La fine della scuola. Primo anno 24 Giugno 2013 – Pubblicato in: Kids&Moms
Domani finisce il primo anno di materna.
L’ansia di avere a casa i gremlins dalla mattina alla sera aumenta in modo esponenziale, l’idea di mandarli al centro estivo di fa sempre più allettante, la voglia che sia subito ora di partire per il mare pressante.
Eppure tralasciando le solite litanie dei: “Dove lo metto, che gli faccio fare, etc..etc..” mi guardo indietro e penso al primo giorno di scuola, la primissima volta che mio figlio ha varcato la soglia di un’istituzione scolastica. Allora, in quel dì di Settembre facevo i conti della serva e snocciolavo gli anni che lo separavano dalla Laurea (se mai avrà voglia di prenderne una), metterli tutti in fila viene una cifra considerevole, enorme e tutto parte da un giorno di Settembre, tra lego e plastilina, colori e faccini sorridenti, qualcuno preoccupato, ma tutti curiosi di capire cosa accadrà.
In questo primo anno mi sono ritrovata con un bambino canterino, che ha imparato tante filastrocche e se le solfeggia mentre si fa il bagno o mentre è in bicicletta.
Ha tanti amici ora, le relazioni sociali intessute sono diventate una bella copertina colorata, conosce un sacco di gente ed ha imparato anche i nomi delle mamme dei suoi amici. Fa sorridere e sorprende quando le chiama per nome, una ad una, per chiedere principalmente se l’amichetto di turno può venire a giocare a casa nostra.
E’ cresciuto, conosce le regole, comincia ad intendere il mondo in un senso più aperto. Colora e disegna, prima erano plotoni di bastoncini, ora le forme prendono vita dalle suo manine ed abbiamo scoperto che ci tiene tantissimo a trattegiare per benino anche le orecchie a tutti i suoi personaggi.
La mia routine è cambiata. Ho conosciuto meglio delle donne che salutavo appena, sono diventate amiche e colleghe di progetti ed idee, nuove voci, nuovi caratteri e stili di vita.
Più di tutto ringrazio le maestre. Donne dall’aura scintillante, votate ad accompagnare a piccoli passi i loro piccoli alunni verso un nuovo percorso, li hanno accolti, capiti, coccolati, coinvolti con gioia e professionalità, non me lo aspettavo per nulla, non credevo davvero che tanta passione potesse ancora esistere nella scuola pubblica ed invece mi sbagliavo!
Per questo digrigno i denti quando percepisci la pochezza di visioni delle Istituzioni, quando in tv passano scene aggiaccianti che ognuno di noi vive come una ferita a danno di migliaia di educatori buoni ed onesti, con la voglia di tirare avanti con entusiasmo e gioia, determinazione e consapevolezza una ventina di anime basse, solo di statura, con cuoricini palpitanti e testoline curiose. Mio figlio mi intenerisce ogni volta che dice: “Maestra” . Le vuole molto, molto bene, la rispetta e le riconosce un ruolo guida importantissimo.
Eppure noi dobbiamo dare un contributo volontario per sistemare la classe per l’anno prossimo. Pochi euro che pesano, pesano tanto per il significato che hanno: la noncuranza, i tagli, la mancanza di fondi.
In un Paese dove la scuola non è in grado di dare il meglio ai propri cittadini viene a mancare uno dei principi cardine dell’educazione: formare dei cittadini consapevoli.
Si parla di pennarelli, giochi, strumenti educativi in generale ed in particolare. Le maestre si arrangiano con quello che hanno, propongono e creano progetti con niente. Basterebbe davvero poco.
Ed oltre a questo ti rendi conto che la rete sociale è debolissima, l’incontro, la partecipazione, la condivisione vengono dai genitori, non proposti dal Comune che, a buona ragione, ne avrebbe vantaggio nel supportare attivamente le mamme che lavorano.
Siamo deboli, debolissimi, vulnerabili. Basta un niente e questo castello di carta si farà in mille pezzi e a pagarne le conseguenze saranno i nostri figli. Questo non posso accettarlo.
Commenti
Linda Giugno 24, 2013 - 11:57
Condivido ogni parola. In pieno.
Mathias inizierà la materna a settembre, per ora frequenta il nido, ma anche qui le cose non sono molto diverse.
Abbiamo avuto la fortuna di trovare delle maestre eccezionali, persone che davvero mettono cuore e anima in quello che fanno. Hanno dato così tanto al mio bimbo che quando penso che tra pochissimo dovrà cambiare scuola, mi viene il magone. Non so come sarà alla materna ma spero di avere altrettanta fortuna e spero le cose un pochino cambino. Per i nostri soprattutto.
SaRa(NuvolositàVariabile) Giugno 24, 2013 - 12:16
Come educatrice di infanzia-in pause bis bimbo-ti quoto in pieno
è difficile per la scuola pubblica mantenere standard alti di qualità ma la differenza la fanno proprio le educatrici,le maestre, le dade cm si dice qui a Bologna perciò un riconoscimento di affetto e stima come il tuo,di mamma e donna socialmente attiva è VITALE!
grazie
Elena Giugno 24, 2013 - 12:23
Per noi è l’ultimo anno, il magone mi assale ogni volta che lo accompagno, tre anni bellissimi, intensi, siamo stati davvero fortunati abbiamo avuto delle maestre fantastiche. E come te mi ritrovo a pensare alle istituzioni che vengono a mancare. Sono tre anni che lottiamo per avere un asilo migliore, quest’anno hanno iniziato a sistemare il tetto dell’asilo perché pioveva dentro, hanno messo le impalcature a novembre, hanno iniziato a lavorare due settimane fa con i bambini in giro in cortile..
La direttrice scolastica in tre anni non si è mai vista, e le maestre davvero sono state incredibili, maghe che con poche cose riescono a tirare fuori il meglio dai nostri bambini.
robedibimbi Giugno 25, 2013 - 21:21
Questo post mi è piaciuto tanto, ma proprio tanto.
E mi ha fatto pensare all’abisso che c’è fra chi nella scuola, nell’istruzione e nella cultura ci crede e chi la sta mandando allo sfascio per disinteresse.
Mi amareggiato ma mi ha fatto anche sorridere.
Yu
federica Giugno 26, 2013 - 11:36
Lo sto già notando all’asilo nido comunale. Vedo le maestre che accorciano i progetti, limano le attività, perchè non hanno a disposizione risorse adeguate (non solo materiali, anche di tempo e mezzi a disposizione). E molto triste, e mi fa venire voglia di fare qualcosa, di andare a bussare alle porte di chi sta più su per far funzionare meglio le cose. Per la festa di fine anno abbiamo regalato una macchina fotografica nuova, un piccolo contributo se contiamo che ci sarebbero da ridipingere i muri, mettere le zanzariere, un micro impianto di aria condizionata, e tanto altro…sarebbe da rimboccarci le maniche e metterci al lavoro, ma la burocrazia ostacola anche questo, è incredibile!!!
W le funky mamas!
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