Ho una gonna a scacchi. 27 Agosto 2015 – Pubblicato in: Calzamutanda, Fashion – Tags: , ,

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Vi ammiro spesso nei vostri vestitini, osservo le gonne, prendo appunti mentali su come le porterei e quali vorrei.

Amo le donne e gli stili diversi che si inventano, seduta in metropolitana o su qualche tram che mi porta da un lato all’altro della città, passo ore ad osservarle e a pensare.

Mi sono accorta di aver sviluppato un meccanismo mentale particolare: non vedo ciò che non mi piace, non lo registro, lo vedo e passo oltre. Nella vita, sui social networks, in tv.

Il risultato è stupefacente: vi trovo belle e ben vestite, donne!

Così facendo sono molti gli outfits che registro, in realtà è facile che qualcosa mi piaccia, singolarmente o nel suo insieme, che animali meravigliosi siamo, che comunicazione non verbale incredibile riusciamo a mettere in atto con la sola scelta di una borsa o di un taglio di capelli.
Poi tocca a me, alla mia femminilità: la gonna: non riesco a portarla, ma nemmeno a comprarla.

Dopo ore di osservazioni, mi aggiro per negozi ricordandomi di tal o tal altra gonna, la cerco, la provo e raramente mi ci vedo.

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Abiti e gonne rimangono le bestie nere del mio armadio.
Se non dovessi fare le foto per il blog, ne avrei forse due: una in tulle e una in jeans.

Quei capi che ho visto indossare così bene, appena si poggiano su di me, sembrano corpi estranei che non trovano armonia col resto della persona.
Quando mi convinco che è la gonna da comprare, fa spesso una brutta fine, ingabbiata dietro le ante dell’armadio, al buio, desiderosa di scoprire il mondo e invece no.

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Promossa tra i boschi

L’estate mi convinco che è scomoda per prendere i mezzi pubblici. Analizzo la frase e ci trovo dell’assurdo: in che senso non è comoda? Non ho voglia di metterla, punto.

A spasso con i bimbi la metto poco: più pratici i pantaloni. Astuta bugia, mica mi metto a fare le capriole sul prato…

A dir la verità sono una che se non c’è posto a sedere e si vuole sedere, alla tenera età di 37 anni, non si fa problemi ad aspettare il tram seduta sul marciapiede o a guardare i bambini che giocano al parchetto seduta in terra…
Potrei tranquillamente evitare, ce la potrei fare.

L’inverno invece parte un’altra paturnia: il collant.
La gonna o non rimane al suo posto, girando attorno alla vita, soprattutto dal lato sul quale poggia la borsa, o si attacca rovinosamente sulle cosce.
Questa me la devo studiare: sbaglio la scelta del tessuto di abiti e gonne o della calzamutanda?

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Mi viene più semplice indossarla in vacanza.

Insomma, scuse ne abbiamo?

Qualsiasi cosa pur di non indossarla.
Eppure quella sensazione lì, quella del sentirmi bella, donna dal passo sicuro, me la danno più facilmente i capi femminili. Sarà che i pantaloni sono per me una seconda pelle, quindi mi ci sento normale, a mio agio, semplicemente me stessa.
Sarà che quella sensazione della donna con fascino me la da soprattutto la novità? L’eccezione di indossare un capo che metto poco?

Sarà quel che sarà ma io una gonna l’ho trovata, una gonna a scacchi e l’ho comprata.
Inizia la sfida: metterla più di tre volte all’anno.

Gonna Zara - Orologio Swatch - Camicia Levis - Tshirt Bho.

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