Mamme da Favola 20 Novembre 2013 – Pubblicato in: Shopomamas

Capitolo I

CAPPUCCETTO ROSSO

“Lupooooo! Luuuupooooo!!! Non rotolarti nella terra, non mordere i bimbi, non correre! Luuupoooo! Ma dove sei???”. Con questi richiami gridati con voce più cantilenante che autoritaria, inizia la nostra avventura nel fantastico mondo delle Mamme da Favola, una fenomenologia tra il tenero e il comico di mamme ispirate alle protagoniste delle fiabe, in cui giocare a riconoscere l’amica, la madre dei compagni di asilo o di scuola dei propri figli, ma soprattutto se stesse.

Perché il lavoro di mamma, è vero, è duro e difficile, ma è anche il più bello e gioioso del mondo. E ridere di ogni nostra mania (sì, tutte le mamme ne hanno, tranquille!), di ogni ossessione, di ogni atteggiamento particolare, di ogni attenzione – spesso smisurata, inutile negare l’evidenza – che riserviamo ai nostri piccoli, non ci fa che bene. L’ironia aiuta a ritrovare la giusta prospettiva delle cose. L’ironia è intelligente. L’ironia è sexy. L’ironia è la chiave di volta per leggere questi post. E per affrontare i nostri mini tiranni munite di un’arma in più (che non fa mai male…). Shoporama si è divertita a individuare tante tipologie di eroine-mamme quante sono le eroine-fiabesche e a vestirle, insieme ai loro bimbi, con abiti e accessori a tema. Oggi vi presentiamo la prima Mamma da Favola. Avete indovinato di chi si tratta? Continuiamo la nostra storia:

“Luuuupooooo!!!” Chiama la mamma Cappuccetto Rosso, guardandosi intorno tra lo smarrito e lo svampito nel parchetto-bosco. No, no, non sta gridando dietro a un canide selvatico, e anche se fosse le sue richieste lascerebbero un po’ perplesse…Peggio: sta provando a richiamare all’ordine il suo selvaggio figlio, privo di orecchie lunghe, di denti aguzzi e di coda pelosa, ma altrettanto feroce. Che per di più si chiama Lupo. Certo, lo sgriderebbe eccome… se solo lo trovasse. La mamma Cappuccetto Rosso è una mamma tra le nuvole a momenti alterni: un attimo prima la vedi guardinga e impegnata a tenere d’occhio il Lupacchiotto di famiglia, il momento dopo la vedi vagare cogliendo fiorellini da mettere sulla mensola dell’ingresso mentre il bimbo assatanato tira palle di terra agli amichetti, o la sorprendi gironzolare sotto gli abeti alla ricerca di pinoli per fare il pesto che stasera viene la nonna, mentre Lupo Lupino scende dallo scivolo a testa in giù. La mamma Cappuccetto Rosso si lascia incantare dalla natura (fa anche la raccolta di foglie di ogni tipo: le infila tutte nella sua capiente borsa in maglia tricot) e si fa prendere la mano dalle mille cose che ha da fare e da pensare, così si dimentica presto del pericolo che incombe e che ha le sembianze del suo cucciolo. Questa mamma, naturalmente, ama trascorrere del tempo ai giardini. Ci passerebbe le giornate, che ci sia sole, pioggia, tromba d’aria… Tanto Lupo è ben protetto dal suo gilet foderato di peluche, con cappuccio con tanto di orecchie per riconoscerlo tra mille. In casa Lupo soffre, si sente costretto in uno spazio troppo angusto (250 mq di appartamento non bastano mai…). Andare con lui a fare la spesa è impensabile, Lupo in quanto tale non è addomesticabile, non vuole stare per mano né tantomeno stare buono ficcato nel carrello con le zampette penzoloni. Ai giardinetti, invece, può sfogare le sue inesauribili energie mentre la mamma mangia una focaccina appena sfornata, tranquilla perché qualcuno ha sempre l’accortezza di socchiudere il cancelletto d’ingresso (non lei, se ne dimentica sempre…), così Lupo non può scorrazzare fuori allontanandosi dalla sua vista le volte che si distrae.

Il momento più bello per la mamma Cappuccetto Rosso è la sera, quando il papà/cacciatore torna a casa in tempo per fare il bagnetto alla belva e l’amata bestiolina si accuccia sulle gambe materne insieme al suo adorato pupazzo (un lupacchiotto, ovvio, ma fatto a crochet), reclamando la sua dose di coccole, sbadigliando e chiudendo finalmente occhi e fauci. E lasciandola libera, iPad in mano, di navigare alla ricerca di nuovi parchetti in cui avventurarsi l’indomani, pieni di giochi, di bambini da mordere e di pinoli.

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