Mamy factory – moda bimbo tricottata dalle nonne e il nuovo consumo responsabile. 21 Gennaio 2013 – Pubblicato in: Cool Stuff – Tags: consumo responsabile, francia, maglieria bimbo, mamy factory, moda bambino, nonne, pensionati e lavoro, smileriot

Mamy Factory è un brand unico nel suo genere.
Nato nel gennaio 2012 da un idea di Stéphanie Léone, porta una ventata di novità nella produzione di maglieria per bambini.
La sua particolarità? Tutti i pezzi della collezione vengono rigorosamente tricottati a maglia da nonne (Mamy in francese) in pensione.

Un nuovo modello di business intelligente, di qualità e con un forte messaggio sociale.

Stéphanie ha studiato economia e commercio, per poi vantare anni di lavoro nel settore del marketing e dell’e-tecnologia. Quando ha deciso di mettersi in proprio ha tenuto conto di due principali aspetti: il numero crescente di pensionati che a fatica arrivano a fine mese, e che comunque non sono pronti a rimanere con le mani in mano, e l’incremento della richiesta da parte dei consumatori di prodotti di qualità che rispondano a giusti criteri di consumo responsabile.

E qui direi di far partire un applauso!

Nasce così Mamy Factory, abbigliamento in maglia per bambini disegnato da due stilisti francesi.
Il primo passaggio della filiera consiste nell’invio di uno stock di lana alla nonna di turno, corredato da una scheda per realizzare il modello con tutte le informazioni tecniche . Il capo finito viene  poi inviato dalle loro case  ad un centro per il controllo qualità.
Passati i capi al dettaglio sono quindi pronti per essere commercializzato sul loro bellissimo e-shop.

Al momento ci sono ben più di trenta nonne coinvolte nel progetto, dai 60 ai 91 anni, ma l’obbiettivo è di coinvolgerne sempre di più.

Ovviamente anche la lana usata per realizzare i capi è selezionata con attenzione: filati pregiati e naturali rigorosamente made in France, o preziosa Alpaca Boliviana.
Solo il meglio per i vostri nanetti.

Moda bimbo tricottata dalle nonne.
Così semplice, così geniale! 

Era un pò che non trovavamo un esempio di Smile Riot applicato al lavoro. Ma non importa: se l’attesa ci porta a tali scoperte, possiamo tranquillamente fare con tutta calma…

Viva Le Nonne!

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