C’era una volta…l’uomo che amava le donne (Gianni Versace) 20 Marzo 2013 – Pubblicato in: Fashion Tales
Dedicato a Lili&Stella (30 mesi&15 mesi)
C’era una volta…
…un ragazzo nato a Reggio Calabria che, invece di Pimpa e Manny tuttofare, leggeva l’Iliade e l’Odissea. Amava la Grecia, i tessuti preziosi, così come li aveva visti lavorare nell’atelier della sua mamma, le intuizioni, l’arte e la fantasia. Si chiamava Gianni, aveva due fratelli, Santo e Donatella, e portò l’allegria nella moda. Capì, prima degli altri, che il mondo aveva bisogno di passione, grande artigianalità, di radici e di pensiero globale, di un po’ di pazzia e di tanto coraggio. Capì che le donne devono essere speciali, come Linda, Claudia, Naomi, Stephanie, Christy e Cindy, le sue muse. Capì che quello che cambia il corso di una vita spesso è solo un tocco di follia. Di esagerazione, a volte. Perché, bambine, imparerete presto che ci sono due categorie di persone al mondo. Quelle che vivono di equilibrio e prudenza. Sono spesso più sagge e sicure, perché la virtù sta nel mezzo, l’avrete già sentito dire. Poi, ci sono quelle che osano, rischiano, inventano strade nuove e poi cambiano idea. Qualche volta sbagliano, qualche altra si perdono, ma ogni volta è come fosse la prima. Si ride spesso, anche quando si dovrebbe piangere e i colpi di scena non mancheranno mai. Queste, piccole mie, sono le persone che cambieranno il mondo. Così come ha fatto Gianni Versace, quando a 25 anni ha invaso la grigia Milano con idee in technicolor, con greche e stampe geometriche, animalier, barocche, con i metalli e con irresistibili grafismi greco-pop. Un simbolo sopra a tutti: la medusa che seduce e cambia per sempre chi la guarda negli occhi. Visionario, capace di trasformare la vita in un palcoscenico da reinventare ogni stagione, lui sì che riusciva a raccontare le favole molto meglio di mamma. Aveva un talento incredibile che gli permetteva, a ogni nuova storia, di unire con armonia mondi fantastici diversissimi tra loro. Tra punk, nostalgia classica, borchie, barocco, pop art, Rinascimento, dettagli futuristici e ironia. In fondo, anche lui era un po’ un mago: liberò la moda, facendola diventare un circo creativo, divertente e spettacolare. Lì, dove tutto e possibile. E, ancora oggi, è il punto di partenza o di arrivo, di tantissimi stilisti. Perché, non importa se lo si ami o meno. Il gusto personale ha diverse sfumature, ma il talento non ha colore. Il talento è tutti i colori. Tutti i colori di Gianni Versace. Per cui, non dimenticatelo, bambine mie, la vita per essere spettacolare ha bisogno di coraggio ma soprattutto di tanti colori. Quindi da domani i muri ve li lascio disegnare. Qualcuno ha visto il pastello verde?
Buonanotte e sogni d’oro. E di chiffon