L’ozio operoso aka quando il pupo va dai nonni. 28 Febbraio 2012 – Pubblicato in: The Funky Diaries – Tags: , , , ,

 

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Capita che ogni tanto si debba compiere gli anni. Per me un giorno cupo, foriero di mille domande esistenziali assolutamente random. Non faccio pace con me stessa dal ’96, anno della maggiore età, tanto da non ricordarmi di preciso cosa diamine ho fatto in quel giorno! Mi ricordo benissimo i diciottesimi delle mie amiche e quello di Justine, solo che all’epoca mica ci conoscevamo. Si badi bene che non mi sono imbucata, no, no, ero ospite dell’altra novella maggiorenne, ma tanto ho potuto fare ben poco quella sera in quanto la sfiga si abbattè violenta sui miei tacchi. Divelti dalla suola, totalmente, camminavo sulle punte e maledicevo il mio vestito a meringa.

Ma quante cavillate si fanno da teen agers? Troppe, dimentichiamole e meno male che all’epoca avevamo tutti il “telecomando” della Nokia, la roba più figa era mandarsi gli sms, altro che far foto da 1 mega pixel.

Ciò detto, il mio ennesimo compleanno l’ho passato dormendo, andando a cena con il mio compagno, mettendomi la maschera all’argilla e facendo bagni eterni in vasche profumate. Nessun puffo ha provato ad attentare alla mia privacy, nè tantomeno alla lettura dei quotidiani sorseggiando caffè.

Un regalone per me e per la mia vita di coppia. È bello riscoprirsi tali e prendersi per mano o parlare con calma del più e del meno. In più era primavera, con quel sole magico capace di rinfrancare le ossa.

Quando il bimbo è in gita dai nonni si riscopre l’operoso ozio di Seneca, quel frangente di calma che ti predispone al fare, al dire, al pensare. Piccoli piaceri semplici, come un uovo od un tozzo di pane.

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