18, 2015 - 15:55
No vabbè, io già piango solo a vedere le foto dei tuoi due bimbi insieme… Siamo a cavallo 😉
justine Marzo 18, 2015 - 21:49 – In reply to: Federica
ahahahahha, fantastica!
valentina Marzo 27, 2015 - 11:42
Sono capitata per caso nel tuo Blog , in primis AGURONI per la piccola , hai tutta la mia gioia per voi che ti accompagna. In secondo concordo pienamente con quanto hai scritto, mai ascoltare i parti altrui. Anche perchè per qualche inspiegabile motivo mai che racconta chi l’ha vissuto tranquillamente, ma solo chi ha sofferto pene terrribili !!!
Io ho partorito come te metodo naturalissimo , per quanto un ospedale te lo permette , quattro figli e ogni parto è stato a suo modo meraviglioso .
Per le ragadi sul seno e anche per i punti usa l’olio di calendula , anche se la piccola si attacca non è un problema. Ultima cosa hai scritto se tornassi indietro no ginecologo, concordo ….ma puoi pensarci per il prossimo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
LALU Aprile 10, 2015 - 12:36
Eccomi qua! In rete le mamme scrivono di tutto. Trovo noiose ( seppur nel rispetto e nella solidarietà che spero mi contraddistingue) o forse semplicemente a me meno affini, le mamme che parlano della gravidanza, del parto e della maternità solo in termini positivi, Solo con gli occhi a cuoricino. Io Lorenzo l’ ho voluto, e oggi che ha due anni e che forse avrei voglia di avere un altro bimbo, vi dico anche, e qui spero di poterlo dire, che i 9 mesi sono troppo lunghi, se poi li devi fare come me, pure a dieta perchè a rischio diabete… la pancia non mi è mai mancata, al 7 mese pesavo 23 kg in più..ero una palla che camminava, che voleva fare tremila cose, ma era impossibilitata. Per fortuna mi hanno messa a dieta. Prima cosa che ho fatto dopo il parto, comprare un jeans. L’ ho messo una volta sola, però ero felice.
Il primo anno di vita di Lolli?! Difficile. E non ho dimenticato le ragadi, appena uscita dall’ ospedale. Tutti quelli che pressavano perchè continuassi ad insistere con l’ allattamento, che forse anche psicologicamente rifiutavo. Non ho dimenticato le notti insonni, la solitudine data dal fatto che in una grande città come Roma, se non hai la famiglia vicino e gli affetti, sei sola. Non ci sono ostetriche che vengono a casa, che ti consigliano, che non ti stressano. E così ho rischiato di non godere dei primi mesi di mio figlio, persa dietro a tutte le costruzioni mentali e tutti i film su come deve essere la mamma perfetta. Sono rinata quando ho smesso di allattare, perchè il dolore non passava e perchè ho preferito riempire mio figlio di amore e di coccole, che di latte. Quest’ ultima frase, può sembrare folle o un eresia, ma nel mio caso, è stata la cosa giusta. E’ vero ognuna è mamma come può. Io non mi sento meno mamma di altre. Oggi sono fiera della mia scelta, del rapporto che ho con Lorenzo. Meno giudizi, meno dictat (e mi riferisco alle Lega di cui sopra, le trovo troppo violente nei loro non consigli), farebbero mamme più felici. Scusa, ma questo argomento mi tocca sempre un pò di più!
LALU_lstinzi.blogspot.it
justine Aprile 10, 2015 - 13:17 – In reply to: LALU
Sono felice del tuo commento. Vero e autentico, essere madri è stupendo ma far passare come è tutto facile può generare sensi di inadeguatezza che non dovrebbero esistere!
ilaria Aprile 20, 2015 - 12:31
In attesa imminente del secondo, anzi seconda, bebè le tue parole mi commuovono per la loro sincerità. Spesso dopo il primo parto mi sono trovata a parlare con mamme che si sentivano di dover solo enunciare le gioie della maternità mentre io avevo solo bisogno di poter tirare fuori le mie difficoltà. Brava.
flavia angela Aprile 23, 2015 - 18:56
grazie a voi un bacio e ci vediamo presto
Alice Aprile 28, 2015 - 11:48
oggi ho pianto poco.
Sono passati quattro giorni da quando è nato il mio secondo figlio. Ma adesso mi scappa di nuovo da piangere. Posso?
Post meraviglioso. Grazie
justine Aprile 28, 2015 - 12:37 – In reply to: Alice
Grazie a te e si puoi, anzi, devi. Che poi è tutto più leggero!
Valeria Aprile 28, 2015 - 12:29
Io mi sono impegnata per nove mesi per far finta di ascoltare ma non sentire quello che tutte (ma proprio tutte) le donneconparto avevano da dirmi…e andava tutto bene…ero abbastanza tranquilla (certo come può esserlo una donna prima di partorire) ma non vuoi che in sala travaglio arriva una urlatrice partoriente che, non solo “mi sorpassa” arrivando per prima in sala parto ma urla per tutto il tempo, io mi spavento, ASCOLTO tutto il suo parto e quando finalmente toccava a me fare le spinte…paura ne avevo?
p.s. per la cronaca la urlatrice ce l’ho avuta poi in stanza e amava raccontare a parenti ed amicii quanto fosse stato facile facile stavolta (era al secondo)…
justine Aprile 28, 2015 - 12:37 – In reply to: Valeria
ahahahhahah, aiuto!
marta Maggio 13, 2015 - 16:25
Ho partorito Tommaso con un taglio cesareo d’urgenza per prolasso del funicolo dopo 8 ore di travaglio, tre epidurali che non hanno fatto alcun effetto se non per la prima parte delle contrazioni. Anestesia totale che però non era ancora entrata in circolo quando mi hanno tagliato. Quindi, taglio da sveglia, addormentata quando Tommaso è venuto al mondo. Un paio di giorni di stordimento per l’anestesia in circolo, allattamento difficilissimo (primo mese con l’aiuto del latte artificiale, poi ho insistito e resistito e l’ho allattato per 11 mesi). Purtroppo, pur essendo preparatissima – grazie al corso preparto – su respirazione, spinte, fasi del travaglio, sono entrata in sala parto terrorizzata. Mio marito, fino a quando sono stata portata di corsa in sala operatoria, è stato con me. Le ostetriche venivano e andavano, ma nessuno – io in primis non c’ho pensato, terrorizzata dal dolore che aumentava – mi ha detto di camminare, su e giù, per il reparto. Insomma, tutto è andato un po’ storto dall’inizio. E infatti lo ricordo come un giorno di paura. Ma ringraziando Dio, per come si era messa, è andata alla grande. Non racconto quasi mai il mio parto perché come scrivi tu, “E’ una storia di pancia, no? Troppo personale, troppo, perché esista un solo modo di fare”. Però hai ragionissima quando dici di farci seguire anche da un’ostetrica, per l’allattamento, per i punti, per i pianti: anche la mia mamma è stata fondamentale, ma tutte dovremmo avere qualcuno per poter piangere un po’ o solo condividere un giro su quell’altalena di emozioni sulla quale saliamo quando diventiamo mamme.
ps: bellissimo blog!