Mamma Giramondo – l’intervista 25 Luglio 2011 – Pubblicato in: Funky Interviews – Tags: , , ,

E’ stato in un pomeriggio come tanti, in preda al caos della mia casa che fra le 17 e le 19 tocca il picco massimo della giornata, che la mia amica Laura si è materializzata, con la piega intatta e il vestito per l’ufficio impeccabile, per un caffè.

Fra un capriccio del tappo e un urletto della nanetta, e mille altre interruzioni del caso, siamo riuscite nell’impresa titanica di fare e bere il caffè sul divano e discorrere delle imminenti vacanze.

“Avete prenotato poi? Quale meta vi attende?”. La mia amica adora girare il mondo e si è imbattuta in viaggi più o meno estenuanti zaino in spalla, micro-phon da viaggio e borsetta trucchi di fortuna. Cosa che io non potrei mai fare. “Facciamo un tour della California in macchina!”, mi ha detto entusiasta. “Io? Con le piccole belve non potrei mai affrontare un’impresa simile”, le ho risposto. “Pensa che  A. e G. fanno il nostro stesso viaggio con il figlio di due anni”, mi ha fatto osservare.

E la cosa mi ha lasciata alquanto perplessa. Ma davvero sono io che sono così arretrata? Io che non parto senza tachipirina-argentoproteinato-termometro anche se sto andando fuori per un week end a 100 km da Roma!? In quanto a viaggi devo ammettere sono davvero poco funky. Così ho interpellato mammagiramondo che di viaggi ne fa un bel po’, con figlio e cane al seguito e giorno dopo giorno ci dispensa consigli e suggerimenti attraverso il suo blog (www.mammagiramondo.blogspot.com).

“La Costa del Pacifico è un itinerario magnifico per i bambini. Spiagge bellissime, ampie, costellate di palme e con mille attività divertenti da fare. Pensa che a Leadbetter Beach le famiglie possono persino fare il barbecue”.

Mammagiramondo inizia col botto e smonta il mio assioma. Viaggiare con bimbi piccoli non è mission impossible.

“In California – continua – ci sono foreste, cascate, parchi e città favolose ricche di attrattive adatte ai più piccoli. Certo è vero che non si va fin lì per far felice un bambino di due anni (e un po’ mi rincuoro, non lo nego). Ci si va perchè avere un figlio non significa dover rinunciare a viaggiare e con un po’ di accortezza anche un viaggio in un posto lontano può rivelarsi una meta assolutamente ideale. I bambini assorbono come spugne stati d’animo e comportamenti dei grandi”. E allora mi rendo conto che il vero problema è la mia ansia da viaggio: mangerà, starà bene, avrà freddo, caldo…

“Se lasciamo a casa ansie e paure – incalza giustappunto mammagiramondo – e ci apriamo alla gioia del viaggio i nostri figli lo sentiranno -. Un bambino di due anni non si accorge della differenza di essere a Rimini o a Timbuctu. A lui importa stare tra le braccia di chi lo ama e vedere la famiglia serena e con il sorriso lo fa sentire protetto in qualunque parte del mondo si trovi. E poi a quell’età il viaggio è un’opportunità di crescita, di esperienza, di gioco. Ricordo quando Aj aveva venti mesi e viaggiavamo attraverso la Turchia. Mentre noi ci incantavamo davanti agli straordinari mosaici delle moschee di Istanbul lui chiamava i pesci della cisterna sotterranea, urlava ai tram che sferragliavano per Sultanahmeth e giocava sui tappeti del Gran Bazaar. Posso affermare senza ombra di dubbio che in quel viaggio si si è divertito un mondo”.

Capitolo accortezze. Perché anche una mammagiramondo ne adotta alcune.

