Sulla nuvola con Giada. Innestare: quando l’immaginazione invade la città 29 Aprile 2013 – Pubblicato in: Sulla nuvola con Giada – Tags: , , , , ,

La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi.
Marcel Proust 

Ho scomodato addirittura il buon vecchio Proust per iniziare a raccontarvi un’idea che mi ha conquistata.

Seguendo il consiglio di un’amica, che evidentemente conosce la mia facilità all’incanto, sono approdata sulla pagina di Innestare, e mi sono lasciata conquistare da questo progetto ad alto tasso di creatività ideato da Cevì, a.k.a. Cecilia Viganò, che racconta così la propria idea:

È un progetto attivo che si occupa di innestare l’immaginario nelle fenditure del reale con l’intenzione di stimolare meraviglia e innescare altra immaginazione in chi osserva

Ciò che più mi piace dell’idea è che non fa ricorso a installazioni artistiche di grandi dimensioni e forte impatto visivo, ma all’esatto contrario: piccoli personaggi di carta, disegnati e ritagliati, fanno capolino da una grondaia, si appoggiano a una maniglia, restano in equilibrio su un paracarro.

Innesto di Aria

Un soffio di vento è sufficiente a trasportarli lontano, due gocce di pioggia a farli ripiegare su sé stessi: non è una vita facile quella di queste piccole apparizioni, ma mi piace molto la loro fragilità, perché trasforma ogni avvistamento in un evento raro e irripetibile, un po’ come vedere un folletto urbano pronto a svanire appena si sbattono le ciglia.

Innesto di Aria

Chi innesta invita lo sguardo ad aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel quotidiano.

Nel nostro piccolo anche io e il piccolo di casa siamo stati innestatori: in una gelida mattina di Gennaio abbiamo popolato la citta di piccole farfalle, create per sostenere il sogno di un’amica e presto diventate un gioco complice tra me, i muri della città e mio figlio.

“Liberare” in modo un po’ furtivo quei colorati pezzetti di carta ha riempito entrambi di un buonumore del tutto sporporzionato. Non so bene cosa abbia provato il quasi-treenne, molto concentrato sui nodini con cui attaccare le farfalle a cancelli e inferriate, ma io mi sono sentita libera, piacevolmente consapevole e padrona dello spazio che mi circonda.
Se anche voi volete provare  a “innestare”, scegliendo magari una tiepida mattinata primaverile, magari al 3 di Maggio, ecco in pratica cosa dovete fare: