Otta.Love.Mums: ed il mondo di Francesca ed il fagiolino. 28 Gennaio 2013 – Pubblicato in: Gipsy.Love.Mums

Franci Francesca. 

Ovvero la curva Lugano-Gentilino.

Ovvero un testa piena di riccioli neri e un naso all’insù che la rende così francesina.

Così bella.

Così forte come un vento d’estate che rinfresca l’anima.

 Francesca, che l’anno scorso ci ha fatto tutti tremare: una brutta diagnosi, un’adenoma all’ipofisi.

La paura di perderla, attimi in cui la vita sembra che non sia vera, quasi sospesa.

Mi ricordo ancora quando me lo disse, mi ricordo che attaccai il telefono e inizia a piangere.

Ma questa Vita ci sorprende sempre, per fortuna.
Questa vita che sembra che meno la programmi, più ti fa regali.

Questa vita che va avanti e che ti sconvolge con la sua normalità.

Quindi, come è arrivata, quella brutta previsione è stata spazzata via.

E poi.

Poi ci troviamo a organizzare il suo matrimonio, dove, squillino le trombe, aprirò il corteo nuziale vestita in GBV, solo per lei.

Sto già scrivendo il discorso, e piango a ogni parola che butto giù, alla faccia della mia anima rock and roll. Assomiglio più in questi momenti a un’aria di Nilla Pizzi.

E mentre chiacchieriamo,a Natale, inaspettatamente la più bella delle notizie: inaspettatamente.

Poi.

Inaspettatamente incinta.

La nostra amicizia è recente: a volte un po’ dissonante, ma sempre intonata, accordata, e alla fine unite.

Unite perché Francesca non ha paura di prendere posizioni, di tenermi la mano, di essere, in una parola: amica.

Non potevo aspettare ad intervistarla, l’emozione era tanta.

Non sappiamo ancora se il fagiolino sarà una piccola little sunshine o un maschiaccio, ma noi lo amiamo già.

 Eccoli.

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“Quella sottile linea rosa”: quando l’hai vista, il primo pensiero? 
Il primo pensiero? non credo di aver avuto pensieri perchè ho semplicemente….comiciato a sghignazzare, ma una risata isterica, senza riuscire a smettere.
Il povero Matteo, un mix tra il basito, lo scioccato e lo spaventato è stato coinvolto dalla risata e alla fine è stata l’inizio di una meravigliosa sorpresa.

Ti sei sempre sentita mamma? 
NI! Mi sono sempre piaciuti i bambini, anche perchè ho avuto l’esperienza di accudire la mia meravigliosa sorellina con la quale siamo cresciute insieme a cui ho fatto da vice mamma. Però, se qualche anno fa mi avessero fatto questa domanda, avrei risposto, assolutamente no, il lavoro prima di tutto. Probabilmente perchè non avevo trovato la persona giusta con la quale pensare di poter condividere una simile esperienza. Adesso, rientro nella fattispecie di Quasi-Mamma-Angosciata-Da- Ansia-Da-Prestazione-E-Da-Sensi-Di-Colpa (perchè se la dottoressa mi ha detto di mangiare il sushi, ho abusato e ho mangiato il coquillage, perchè perchè perchè)?

Cosa sogni per il tuo fagiolino? 
Fagiolino o fagiolina ancora non si sa, speriamo che gli/le piacciano le luci della ribalta dell’ecografia e che si degni di fare un po’ di show dalla ginecologa mostrandosi in tutto il suo splendore!
Vorrei che ereditasse dal papà la riflessività e il saper vedere “l’altra faccia della medaglia“, i miei capelli ricci e il mio ottimismo. Vorrei essere in grado di trasmettergli il nostro amore per la vita, per i viaggi (appena sarà in grado di capire, lo porteremo subito a farsi un viaggio con noi, magari in Cina) e la passione per il cibo e la cucina (ma per questo ci penserà Alice….vero?)
Ma soprattutto vorrei che percepisse il calore del nido familiare, pilastro imprescidibile del rapporto tra me e Matteo.