“Tanto per cominciare non dimenticarsi mai nemmeno per un momento che i bambini hanno diritto a viaggiare sicuri perciò se si noleggia un auto preoccupiamoci di prendere anche il seggiolino adatto. Se il bambino non mangia ancora tutto può essere utile una fornellino con adattatore o se come in questo caso il paese dove andiamo ha una differente tensione elettrica possiamo acquistarlo lì o portare comunque un pentolino e chiedere all’Hotel o al Ristorante. Nei supermercati americani si trova quasi sempre quello di cui abbiamo bisogno. Se il piccolo beve ancora il biberon o mangia la pappa un thermos può essere utilissimo. In farmacia se ne trovano di ottimi e che mantengono il latte o la pappa calda fino a sei ore. Questo è l’accessorio che credo aver utilizzato più di tutti da quando sono mamma! E poi naturalmente, cappellino, crema solare, repellente per insetti e un beauty con i farmaci che potrebbero risultare utili come fermenti lattici, antibiotici e antipiretici. (Quindi non sono una vera e propria maniaca della tachipirina). E visto che a due anni i piccoli viaggiatori possono stufarsi velocemente di stare fermi in macchina troppo a lungo l’ideale è cercare di viaggiare nelle ore in cui normalmente i bambini dormono facendo numerose soste per farli svagare. Utilissimi anche i giochi da viaggio, in commercio se ne trovano tantissimi o addirittura potete farveli da soli. A quell’età un nuovo librino con le finestrelle da aprire può tenere buono il piccolo per diverso tempo ma vanno benissimo anche i cd con le canzoni preferite e le favole sonore. Preparate uno zainetto con tutto quello che può essere utile . Giochi, doudou prefertito, crackers e naturalmente un cambio che nel caso di bisogno vi evita di dover aprire la valigia in mezzo alla Route 66. Comunque Alessia devo ringraziarti. Mi hai dato un’ottima idea per uno dei prossimi viaggi!”.

Viaggiare fa parte della tua natura – ho detto a mammagiramondo -, è una passione che tu hai trasmesso a tuo figlio e a tuo marito. Quello che mi chiedo e si può imparare a diventare giramondo? C’è una speranza per me di superare la “paura” di viaggiare?

“L’uomo ha  bisogno del cambiamento come l’aria che respira. Viaggiare, esplorare, cambiare ambiente è l’evoluzione che ci ha voluto viaggiatori. Solo che qualcuno l’ha dimenticato – mi risponde mammagiramondo citando Chatwin -. Questo non signifca che viaggiare sia obbligatorio. Se le solite vacanze rendono felice tutta la famiglia allora perchè cambiare. Ma se dentro abbiamo l’animo da giramondo prima o poi verrà fuori. Dopo uno o due anni di spiaggia/pappa/nanna verremo assaliti dall’irresistibile voglia di partire e allora non resterà che seguire il proprio istinto e magari leggere il blog di qualche mamma giramondo. Sono profondamente convinta che per viaggiare noi Mamme abbiamo semplicemente bisogno di sentirci rassicurate. Avere dubbi e paure è più che giustificato. I consigli e le esperienze positive degli altri possono dare una mano a trovare la voglia di ricominciare a viaggiare. Basta solo cominciare, iniziare il primo viaggio insieme con la mente e il cuore rivolti verso la meta e quello che c’è nel mezzo. Per ritrovarci cambiati al nostro ritorno e scoprire qualcosa che non ci aspettavamo. Attraverso il blog ho conosciuto tantissime mamme che dopo una sola mail hanno fatto felicemente viaggi magnifici con i loro bambini. E dopo il primo viaggio penserete ma perchè non l’ho fatto prima e vi accorgerete che visto con gli occhi di un bambino il mondo è ancora più bello. Il segreto è cominciare dai piccoli passi. I weekend fuori porta ad esempio sono un ottimo inizio! Quanto all’età adatta per cominciare a muoversi nel mondo con i nostri piccoli al seguito non credo che ce ne sia una giusta. E’ vero che i bambini piccoli non si accorgono della differenza tra un posto o un altro. E questo può anche essere visto come un pregio. Significa che possiamo scegliere per i nostri viaggi ciò che piace a noi perchè ai piccolissimi basta davvero poco per divertirsi. Ma una volta che crescono le cose cambiano. I bambini hanno diritto ad essere coinvolti nel viaggio e allora si possono scegliere le mete più adatte ad accontentare tutta la famiglia. E’ il momento più divertente, quello in cui ci si riscopre bambini e si condividono i piaceri e le gioie del viaggio. Ovviamente, cominciare presto rende tutto più facile. Un bambino abituato a viaggiare avrà molti meno problemi ad abituarsi a spostamenti e ritmi diversi ed è già consapevole del piacere di vivere un’avventura in giro per il mondo. Ma non è mai troppo tardi per cominciare. Gli itinerari tematici come la strada delle fiabe in Germania o un viaggio nel mondo di Artù in Cornovaglia possono essere un ottimo inizio per i più esigenti. Ricordatevi che per un bambino viaggiare e vivere una meravigliosa avventura insieme a chi si ama. Sta a noi fare in modo che la loro fantasia non si spenga.

