Non sopporto le feste con il Babbo Natale finto. 9 Dicembre 2016 – Pubblicato in: Kids

babbo-natale

Non ce la faccio.
Sono una madre imperfetta, non più di altre, ma se c’è una cosa della quale sono più che certa è che i bambini sono più intelligenti di quanto possiamo pensare. Capiscono più cose di quante ne possiamo immaginare.

Il Natale mi piace, mi piace a tal punto di aver creduto a lungo a Babbo Natale.
Credo ci sia lo zampino di mamma, perché se anche Caroline, che è la mia sorella minore e quindi moooolto più furba e pratica di me in tutto, ci ha creduto fino a tardi con tanto di crisi isterica quando l’ha scoperta, bhé, si vede che la magia del Natale ce l’hanno trasmessa a puntino.

Del Natale amo lo stop forzato. Non sono religiosa ma molto spirituale. Sono pop. Trash. Nazional Popolare.
Non mi importa se è commerciale.
Non mi importa se i valori del Natale dovremmo portarceli addosso ogni giorno dell’anno.

A Natale si ferma tutto. Ovunque.
Si sta con chi ami. Si mangia, intorno alla tavola che è un luogo di chiacchiere, cibo, quindi terra e cuore.
Ci si prende un attimo per regalare. Non importa se sia una lettera, un oggetto costoso, fatto a mano o un abbraccio.
Ci si ferma per dare a chi sei felice di dare.

aspettando-babbo-natale

Ci sono i film, le canzoni, le storie e quel personaggio stupendo che è Babbo Natale.

Babbo Natale arriva il 24 notte. Lascia i doni che i bimbi troveranno al loro risveglio.

I bambini sono intelligenti.

I miei, poi, spero abbiano ereditato tramite DNA l’allarme istintivo al poliestere. Allarme, allarme, allarme. Quello non è Babbo Natale.

E’ un falso magro. Ha la barba che si sposta. Me lo immaginavo con gli occhiali. Ha i pantaloni come i costumi del carnevale.
Allarme, allarme, allarme.
Quello potrebbe NON essere Babbo Natale.

Io non ce la faccio, non riesco a farmela piacere. Io non sopporto le feste con i finti Babbo Natali.

Babbo Natale non deve essere visto. Esiste dentro di noi, nelle loro menti.

E’ in quel biscotto vicino al bicchiere di latte lasciato la sera della vigilia.
E’ il destinatario della letterina…

Che bisogno c’è di vederlo per finta?