I compiti vanno in vacanza, e noi anche! 2 Agosto 2013 – Pubblicato in: Books – Tags: , , , ,

Ebbene ci siamo quasi, a breve Le Mamas chiudono per ferie definitivamente.

Molte di noi sono già per mari e monti, alcune hanno già passato del tempo tra i flutti, ma tutto sommato la nostra amata webzine è rimasta semi attiva, sonnolenta, ma attiva. Questo articolo chiude il cerchio e parla di un argomento che non abbiamo ancora avuto modo di testare direttamente, eppure i compiti delle vacanze sembrano delle realtà malvagie, come la Strega dell’Ovest, pronti a saltarti al collo quando meno te lo aspetti benchè ognuno di noi sappia che la tal cosa accade al finire del primo anno di primaria e si protrarrà fino ai 19 anni anni del “cucciolo”.

I compiti vanno in vacanza

Mi son sempre chiesta che senso può avere riempire di compiti i bambini, a questo punto, se proprio devono fare eseercizio, stravolgete i calendari scolastici ed invece di tre mesi di vacanza gliene fate fare uno o due, senza compiti, ma solo belle letture ed attività da fare rigorosamente con mamma e papà. Non sono un’educatrice e neppure un tecnico del Ministero dell’Istruzione per cui termino le mie elucubrazioni e vi lascio invece alla recensione di un libro per i compiti delle vacanze che mi ha letteralmente affascinato. Bello da vedere, facile da sfogliare ed accattivante. Da un mero punto di vista “marketing” un gioiello d’attrattiva per l’infazia, ma dal punto di vista didattico?

Pronti via, ho chiesto ad una maestra, chi meglio degli insegnanti avrebbe potuto darmi un parere?

i compiti vanno in vacanza 2

Ed alla fine si scopre che le cose che piacevano di più a me in realtà possono risultare “deboli”, in ogni caso un bell’esempio di rivoluzione degli schemi, si sa mai che sebbene costretti a far di conto, i ragazzi riescano anche a divertirsi!

E buon riposo, I Compiti vanno in Vacanza

 edizioni Erickson _

La didattica presente nel libro è molto interessante, soprattutto sembra di grande utilità la parte relativa al calcolo matematico.
Ritengo tuttavia necessario riformulare una nuova impostazione : un libro tutto da ritagliare necessita un grande lavoro per i genitori (sempre meno presenti nella vita del figlio-alunno), inoltre i bambini di oggi non hanno voglia di ritagliare cosi tanto ed infine le schede, una volta tagliate, sono facilmente perdibili.

Un libro-gioco-esercizio da ritagliare è forse più utile in classe per affrontare i concetti giocando

La cosa che tuttavia voglio evidenziare è che l’impostazione didattica e grafica del libro è rivoluzionaria rispetto ai classici libri delle vacanze e quindi siete sicuri che gli insegnanti sapranno apprezzarne il valore e capirne i fini.

Serena Ambrogi
Docente scuola primaria paritaria “ Don Agotino Roscelli”.