Educazione alla bellezza 12 Ottobre 2010 – Pubblicato in: The Funky Diaries

Si dice che viviamo negli anni dell’immagine e dell’apparenza. L’occhio è lo strumento umano che più di tutti si affatica in questa realtà piena di frame colorati ed ingannevoli, a volte poveri e grotteschi. Ognuno di noi ha la sua colpa in questa mercificazione della vista nella quale il senso critico viene sempre di più a mancare. L’estetica e quindi la dimensione del bello sono una componente umana molto forte, l’armonia delle forme è sicuramente fonte di strenue ricerche fin dall’antichità e la discettazione filosofica di ciò che davvero rappresenta l’estetica ha riempito tomi infiniti da Socrate a Kant, Kierkegaard, Heidegger ed oltre. Mio figlio non discerne ciò che viene comunemente definito “il bello” da “il brutto”, si basa sulla sua pancia e perciò decide in base a ciò che gli piace e non piace. Nel suo piccolo ha una sensibilità estetica innata, questa purezza va preservata e per farlo necessiterà di strumenti e percorsi così da fare in modo che il suo senso per il bello non scada nell’ovvio più comune. Educare al bello, aiutare i piccoli a muoversi tra i significanti, questo non ci preserverà da oceani di immagini, ma i loro occhi saranno in grado di osservare con profondità e senso critico.
Nel pieno delle mie riflessioni ho cercato e spulciato il web. Ho trovato questo saggio di Marisa Musaio > La pedagogia del bello Non credo sarò mai in grado di leggerlo e comprenderlo al completo, ma anche solo degli spunti saranno preziosi.
Io mi auguro davvero che gli educatori di oggi e domani non dimentichino mai quanto la loro azione sia fondamentale per costruire un mondo più bello.

Di seguito un po’ di immagini belle fatte da quattro occhi criticoni, giusto per dissacrare un po’ il mio post!