Il giardino di Paola: Settembre, il mese della concretezza 22 Settembre 2014 – Pubblicato in: il giardino di Paola – Tags: almanacco di Settembre, cura delle piante, piante
Nei mesi scorsi, complici le vacanze e i nuovi panorami, la voglia di inserire in giardino (o mettere sul balcone) altre piante è sicuramente aumentata.
Il caldo, però, non permetteva di farlo: avrebbe reso più difficile per le piante l’adattamento al nuovo terreno.
Settembre, però, è il mese perfetto per ripopolare giardini e balconi: le temperature sono ideali per aiutare le piante ad abituarsi al nuovo ambiente e davanti si hanno ancora dei mesi prima che il gelo arrivi.
Per questo lo chiamo il mese della concretezza: ora i progetti disegnati su carta o nella mente diventano realtà. E a disegnare ci pensano le piante.
Come si diceva, settembre è un mese di grandi lavori in giardino.
Non solo si possono mettere a dimora nuove piante (acquistate in vaso; per quelle a radice nuda bisogna attendere la stagione del riposo vegetativo), ma è importante curare e preparare all’inverno quelle già presenti. Si zappa e si concima.
Si può areare il prato. Anzi, si dovrebbe areare il prato. Facendolo in questo mese non si incentivano le infestanti a crescere sbucando dai pori creati da questa operazione.
I bulbi primaverili vanno messi a dimora ora: tulipani, giacinti, narcisi e crocus. Interrandoli seguite le indicazioni che sicuramente ci saranno sulla confezione: metterli alla giusta profondità è fondamentale.
Le biennali e le perenni nate da seme possono essere trapiantate in piena terra. E così anche le talee fatte lo scorso anno in primavera o in autunno.
I pratica: qualsiasi progetto abbiate in testa, mettetelo in pratica: è il momento per farlo (ma vi rassicuro un po’: avrete tempo fino ad ottobre).
La terra ritrova energia, passato il forte caldo estivo. I raccolti rimangono abbondanti e ritorna ad essere piacevole lavorare all’aperto. Mano a mano che la colture annuali terminano il loro ciclo vegetativo, si deve cominciare a lavorare ancora il terreno: l’orto non si ferma mai.
Lavori:
· Si sparge letame maturo e si vanga il terreno per evitare che il freddo dei prossimi mesi lo renda troppo pesante per essere lavorato.
· Si raccolgono gli ortaggi da conservare: cipolla, cipollina, cetriolo, fagiolino, peperone. Si tolgono le zucche e si mettono ad asciugare al sole.
· Si seminano lattuga, radicchio, spinacio, prezzemolo, ravanello.
· Si trapiantano all’aperto cavolo, cicoria, catalogna, finocchio, lattuga, radicchio.
· Se si vogliono nuovi impianti di fragole, è il momento di effettuarli.
Raccolte:
anguria, basilico, carota, cavolfiore, cavolino di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cetriolo, catalogna, fagiolino, fagiolo, finocchio, lattuga, melanzana, melone, patata, peperone, pomodoro, porro, radicchio, sedano, spinacio, zucca, zucchina, angelica, calendula, cappero, tarassaco.
Anche il frutteto si prepara per l’autunno e le piante chiedono nutrimento per avere la forza di affrontare il freddo. Concimate senza paura.
Continua la raccolta delle varietà tardive di pesche e di susine.
Le piante da frutto a spalliera vanno potate eliminando i getti che sporgono davanti, in modo da riuscire a creare l’effetto “a muro” desiderato.
Chi non ha un giardino può comunque assicurarsi una bella fioritura di bulbi in casa.
Per averli fioriti in inverno, bisogna interrarli entro la metà di questo mese.
Anche alcune varietà di tulipani nani possono fiorire in casa, chiedono di stare almeno 12 settimane in un posto fresco e buio per poi essere spostati al caldo pronti per la fioritura.
E’ molto inflazionato, l’Aster, è vero, ma per lo più lo si vede spuntare dalle ringhiere di vecchi giardini, insieme all’anziana signora che l’ha piantato anni prima e che continua a chiamarlo “Settembrino”.
In realtà è una pianta estremamente raffinata, di cui esistono innumerevoli varietà. Rustica, decisamente infestante, nemica agguerrita della gramigna, non lascia crescere nulla intorno a lei e da un solo esemplare è capace di farne nascere decine.
Per questo è consigliabile metterla a dimora in un luogo delimitato, da cui non possa “scappare” invadendo altri spazi.
Dalla primavera fa spuntare i suoi steli, ma sarà solo a fine agosto/settembre che i fiori sbocceranno, a decine, si sovrapporranno tra loro sembrando nuvole colorate di rosa, lilla, viola.
L’Aster è una certezza. E non poteva che fiorire in questo mese in cui i progetti si delineano e diventano concreti.
Si dice che la pazienza di un giardiniere sia infinita. E forse è davvero così. Ogni settembre si ricomincia, anche dove la stanchezza aveva fatto dire che le piante erano sufficienti, che tutto era equilibrato, che il giardino era “finito”.
No, un giardino non finisce mai. Ed è questa la fortuna di un giardiniere, la sua speranza, la benzina che alimenta il suo instancabile motore.
Le piante scelgono dove andare, lanciano semi nella direzione che loro vogliono, decidono di sopportare il caldo e il freddo oppure no. E riequilibrano da sole ciò che già era.
E’ questo che rende ogni giardino, ogni balcone, ogni davanzale unico e inimitabile e che rende i giardinieri così forti e resilienti: il sapere che quelle piante, quel giardino, quel balcone, quel davanzale siano solo loro e siano il frutto del solo loro amore (e della volontà delle loro piante).
Illustrazioni a cura di Giulia Zaffaroni
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