“Ci provo e ce l’ho fatta!” Un’idea ed un sogno possono cambiare la vita. 29 Dicembre 2010 – Pubblicato in: Books

In questi giorni di nullafacenza da vacanza ho finalmente letto un libro che giaceva sul mio comodino da tempo. Mr. C l’aveva già letto e spesso, quando mi vedeva intenta a sfogliare le pagine di Vanity Fair, mi esortava a mollare il giornaletto e buttarmi sul tomo:”Ti piacerà, vedrai! Rimarrai a bocca aperta” e così ho fatto tanto che l’ho iniziato e finito in due notti.
“Il Ragazzo che catturò il vento” è questo il titolo del libro, scritto da William Kamkwamba e Bryan Mealer. William non è solo l’autore, ma anche il protagonista di questa storia di vita vissuta bellissima. William nasce in Malawi nel 1987 in un piccolo villaggio rurale: Wimbe. Come potrete immaginare la vita del villaggio africano non è propriamente la stessa che si può vivere da noi a tralasciando l’ovvietà ciò che rende unico questo ragazzo è la forza del sogno e la caparbietà nel realizzarlo. Una forza così grande e pura, vera, genuina da trascinarlo oltre il suo medesimo sogno, oltre ogni tipo di confine per lui immaginabile. Cos’ha fatto William? Ha costruito una pala eolica per dare elettricità alla sua famiglia, così da non dover mai più soccombere alla carestia. Certamente questa può essere un’operazione relativamente semplice se sei un ingegnere, un po’ di meno se hai 14 anni, non puoi permetterti di andare alle superiori e hai letto solo un paio di libri di ingegneria, per giunta in inglese, senza l’aiuto di alcuno.
William l’ha fatto con la semplicità di un giovane uomo desideroso di imparare, consapevole che la cultura è alla base della vita civile e del cambiamento. Se le pale eoliche esistono, perchè non costruirne una così che non si sia obbligati ad andare a letto quando comincia a fare buio? Se l’elettricità esiste ma non è disponibile a tutti, perchè non trovare un sistema autogestibile che renda l’energia equa e fruibile anche nei villaggi più remoti? Se la soluzione alla carestia esiste ancor prima che questa cominci, perchè non applicarla? Con la sua pala eolica “patchwork” William non è riuscito solo a migliorare la vita della sua famiglia, ma a cambiare radicalmente la sua e a diffondere un messaggio così bello e potente da non poter essere ignorato. La sua pala l’ha portato di nuovo a scuola, in una delle migliori del continente africano, l’ha portato negli Stati Uniti, l’ha portato a scrivere un libro che Amazon inserisce tra la lista dei migliori 10 del 2009.
William ha fatto tutto da autodidatta, ha compreso che per andare avanti non puoi ignorare, se evolvi tu e condividi con chi ti sta vicino anche gli altri evolveranno e saranno migliori: “Ci provo e ce l’ho fatta”.

William ora ha 23 anni, è in giro per il mondo e finalmente parla molto bene inglese. Per intenderci i libri che prendeva in prestito dalla piccolissima biblioteca di Wimbe erano in inglese, ciò che mi ha stupito è che lui ha fatto una fatica epica per leggerli, tradurli e studiarli, purtroppo moltissimi dei suoi coetanei italiani trovano pesantissimo anche solo cercare di capire il testo inesistente di una canzone dance inglese. Tristezza portami via.

Dopo aver appreso che Google non è una fiera pericolosa ed i computer non pesanti macchine, ma comodi e delle volte trasportabili, il “genio” del Malawi ha un blog > William Kamkwamba

Per me questo giovane uomo è l’ennesimo esempio della “Rivoluzione del Sorriso, la dimostrazione che il cambiamento arriva dal basso, dalle piccole cose e dai giovani. Non è un messaggio di speranza solo per l’Africa, ma per tutti.
Per il 2011 augurerò moltissime pale eoliche!!