Il Catalogo Ikea, il primo passo verso il negozio 5 Settembre 2014 – Pubblicato in: Business, Legge e Marketing – Tags: , , , , , , , ,

Tutti conoscono Ikea.

Non c’è bisogno di spiegazioni in merito, in quanto tutti sanno di che si tratta.

Io ci vado per rilassarmi. Schiaffo mio figlio allo Smaland, lui di diverte mentre io deambulo per scaffali. Ci fosse stata una, e dico, una volta nella quale sono uscita a mani vuote da Ikea! Mai accaduto perché per qualche strana ragione: “Eh ma vuoi lasciali lì quei tovaglioli gialli?”

A mio parere Ikea non è un negozio Low cost, le cariatidi del mobile ancora si ostinano a mettere un paletto tra LORO e NOI quando in realtà è tutto così fuso. Certo, l’elemento basso prezzo ci sta, ma anche nelle case milionarie entra Ikea. Quindi?

Quindi tutto parte dal Catalogo. Parte da quell’oggetto che ti ritrovi nella cassetta della posta ogni anno. Quelle ambientazioni perfette (e che siano vere o false, chissenefrega perchè son fatte meravigliosamente), nel solo istante in cui lo prendi in mano sai perfettamente che NO un tavolino nuovo non ce l’hai bisogno , ma suvvia per 10 euro lo puoi mettere sopra a quello che già possiedo. Hai una casa iper design? Ti verrà voglia di mettere delle tende fiorate, ha una casa shabby? Ti si insinuerà il dubbio di avere pochi cuscini e poi con le nuove stoffe…. Il Catalogo Ikea è il prodromo di ogni acquisto, la scintilla di bisogni inesistenti e perchè? Perché tutti vorremmo vivere in una casa come quelle del Catalogo! Tutto in ordine, o in un disordine “cool”, tutto cromaticamente ideale, una miriade di soluzioni perché Ikea ti fa vedere dove e come potresti vivere per davvero, non ti fa vedere la super modella in un’ambientazione concettuale. Io lo dico da un decennio, quando le mie amate aziende del design si renderanno conto che nelle pubblicità o nei cataloghi è meglio copiare Ikea, alcune di loro saranno già chiuse da tempo. Su un divano da sei mila euro ci stai come su uno da seicento: voglio dire che prima o poi in pigiama coi calzettoni e la birra ti ci siederai, no? Altrimenti a cosa serve un divano? Forma e funzione. Sul divano ti stravacchi e in cucina fai da mangiare e dunque è piena di pentole e cibo, semplice e lineare e dunque che senso ha mettere tre pomodori palesemente finti su un piano di lavoro? Un cliente lo devi emozionare non spaventare, se lo emozioni magari trova il coraggio di entrare in un negozio e chiedere un preventivo.

I mercati autoreferenziali sono il male.

Comunque, per celebrare tutto questo tripudio di still life quelli di Ikea Singapore hanno pensato bene di passare anche un concetto basilare: “Il nostro catalogo continueremo a farlo anche cartaceo!” Non è un messaggio da poco in un periodo di parossismo digitale e lo hanno fatto con un video simpatico, divertente e – avevate dubbi?- virale.

Un video perfettamente incentrato su un prodotto gratuito che fa da amo per altri migliaia.

E io da Ikea mi sa che ci faccio un salto nel week end.

Credo di non poter sopravvivere senza tovaglioli gialli,