Le Mamas, i cerotti ed una Sfida in Cucina con Marco Bianchi 30 Maggio 2013 – Pubblicato in: Sponsored – Tags: , , , , , , ,

Il Prologo.

Ciao a tutti, sono Chiara ed ho un problema con l’unghia del dito indice destro. Tutto è cominciato quando me lo sono dimenticato (falangetta per la precisione) dentro la portiera dell’auto, da quel momento ho instaurato una relazione pericolosa con i cerotti.

Il Fatto.

Ciao a tutti, sono Chiara, quella che ha fatto outing lì sopra e qualche giorno fa mi hanno invitato ad una Sfida in Cucina. Questa Sfida è stata organizzata da Hansaplast…sì…quelli dei cerotti e la domanda sorge spontanea: “Lo sapevate? M’avete curato a vista? Confessate!”

Ho speso ingenti budget in bande adesive più o meno medicali per ritrovarmi giuliva a cucinare con un cerotto sul dito, gentilmente offerto, cosa vitale perchè non avrei potuto far senza ed ovviamente non ne avevo con me. Più o meno la mia Sfida in Cucina è andata così: mi sono calata nel mood Jedi dei coltelli, il Maestro Yoda della situazione era Marco Bianchi (n.d.r. lui ha molti capelli) che con un paio di trick ci ha insegnato come fare un sushi vegetariano; grande Marco, ma te lo confesso, di come cucinare il riso alla giapponese non c’ho capito niente, mi sono spenta in automatico quando ho capito che i passaggi erano più di tre: bolle l’acqua, verso il riso, scolo.

Son pigra, ma non potete prendervela con una con il dito incerottato da mesi, o no? Per il resto sono stata attentissima, avevo al mio fianco Elena di Donna Click che come affetta gli avocado nei, nessuno mai! Vi dico solo che ha esordito con “Io quella roba lì non la mangio”, ma è stata un aiuto fondamentale perchè l’imperativo categorico era vincere, con tanto di ghigno satanico, e ci siamo unite per riuscire ad arrivare al target finale.

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Sbollenta la verza, sminuzza le carote, condisci l’avocado, spuzza semi di sesamo come se piovesse, distribuisci a caso sale ed affini, ogni tanto butta l’occhio alle ragazze intorno al mega bancone, una tipica operazione di benchmarking et voilà, il sushi è pronto! Beh, insomma, quasi, però….però…ci siamo conquistate la menzione d’onore “Olio d’Oliva” (forse per pietà). La giuria ha assaggiato i nostri rotolini belli senza stramazzare a terra dopo due secondi dall’ingestione e questo è già stato un ottimo risultato!

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Io sono felicissima di aver conosciuto Marco Bianchi, prima o poi lo tireremo in mezzo in qualche funky progetto -uomo avvisato- e mi sono divertita un sacco a controllare come Lil Ricy impastasse pizzette e biscottini grazie alla supervisione della #uberfoodie Paola Sucato. L’unica cosa per la quale non sono riuscita a trovare una quadra è il Mojito analcolico, a mio parere non se ne sentiva il bisogno, affatto. Se gradisci un giro balsamico, c’è la sempiterna acqua e menta per il resto: Que viva Cuba!

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Se volete scoprire come si fa il sushi con la verza scaricate QUI la ricetta col tonno, io ed Elena lo abbiamo eliminato ed alla fine i nostri rotolini con solo l’avocado non erano male per niente. Secondo me potete anche variare sul tema della verza, visto che non è stagionissima per questo ortaggio e provare con altre foglie larghe, magari il radicchio di Chioggia anche se va sbollentato pochissimo.

Fateci sapere com’è andata.