C’era una volta un tedesco, un italiano ed un francese. 23 Dicembre 2011 – Pubblicato in: Travel with kids – Tags: , , ,

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Quando sei in giro a cercar onde capita spesso di ritrovarsi in una comunità colorata e multilingue. Gente per bene, che mangia molto e va a letto presto, gente raminga amica delle maree e delle chiacchiere. Il problema è che in questo minestrone di passaporti comunichi solo con l’inglese, e mettere d’accordo l’accento francese con quello tedesco non è così semplice! Dall’Europa all’Australia passando per la California ne ho sentite di ogni, la cosa più difficile è affrontare con serenità la colazione. Vi direte: “Perché?” e vi rispondo “Percheeeeeè?” Provate a bere il primo sorso di caffè mentre tutto l’accento di Londra vi affronta vilmente con un : “Could you pass me the egg please?”
No, non ci stó!
In tutto questo vi ricordate di avere un figlio urlante ” yoghut” il quale, furbo come una faina, s’è accoccolato tra le braccia della nuova zia scozzese che, carina e gentile, prova a fare conversazione.

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Insomma, mettere in fila le fonetiche non è certo cosa da poco, ma dopo un paio di caffè e un veloce training autogeno ce la si può fare. Come scrissi alla mia socia è un po’ come sentire in una sola stanza un barese, un campano, un milanese ed un veneto! Comunque sia lil Ricy in questo casino multilingue era più che sereno, ogni tanto, giusto per dire la sua come al solito lo beccavi a far discorsi a caso con palese riferimento all’inglese….”ishglosh, clop, shtontho” e via così sino a che non l’ho beccato dire perfettamente “thank you”. Magnifico! Anche perché ora ha una zia ed uno zio scozzesi, come ho scritto poco fa, ed un altro zio giramondo australiano. Tutti zii adottivi s’intende.
Senza parlare del suo nuovo amico marocchino chiamato “bimbo”, ma all’anagrafe Ismail, una teppa di quelle che non ve lo sto a dire, per ora solo urlante a breve racconterà le poesie in arabo.

Ovviamente la madre di Ismail rimbrottava le due pesti in arabo.
Ed io in italiano.
Che casino!

In ultimo la sua nuova BFF Nora. Padre marocchino, madre tedesca i quali parlano inglese tra loro ed alla figlia nei rispettivi idiomi, lil Ricy non se n’è accorto manco per niente, palette e secchielli sono internazionali, la sabbia pure.
Ebbene dall‘Africa comunque sia ci portiamo a casa anche un biondino a cui piace comunicare in tutte le lingue del mondo, e di una cosa sono certa: Funky zia Ju sarà fiera del “Merci”

Che sia un buon Natale per tutti, in tutte le lingue del mondo.

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