Come lo immagini? 
Non lo so! Al momento riesco a visualizzare solo quell’adorabile polpetta in bianco e nero che ci ha mostrato la ginecologa, un mini uomo che si dimenava con quei piedini e quelle manine che non vedo l’ora di ricoprire di baci (e sì, cara la mia polpetta, se sarai femmina, coprirò i tuoi adorati piedini di tutte le scarpe del mondo, da Jimmy Choo per quando andrai alle feste, alle ballerine bicolor di Porselli per andare a passeggio con mamma e papà sul lungolago di Lugano, o ad un bel paio di Vans per andare a scuola E NON DIRE CHE NON TI PIACCIONO PERCHE’ CI DANNO DA MANGIARE!!!)

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9 mesi: attesa, impazienza. Sensazioni e momenti di questo periodo
UFFA!! bella la maternità, belle sensazioni i primi movimenti, l’amore/odio per l’esserino che cresce dentro di te che ti costringe a bere litri e litri di Digerselz dopo aver ingerito una mollica di pane e se le molliche sono due allora scrivi come status su facebook “in a relationship with the toilet”…ADESSO BASTA!!!! sono stufa di parlare con una pancia, voglio un mini me da amare e sbaciucchiare, da cambiare, cullare e sfamare, da portare a spasso e adorare.
Si, perchè lo adorerò anche se mi rigurgiterà sui maglioni di cachemire, sugli abiti di seta e sulle borse di pelle chiara.

Pensi di allattare? 
Si, se avrò latte. Ho visto la differenza tra me e mai sorella. Mia mamma ha allattato me fino alla fine, mentre per mia sorella dopo un mese non avevea più latte a sufficienza e lei soffre di alcune allergie. Sarà un caso, saranno ereditarie, ma preferisco così.

 
Prime pappe: supermercato, negozi bio o tutto homemade? 
Tutto homemade sicuramente no! Anche perchè per lo svezzamento sarò tornata a lavorare e inizierà il delirio della gestione figlio-marito-casa-lavoro….
E di sicuro non voglio sottrarre tempo a Matteo. In Svizzera la qualità dei cibi sia bio che non è molto alta, perciò farò attenzione, ma con un occhio alla praticità.
Tanto se prenderà da noi, preferirà una teglia di lasagne che la pappa di mais e tapioca…come biasimarlo!

Must have per questi mesi di attesa.
Olio 9 mesi di Weleda anti smagliature da spalmare sul panzone, una camicia da notte (non so perchè,ma mi fa sentire molto mamma), la sezione maternity di Asos (lo shopping compulsivo online non mi abbandona MAI) e Faire a Dodo a Milano.

Una canzone per fagiolino 
One dei Metallica, Scream and Shout di Will I AM + Britney e E non abbiam bisogno di parole tra 100 anni di Ron. Perchè spero che apprezzi qualsiasi tipo di musica, assocoata a diversi stati d’animo. Secondo me è sinonimo di apertutra mentale.

Le tre r: rispetto verso te stessa, verso gli altri e responsabilità delle proprie azioni. Come si fa a insegnarlo? 
Solo ed esclusivamente dando il buon esempio in casa sin da piccolissimi. Soprattutto per la responsabilità delle proprie azioni e rispetto verso gli altri. Rispetto verso se stessi è unito anche al carattere.

Prima mamma o moglie? 
Direi senza dubbio prima moglie. Solo una moglie soddisfatta e un rapporto di coppia sereno può trasmettere serenità al bambino. Sarà difficile riuscire a conciliare anche questo aspetto, ma ho la fortuna di avere una persona al mio fianco molto comprensiva e molto partecipe. Potrò sempre contare su di lui su una “fuga d’amore” per il we in caso di stress estremo.

by “OttaLoveMuffin” the Gipsy in the Kitchen