C’era una volta un signore con gli occhi blu molto chiaro che si chiamava Giorgio Armani 23 Gennaio 2013 – Pubblicato in: Fashion Tales – Tags: , , , , , ,

parimpampum, che la fiaba abbia inizio

 Dedicato a Lili&Stella (2 anni e 4 mesi&1 anno e 1 mese – e ancora non cammina, le mie figlie)

C’era un volta…

…un signore con due grandi occhi azzurri, anzi “bu” (blu) molto chiaro, per capirci meglio.
Questo signore, fin da quand’era bambino come voi, aveva vissuto ogni giorno con la fantasia, immaginando meravigliose storie del passato, soprattutto tra gli anni Venti e Trenta.
Nato a Piacenza in un caldo giorno di luglio, presto aveva portato quei suoi occhi fantastici a Oriente, là dove l’eleganza è naturale e democratica, passando per l’adorata India di mamma, per il Giappone, la Cina e l’Arabia, fino ad arrivare nel paese dei sogni. Dove tutto può accadere. Dove le persone volano più in alto delle nuvole, dove i colori si incontrano per non lasciarsi più, dove le forme diventano leggere come idee.

gli occhi magici di Giorgio Armani

Perché questo signore, che si chiama Giorgio proprio come il nostro panettiere, sa fare le magie, sapete, bambine?
Ogni volta che lui guarda con quelli occhi blu molto chiaro, infatti, qualcosa di incantevole accade.
Per esempio, un giorno, che da allora nulla fu più come prima, egli creò la giacca così come ancora la conosciamo oggi. E quella che prima pareva un’armatura medioevale, grazie al suo tocco magico, diventò fluida come un cardigan. Destrutturata, leggera, morbida, lineare e quotidiana. Centro del guardaroba maschile e pure di quello femminile.
Leggenda narra, che i suoi stilisti maghi concorrenti, nel vano tentativo di eguagliare la sua scoperta, abbiano da quel giorno l’abitudine di inviare persone di fiducia, spesso donne, travestite e imbacuccate per non farsi riconoscere, nei suoi negozi ad acquistare la giacca magica, per poi scucirla e studiarla nei loro atelier. Ma, come vi dice sempre mamma, le magie non si possono copiare e i talenti sono, e devono restare, individuali.
Ecco perché è sempre meglio cercare la propria strada, senza emulare la vita degli altri, che il risultato non sarà mai nemmeno paragonabile a quello originale.

la fine dell’epoca delle armature

Tornando al nostro fatato signore dagli occhi blu molto chiaro, un altro giorno, egli decise che per rendere speciali le persone occorreva trovare un colore elegante come il beige, affascinante come il grigio, ma speciale come il rosso. Più discreto, però, e intimista perché i tempi, bambine, cambiano e la storia che vogliamo raccontare oggi è quella di una ricerca interiore, di una bellezza sussurrata e senza tempo.
Ed ecco che i suoi occhi fantasiosi fecero apparire il greige, tonalità soffusa che rese chic ogni donna del pianeta. Pure negli anni Ottanta.
Poi, una mattina, probabilmente di dicembre, decise che fare la casalinga deve essere una scelta volontaria come quella che ha fatto mamma per stare con voi, non un destino. Per cui disegnò per le donne una divisa speciale che rese loro più semplice andare a lavorare come i papà.
Fu così che Giorgio creò il tailleur pantalone contemporaneo. Sottile, morbido, con vita stretta e spalle più larghe. Autorevole e asciutto ma allo stesso tempo femminile e delicato, caratteristiche queste che, care bambine, ci rendono speciali e che non dobbiamo dimenticare mai, nemmeno quando ci rubano il parcheggio sotto il naso.

il greige, all’orizzonte

Infine, piccole mie, lui fece il più grande regalo che un uomo possa fare a una signora: ci rese più magre.
Trasformò, infatti, tutte le donne in mannequin, donando loro una taglia in meno, a volte, anche due. Parimpampum. Per questo, mamma e tutte le mamme del mondo e le mamme che saranno e quelle che non saranno mai, perché hanno scelto di dormire nella vita, amano chiamare questo magico signore dagli occhi blu molto chiaro: re Giorgio.
E che tu possa regnare sovrano nei nostri armadi per il resto dei nostri giorni. Grazie per averci spiegato che il blu funziona come il nero, anzi meglio, soprattutto di notte. E per averci mostrato il senso di un eleganza quotidiana, mai urlata, interiore.
Un po’ come quando mamma vi dice che, certo, l’estetica è fondamentale per mandare un messaggio immediato, ma ciò che realmente conterà nella vostra vita è quello che c’è dentro di voi, quello che non si vede a un primo sguardo. Nemmeno a un secondo.
E grazie anche, caro signor Armani, per averci regalato quel gran belloccio di Julian Kay (Richard Gere) in American Gigolo che la scena della vestizione 100% Giorgio Armani dopo i piegamenti a testa in giù, ancora ce la sogniamo che son passati più di 20 anni.

E mentre mamma sogna Julian Kay che butta sul letto le cravatte del signore con gli occhi blu molto chiaro, buonanotte e sogni d’oro. O di chiffon

– O il nano o la moda – 

Una campagna Giorgio Armani fotografata da quegli altri due maghi di Mert&Marcus

Giorgio Armani e la giacche come un cardigan

la copertina di Time del 1982 dedicata a re Giorgio

1984 – altro che anni Ottanta

Milla Jovovich, divina per Emporio Armani

una campagna, molto inglese, del 1988

il minimalismo di Giorgio Armani primavera-estate 1990

poesia e una musa speciale

Richard Gere da sogno in American Gigolo