A un certo orario, nulla è cambiato. 6 Aprile 2016 – Pubblicato in: The Funky Diaries – Tags: fresh'n'rebel, Neo Modena, streetwear
Non ho mai preso la patente.
Ogni tanto ci penso, sinceramente mi capita quando lo dico e vedo facce attonite che mi chiedono come diavolo faccio a vivere senza.
Non so con esattezza perché non la faccio, sta benedetta patente.
Credo che come si faccia l’abitudine a guidare, si faccia anche l’abitudine a non guidare.
Ci si organizza.
Per lavorare, coi ragazzi, anche la sera…
E poi a conti fatti, quel taxi, le rare volte che esco di notte non pesa sulle mie finanze come una macchina tutto l’anno. Lungi da me convincervi che si sta meglio senza, solo che quella del taxi è un’argomentazione che viene sempre fuori – eh ma costa una fucilata –
Ho avuto un periodo che mi faceva paura il solo pensare di stare sulla strada con altre macchine.
Poi si è trasformato in un non ho il budget da spendere per l’autoscuola ora, e non ditemi basta farla solo da privatista che a 38 anni, sentirei il bisogno di fare mille mila guida con un istruttore.
Com’è come non è, da quando faccio questo lavoro in autonomia mi gestisco il tempo, cerco di fissare gli appuntamenti di mattina, così da essere libera di andare a prendere mio figlio all’uscita di scuola.
Sui mezzi, ritrovo la mia asocialità da adolescente, è il momento in cui leggo assorta tra le pagine di un libro o il momento in cui mi creo i miei film nascosta nelle cuffie, assolutamente non collegate allo smartphone ché son sempre senza batteria…
Mi capita spesso di tornare verso casa in quell’orario lì, non guardo mai l’orologio, quindi dirò primissimo pomeriggio, quando i ragazzi escono da scuola e invadono i tram.
Dicono siano diversi da com’eravamo noi, spesso si dice in maniera peggiorativa, ma ho sempre avuto un debole per gli adolescenti e diversi oppure no li vedo, tanti anni dopo, seduti sullo stesso tram che prendevo io, scomposti come ancora sono io, immersi mente e orecchie nella musica.
E poi mi parte il filmone.
Sempre stato così, parte la musica e la segue la mente, scenari impossibili, viaggi lontani, situazioni che prendono la forma di una sceneggiatura.
Se da ragazzina il film poteva anche raccontare di come il mio cantante preferito si sarebbe poi innamorato di me, ammetto con una punta di vergogna di immaginare a volte che mi capitino cose da film sulla mia vita lavorativa, che almeno l’amore, non ho bisogno di sceneggiarlo, è a posto così (gratitudine parte prima)
A quell’ora lì, con le mie cuffie grandi, mi risale tutto quell’enfatizzare troppo, senza controllo, guardo i ragazzi e tolgo la riproduzione dei brani casuali per ricercare quel pezzo lì, quello che ascoltavo consumando la cassetta in terza liceo. Benedetta sia sempre la tecnologia, che mare di file musicali mi porto dietro tra una linea del metrò e l’altra.
E mi emoziono, ma tanto tanto. Mi inebetisco. E nemmeno mi vergogno se l’occhio diventa lucido.
Chi se ne frega.
Se le farfalle trovano ancora spazio per volare in uno stomaco che conosce più preoccupazioni che cieli immensi, va ancora tutto bene (gratitudine parte seconda).
Cuffie grandi, che mi isolino la mente mentre lo sguardo vaga.
Cuffie grandi quando i ragazzi mi urtano con le loro cartelle per prendere posto sul tram.
Cuffie grandi perché a quell’ora lì, nulla è cambiato.
Cuffie Fresh’n’Rebel
T-shirt Neo Modena
Commenti
Sara Aprile 07, 2016 - 10:23
Complimenti, questo post lo sento proprio, come dicono ‘mi è entrato dentro’, anche se ho la patente!
E’ proprio vero, quelle poche volte che mi capita di prendere i mezzi succede tutto questo, esattamente lo stesso copione . Si vedono i ragazzini, ci si abbandona alla nostalgia e poi si viaggia con la mente nei propri film. Film che continuo a farmi a 35 anni, da donna sposata e mamma felice e che non smetterò mai di fari ogni volta che metto le cuffie.
😉
justine Aprile 11, 2016 - 10:21 – In reply to: Sara
<3
martolarem Aprile 21, 2016 - 15:51
Ciao Justine, ti seguo da qualche tempo e devo ammettere che mi piaci un sacco per quello che scrivi e per come lo dici. Ho poco più di vent’anni, ma alla patente, per ora non ci penso proprio, se mi mancasse il tempo che trascorro sui mezzi pubblici non avrei più tempo per leggere e per osservare gli altri e gioire di quei giri che fa l’immaginazione. Ho apprezzato moltissimo qualche mese fa il tuo articolo sul nostro corpo, sull’essere se stesse e non giudicare al primo sguardo se un’altra e’ magra o più in carne. Lo dico da ragazza magra e non perché tengo la linea, semplicemente perché per me ingrassare e’ come per altre dimagrire:il mio corpo ci mette molto. Non è una questione di non piacersi ma di accettarsi e affrontare anche quelle domande del tipo “ma tu mangi?”. Leggendo quel tuo pezzo mi sono sentita davvero capita. Volevo dirtelo e ringraziarti. Ps:ho visto su instagram il nuovo taglio:stai benissimo!