L’Immacolata, le Dolomiti, e la Prius (con l’accento sulla “u”) 13 Dicembre 2011 – Pubblicato in: Travel with kids

Un altro contributo con delle foto speciali di Laura di Shop Therapy.

#smileriot

La Vita bricconcella ultimamente ha voluto mettere sotto pesante torchio i miei fragili nervi…Per un mese e mezzo, luminari e medici di quasi tutti gli ospedali milanesi hanno portato il terrore fra queste quattro mura, paventando che il mio Giacomo potesse avere il cancro. Ecchediamine, dico io…i miei figli sono autistici…gli manca davvero il cancro? Martedi scorso, dopo l’ennesimo ricovero, la pace, lo svenimento, la gioia impazzita, l’ubriacatura: il mio Giacomo sta bene! Mi va tutto il sangue al cervello, l’ossigeno mi si intuppa nelle arterie, e cosi decido di ponderare l’imponderabile: andare io, i miei bimbi ed il mio compagno Diego sulle Dolomiti, partecipando alla gita aziendale organizzata, come ogni anno, dal titolare della societa’ per cui lavora Diego. Ma si! La vita e’ improvvisamente una cosa meravigliosa! Siamo catapultati da un film horror in un film di Frank Capra in tre nanosecondi, tutto e’ leggero. Esco dall’ospedale con la gaia determinazione della magnifica Julie Andrews in “Tutti insieme appassionatamente”: ci terremo per mano, ciondolando avanti ed indietro le braccia al suono della chitarrina, con le cime dei monti ad incorniciare la nostra prima vacanza tutti insieme (che portare in giro i miei popotti non e’ proprio cosa da tutti…direi che e’ cosa da domatori di leoni).

Benissimo. Corriamo subito nel megastore degli sport, ad accattare calzettoni, pile di piles, guanti e cappucci. “Uh, Niccolo’, amoremio, vedrai quanto ci divertiremo in montagna! Ci divertiremo da morire!”. “Ma no mamma, nondevisbagliare, ci divertiremo da restare vivi”.

“Ehm, si, hai ragione…da restare vivi! Guarda che bei calzettoni caldi!” “Nonono, io voglio la SBLITTA blu!” “Amoremio, temo non ci sia neve quest’anno…ma vedrai quanto ci divertiremo! da…da niente” “Allora io voglio la SBLITTA blu da roccia!!!” “Ehm, temo non esista amoremio”. Trascino fuori l’Irafuribunda per il cappuccio. Ce l’ho fatta. Ma io sono Julie, chemifrega? Mercoledi mattina, tutti pronti per la Grande Avventura! La felicita’! Ecco…a Diego la ditta ha cambiato macchina, giusto per il ponte. Abbiamo in dotazione, invece della buona vecchia Avensis, la Prius. Riesco subito a scartare con abilita’ le urla e gli strepiti per l’imprevisto cambiamento, illustrando le prodezze della macchina ibrida, che sembra un’astronave, e guardatecheridere!, fa prendere certi colpi ai passanti, che non la sentono arrivare. Pfiu’, pericolo scampato, evviva la Prius (con l’accento sulla “u”, Niccolo’ ci tiene molto). Partiamo da Arese, per un viaggio di circa quattro ore. Arriviamo a Rho (che dista cinque km) e parte il rafficone di domande di Giacomo: “Mamma, siamo arrivati? Mamma, dove andiamo? Mamma, quanto ci mettiamo? Mamma, quanto e’ quattro ore?”. A rotazione ininterrotta, sequenza perfetta ad ogni giro. Canta Julie, Dolomiti arriviamo! Non e’ tutto magnificamente perfetto? Inspiro profondamente, sorriso ebete sulle labbra, pace immensa nello sguardo. Arrivo ad adorare anche il panorama degli Autogrills. Arriviamo all’albergone sotto i monti, vicino a Predazzo, a Canazei…che meraviglia! Riesco a buttare figli e valigie in camera, evitando senza troppi convenevoli le tonnellate di colleghi di Diego in attesa di caldi saluti, ed affettuosi abbracci, e mi accorgo con delizia che non solo e’ ampia ed accogliente, ma e’ anche identica alle foto che ho mostrato ai bimbi per prepararli al Tragico Cambiamento. Niente da fare. Niccolo’: “mamma! Questa camera e’ stupida, stupida, stupida! E’ tutta sbagliata! None’casamia!”. Attenzione pero’, amoremio, questa camera e’ dotata di magico Sky, che a casa te lo sogni di notte…e voila’! Guarda amore della mamma!, mille canali di cartoni. Catatonia. Pace. La cena…dovremo pur mangiare, anche Julie mangia (credo). Ci immergiamo nel salone, ci saranno duecento persone, una confusione sonora e di movimenti, che, devo essere onesta, infastidisce persino me. Giacomo piega le spalle, credo oramai afflitto dall’idea che ha da passa’ ‘a nuttata. Niccolo’ reagisce invece mettendosi a fare la statua (in varie pose, e fogge) in giro per il ristorante.

Julie, aiutami tu! Ma domani e’ un altro giorno! Andra’ tutto a meraviglia. Il nuovo giorno ha portato: Niccolo’ che ha urlato al capo di Diego che DOVEVA dargli e il furgone giallo della ditta (sua eterna ossessione) e la Prius (con l’accento sulla “U”), Niccolo’ che ha urlato ad una collega di Diego “femmina! Toglimi le scarpe!”, Giacomo che ha iniziato a roteare come un derviscio per tutto l’albergo, Niccolo’ che ha strepitato come un ossesso in mezzo al wellness center (ve lo immaginate? Con stuoli di clienti paganti, che desideravano assaporare la tisana calda detossinante, la musica tibetana e le arpette plingpling, le luci diffuse ed il salutare calore delle saune…), Niccolo’ che ha risposto alla proposta di andare a vedere i cervi che a lui gli esseri viventi proprio non interessano, io che mi sono messa a litigare con il Mago Smemo, prima del suo spettacolo, cui peraltro non ho potuto assistere, essendo stata portata via di peso dal mio fido compagno, dal momento che il Mago (?) si era messo ad inveire contro i miei bimbi. Un climax molto poco “tutti insieme appassionatamente”. Alla preghiera di Niccolo’, Mamma torniamo a casa, non ho potuto che rispondere con un sorriso, una carezza, infinito amore, gratitudine per il loro coraggio nell’averci almeno provato, e mettendomi a rifare le valigie, lasciando le Dolomiti in tempi degni di una fuga di Gangsters. Che poi non c’e’ manco la neve.

Addio Julie Andrews, addio Dolomiti, benvenuto Herpes Labialis. Mentre vi scrivo, Diego mi avvisa che si e’ anche rotta la lavatrice. Come faccio a non amare con tutta me stessa una famiglia cosi sgangherata?

Le foto sono tutte del mio Giacomo, che ha voluto cimentarsi con l’Arte.