 

Capitolo valigia. Io non so voi ma a me fare la valigia stressa. Mi sembra sempre di aver portato troppo, nel dubbio di non avere quella maglietta piuttosto che quel pantalone che poi magari fa freddo e piove, aggiungo e farcisco il mio trolley di “varie ed eventuali” inutili.

Una mammagiramondo che vive “con la valigia pronta” avrà sicuramente qualche abilità in più delle mie. “Sono sempre con le valige pronte. Nel senso che quando ne faccio una ce n’è sempre un’altra ancora da disfare. Ma credimi sono un disastro. Ecco magari ho passato l’era delle liste (ammetto di farla per ogni viaggio per poi puntualmente disattenderla). L’unica che uso è quella con i disegni per Aj, in questo modo lui mi dà una mano ed allo stesso tempo è un bel modo per coinvolgerlo nella preparazione del viaggio. Sicuramente l’esperienza aiuta a lasciare a casa quello che poi è superfluo. Un metodo utile per gli organizzatissimi è quello di preparare in anticipo gli abbinamenti dei vestiti e contarne uno per ogni giorno di vacanza. Quella maglietta con quel pantalone, quella camicia con quella gonna. In questo modo non si sbaglia. A chi invece è come me e fa fatica a immaginare anche solo come vestirsi il giorno dopo consiglio di mettere tutto quello che ci piacerebbe portare sul letto e poi…cominciare a togliere. Lasciamo a casa quel vestito che non ci mettiamo mai ma forse potrebbe servire. Di sicuro non ve lo metterete. Cerchiamo di essere obiettivi. Per i bambini vale la stessa regola. Portiamo  un cambio per ogni giorno e aggiungiamo qualcosa in più per le emergenze. E poi pensiamo ai nostri figli. Aj ad esempio suda molto di notte e io porto sempre un sacco di pigiamini!

Capitolo “Il primo viaggio di figliogiramondo”

“Il primo all’estero è stato a Creta quando Aj aveva 8 mesi. Ho cambiato pannolini dentro al palazzo di Cnosso, preparato pappe al monastero di Preveli, e spinto una ciambella nelle meravigliose acque cristalline di Elafonissi. Lui dormiva in macchina e rideva quando era sveglio. Lo abbiamo addirittura portato a vedere l’acquario e dovevi vedere come guardava i pesci. Forse proprio lì ho capito che viaggiare con un bambino piccolo era non solo possibile ma anche decisamente meraviglioso. Il prossimo viaggio? Siamo in piena fase organizzativa. Sono ancora emozionata per la Danimarca, il viaggio da cui siamo appena tornati e che ci ha davvero stregato ma in realtà un pezzetto di cuore è già da un’altra parte. Questa volta partiremo per un’esperienza del tutto nuovo a cui si aggiungerà un’emozionante itinerario tematico. Ci caleremo prima nelle vesti di avventurosi marinai e poi in quelle di  cavalieri erranti. Vi ho incuriositi?”