Citroen Women edition: Sulle Ali di un Angelo 13 Maggio 2013 – Pubblicato in: Funky Projects – Tags: , , , , , , ,

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Ieri era la festa della mamma.

Parliamo delle mamme, quindi.

Mamme, mamme e figlie, mamme e figli.

Un rapporto così complicato, così pieno di asterischi, sorrisi, baci, emozioni molteplici e contrastate.

Un rapporto che mai si esaurisce e che ti accompagna dal momento in cui la prima aria ti circola nei polmoni fino a quando esali l’ultimo respiro.

Mamme brave, brave mamme.

Cosa fa di una donna una mamma?

Cosa ci regala lo scintillio di altruismo che ci rende disponibili a rinunciare a tutto ciò che è il nostro universo per il bene di un esserino che ti terrà sveglia per notti, a cui dovrai cambiare pannolini, per il quale ti preoccuperai sempre, che aspetterai alle due di mattina nascosta dietro a una tenda, alle sue prime uscite in discoteca, con il quale dovrai ripetere trafile di tabellini e poesie a memoria ad oltranza.

Nasciamo con il senso materno oppure viene, ti travolge quando vedi il tuo bambino, quando lo senti nella pancia la prima volta?

Io non lo nego: sogno di essere mamma da quando sono stata dotata della prima Corolle, che si chiamava Cecilia.

E non vedo l’ora di diventarlo,di coronare quello che sarà un grande Amore con un meraviglioso o una meravigliosa figlia.

Essere pronti, non so. Forse non si è mai pronti per tale grande responsabilità che ti travolge e ti lascia senza respiro, immagino.

Però non vedo l’ora, non vedo l’ora di donare tutto quello che ho, che ho costruito, che penso di sapere a un bambino che sarà nostro, mio e dell’uomo che arriverà al mio fianco.

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fonte Pinterest

Sarò una brava mamma?

Farò errori?

Saprò essere all’altezza delle sue aspettative?

Saprò essere in grado di regalare leggerezza libertà e responsabilità a quello che sarà la persona più importante della mia vita?

Mamme cattive: non esistono. Esistono solo rapporti conflittuali, ma mai mamme cattive.

Mamme.

Ci sono donne che sognano di diventarlo. Quelle che lottano per esserlo. Quelle che non si arrendono davanti all’ennesimo test di gravidanza il cui risultato non è quella sottile linea rosa che presuppone gioia e speranza.

Quelle che ad un certo punto si trovano ad affrontare il dolore di perdere il proprio bambino: così, improvvisamente, oppure a causa di una malformazione del piccolo in arrivo.

Io posso solo immaginare cosa sia, è un dolore innaturale, indicibile forse.

Non raccontabile a parole, che va a toccare corde e sentimenti profondi, tristezze ancestrali, anche.

L’attesa, la gioia, le emozioni, quando inizi a voler bene a quello che al momento è solo un fagiolino e già ti proietti verso il suo, il vostro futuro insieme…e poi succede che no, che c’è qualcosa che va storto e allora cominci a farti assalire da dubbi: è l’involucro che non va bene, sono io.

Noi donne, che siamo così brave a caricarci fardelli pesanti e valigie e colpe che non abbiamo, ma che pensiamo di meritare.

Noi donne.

Noi future mamme.

Noi.

E c’è un’Associazione che ho scoperto grazie al progetto Citroen Women Edition. 

E me ne sono innamorata, subito.

Sulle Ali di un Angelo: nasce nel 2005, dalla volontà di un gruppo di genitori, con lo scopo di sostenere ed aiutare le persone che hanno perso un figlio in età prenatale, perinatale e neonatale.

L’associazione si occupa, oltre che di promuovere e favorire l’incontro, il sostegno psicologico e lo scambio di esperienze tra le persone che abbiano subito la perdita di un figlio in età neonatale e che siano state vittime di preeclampsia – eclampsia – Sindrome Hellp e altre patologie legate a gravidanza ad alto rischio, anche di sensibilizzare il personale socio-sanitario sulla mortalità neonatale o grave prematurità causata da patologie che rendono le gravidanze ad alto rischio.

 Riporto un’estratto di Diana Mayer Greco, la fondatrice:

Sulle Ali di un Angelo

Vorrei spendere due parole sul perché “Sulle ali di un angelo”, questo nome che sembra così singolare per un’associazione che si occupa di preeclampsia e gravidanze ad alto rischio. Forse ci si aspetterebbe una sigla che sintetizzasse dei termini medici piuttosto che una frase evocativa.
Il legame fra le patologie della gravidanza e la perdita del bambino è molto stretto e le donne che si rivolgono a noi lo fanno dopo aver avuto questa spiacevole e triste esperienza.
Allo stesso modo è nata l’associazione: dopo aver “toccato con mano” la patologia e la perdita.
Quando l’idea dell’associazione prese corpo, pensai ad un nome che l’avrebbe rappresentata. Spontaneamente rivolsi il pensiero a me stessa e ingenuamente stavo per dare ad essa il nome di mia figlia, in sua memoria, un segno tangibile della sua esistenza, qualcosa che l’avrebbe “ancorata” per sempre a questa vita terrena e a me.
Ma in realtà lo spirito con il quale stavo andando a costituire l’associazione non era per creare un “ricordo” ma piuttosto una “speranza”.
Quel “luogo” sarebbe dovuto essere di tutti; ogni persona che si fosse avvicinata avrebbe dovuto avere la possibilità di farlo proprio, di identificarsi. Così mi è venuta in aiuto la mia formazione religiosa: l’essere cresciuta con l’idea di un “angelo custode” che protegge ogni bambino mi ha portato ad immaginare che tutti i bambini prematuramente scomparsi volassero sulle ali di un angelo.
Ma sulle ali di un angelo può volare ogni cosa: un dolore come una nuova gioia, una realtà come un sogno, una certezza come una speranza.
E la speranza e il progetto di “Sulle ali di un angelo” Onlus è di arrivare il più possibile prima della patologia, in modo tale che i dopo siano sempre meno.

Diana Mayer Grego

per maggiori informazioni:

www.sullealidiunangelo.it

L’ iniziativa Citroen Women Edition è anche su twitter (dove mi trovate come @ottalovemuffin) con l’ #diconoledonne . Mi trovate anche sul mio sito www.ottalovemuffin.com