C’era una volta…l’uomo che amava le donne (Gianni Versace) 20 Marzo 2013 – Pubblicato in: Fashion Tales

Gianni Versace con Kate Moss fotografati da Ellen Von Unwerth nel 1996

Dedicato a Lili&Stella (30 mesi&15 mesi)

C’era una volta…
…un ragazzo nato a Reggio Calabria che, invece di Pimpa e Manny tuttofare, leggeva l’Iliade e l’Odissea. Amava la Grecia, i tessuti preziosi, così come li aveva visti lavorare nell’atelier della sua mamma, le intuizioni, l’arte e la fantasia. Si chiamava Gianni, aveva due fratelli, Santo e Donatella, e portò l’allegria nella moda. Capì, prima degli altri, che il mondo aveva bisogno di passione, grande artigianalità, di radici e di pensiero globale, di un po’ di pazzia e di tanto coraggio. Capì che le donne devono essere speciali, come Linda, Claudia, Naomi, Stephanie, Christy e Cindy, le sue muse. Capì che quello che cambia il corso di una vita spesso è solo un tocco di follia. Di esagerazione, a volte. Perché, bambine, imparerete presto che ci sono due categorie di persone al mondo. Quelle che vivono di equilibrio e prudenza. Sono spesso più sagge e sicure, perché la virtù sta nel mezzo, l’avrete già sentito dire. Poi, ci sono quelle che osano, rischiano, inventano strade nuove e poi cambiano idea. Qualche volta sbagliano, qualche altra si perdono, ma ogni volta è come fosse la prima. Si ride spesso, anche quando si dovrebbe piangere e i colpi di scena non mancheranno mai. Queste, piccole mie, sono le persone che cambieranno il mondo. Così come ha fatto Gianni Versace, quando a 25 anni ha invaso la grigia Milano con idee in technicolor, con greche e stampe geometriche, animalier, barocche, con i metalli e con irresistibili grafismi greco-pop. Un simbolo sopra a tutti: la medusa che seduce e cambia per sempre chi la guarda negli occhi. Visionario, capace di trasformare la vita in un palcoscenico da reinventare ogni stagione, lui sì che riusciva a raccontare le favole molto meglio di mamma. Aveva un talento incredibile che gli permetteva, a ogni nuova storia, di unire con armonia mondi fantastici diversissimi tra loro. Tra punk, nostalgia classica, borchie, barocco, pop art, Rinascimento, dettagli futuristici e ironia. In fondo, anche lui era un po’ un mago: liberò la moda, facendola diventare un circo creativo, divertente e spettacolare. Lì, dove tutto e possibile. E, ancora oggi, è il punto di partenza o di arrivo, di tantissimi stilisti. Perché, non importa se lo si ami o meno. Il gusto personale ha diverse sfumature, ma il talento non ha colore. Il talento è tutti i colori. Tutti i colori di Gianni Versace. Per cui, non dimenticatelo, bambine mie, la vita per essere spettacolare ha bisogno di coraggio ma soprattutto di tanti colori. Quindi da domani i muri ve li lascio disegnare. Qualcuno ha visto il pastello verde?

Buonanotte e sogni d’oro. E di chiffon

O il nano o la moda

una campagna Gianni Versace couture con Nadja Auerman, Christy Turlington, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Stephanie Seymour

una campagna Gianni Versace couture con Nadja Auerman, Christy Turlington, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Stephanie Seymour

Gianni Versace nel backstage di una sfilata. In primo piano, la sorella Donatella Versace

John Bon Jovi fotografato da Richard Avedon nei 90s

Atelier Versace secondo Patrick Demarchelier (1992)

Kate Moss, giovanissima, per Versus

tre miti: Gianni Versace con John Galliano e Karl Lagerfeld

Christy Turlington nel 1990

Gianni Versace con la sorella Donatella, sua erede creativa

Lady Diana in Gianni Versace, grande amica e musa dello stilista calabrese