Tira più un pelo di gatto… 3 Gennaio 2017 – Pubblicato in: Calzamutanda, Fashion

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I saldi inizieranno il 5 Gennaio ma non è difficile trovare molto in promozione.

Inizierei con un applauso ad alcune tra le più grandi catene Low Cost.

No, non sono impazzita. L’impegno c’è, qualcosa sta cambiando, questi brand vengono costantemente monitorati e stanno migliorando le loro produzioni, soprattutto a livello ambientale.
Aggiungo: vorrei fare un applauso a tutti noi che tramite la consapevolezza stiamo portando molte aziende al cambiamento.

Premessa per chi non ha letto altri miei post: non credo nel boicottaggio, non esorto nessuno a non comprare low cost, spero invece di diventare sempre di più un consumatore consapevole perché esserlo cambierà le sorti di molti e dell’ambiente.
Non è un mio pensiero, sta accadendo.

gattino

C’è un però.
E’ più facile che il motore del cambiamento sia legato al mondo animale. L’indignazione davanti al collo in pelo di cane è un qualcosa di strabiliante. Ricordo bene il sonoro scandalo dopo lo speciale in tv sui piumini d’oca.
Ci tocca interiormente, in maniera viscerale. Non è difficile da capire.

E’ un indignazione talmente forte da aver giocato un ruolo importante nel cambiamento di molti prodotti di consumo.

Mi chiedo solo perché non riusciamo ad empatizzare allo stesso modo con le persone, con i lavoratori. Vi rendete conto, visti i risultati sopra citati, del potere che abbiamo?

“Non riesco a spendere tanto per i vestiti”

Non farlo.
Non spendere.
Capisco il bisogno di avere molti capi in un momento di grande cambiamento: in adolescenza, durante e post maternità, in un momento il cui corpo sta cambiando per innumerevoli motivi, per una malattia, per l’età.

shopping

Io non sono in nessuna di queste fasi, ho quasi quarant’anni, ho già fatto il cambio epocale di armadio e di stile. So esattamente quello di cui ho bisogno e quello di cui non ho bisogno.

Non mi serve un armadio pieno.

Ai saldi, con le idee molto chiare, comprerò due capi: un pantalone e un maglione. Se li trovo come dico io. E saranno di alta qualità. Ché non ho voglia né tempo di comprare una cosa che regge solo due lavaggi.

Vi chiedo solo, in vista dei saldi, di farci un pensiero. E’ un buon momento per comprare qualcosa di bello, di qualità, da un marchio che possa assicurarvi che non sfrutta una persona dall’altra parte del mondo.

Detto questo, ci sono delle cose low cost che si posso comprare con furbizia.
(abbigliamento per i bambini a parte, che si sa, loro crescono alla velocità della luce).
I maglioni in cotone pesante di Gap per esempio, reggono bene i lavaggi. I jeans li compro tutti lowcost. Le mie adorate scarpe da ginnastica dubito siano prodotte eticamente e non ho intenzione di smettere di comprarle.

Insomma, sono certa che anche voi sapete ormai selezionare quel che regge di più.
Comprare lowcost non si può evitare del tutto ma nell’ottica di qualcosa che duri, perché stiamo producendo tonnellate di stracci, perché un lavoro sottopagato valga più di una stagione.

La cosa più importante è sapere. Essere consapevoli.
Viva le vie di mezzo e il buon senso.