Biodanza 20 Dicembre 2011 – Pubblicato in: Kids&Moms – Tags: a casa con la mamma, biodanza, guest post
Siamo davvero felici di presentarvi una nuova contributor : si chiama Michela, scrive su a casa con la mamma e il suo è un universo che ci piace davvero tanto!
Benvenuta Michela
Ho scoperto la biodanza tre anni fa. Avevamo appena deciso di non far frequentare ad Edoardo, il più piccolo dei miei bambini la scuola dell’infanzia, e cercavo un paio d’alternative per garantirgli comunque qualche occasione di contatto con altri bambini. Volevo però evitare attività strutturate, ed ero alla ricerca di esperienze che permettessero al bambino di vivere in modo giocoso e fisico il rapporto con bambini di età diverse.
Inizialmente pensai allo yoga, disciplina che pratico e conosco da diversi anni, con cui i bambini avevano già una certa familiarità; poi, vista la possibilità di frequentare un corso di biodanza a due passi da casa, decisi, incuriosita di provarlo. Così, ci ritrovammo una volta la settimana a recarci a quello che divenne per un paio d’anni, un piacevolissimo appuntamento tra me, i miei bambini ed un bel gruppo di mamme/figli.
La biodanza, o danza della vita, fu ideata negli anni 60 da Rolando Toro, psicologo cileno. Essa si propone di ottenere la piena rappresentazione delle potenzialità umane, che ci permettono di vivere la vita con felicità e pienezza; e, l’esperienza corporea, ne costituisce veicolo di espressione privilegiato.
Secondo Toro, il potenziale umano trova sbocco attraverso cinque funzioni, che si dovrebbero trovare tra loro in rapporto di armonico equilibrio.
La vitalità: ovvero lo slancio necessario per affrontare l’esistenza in modo fiducioso ed appagante.
La creatività, cioè l’abilità esplorativa, la capacità d’immaginare e creare.
L’affettività, che è la capacità di donare e ricevere amore, amicizia, sicurezza e protezione.
La sessualità, vale a dire il saper vivere il contatto corporeo.
La trascendenza, ovvero la capacità di vivere il legame di appartenenza alla natura in modo armonioso.
La biodanza si propone di equilibrare queste potenzialità, colmando eventuali carenze, e mitigando gli eccessi, attraverso l’esperienza della “vivencia” che significa momento vissuto con presenza, partecipazione ed intensità.
Tommaso, il mio bambino più grande, all’epoca si accingeva ad iniziare la scuola primaria, rivelando una serie di disturbi fisici in risposta alle sue difficoltà di adattamento alla nuova realtà che stava affrontando. La biodanza, lo ha aiutato a vincere la timidezza e le paure, a stemperare la sua sensibilità, e ad acquistare più fiducia in sé stesso.
Date le sue caratteristiche, la biodanza è praticabile da chiunque ed a qualsiasi età. Noi abbiamo fatto partecipare anche i nonni oltre al papà, ed è stata un’esperienza bellissima ed entusiasmante. Nella biodanza non c’è nulla di codificato, non è necessario saper ballare, basta lasciarsi andare alle emozioni suscitate dalla musica, e guardare i nostri bambini.
Saranno loro, con la loro freschezza e spontaneità a guidarci, ed aiutarci a recuperare fiducia nel nostro intuito.
La biodanza grazie alla musica, al ritmo ed al movimento, permette di reagire allo stress, e di vivere le emozioni in totale libertà, con gioia ed entusiasmo.
A me, come madre, ha permesso di ritagliare uno spazio in più per le coccole, e per l’espressione fisica dell’affettività e della tenerezza nei confronti dei miei bambini, un momento di connessione ed intimità. Ma mi ha aiutata anche come persona, vista la mia natura un po’ cerebrale ed a volte legnosa, costituendo un momento di gioco, in cui correre, danzare, ridere con i miei bambini, senza aver paura di risultare goffa o ridicola, imparando a prendermi in giro, a ridere di me, ed a lasciar correre la paura di non essere sempre perfetta o all’altezza.
Poi i bambini crescono, e volgono lo sguardo altrove, sono cambiati i loro interessi, anche se alcune delle attività che abbiamo imparato nel corso della biodanza sono diventate nostre, e le abbiamo integrate nella nostra routine quotidiana, ma di esse parlerò in un’altra occasione.
Io invece sto attualmente considerando l’idea di iscrivermi a un corso di biodanza, ma stavolta, per adulti.
Commenti
Michela Dicembre 20, 2011 - 15:20
Grazie!
Sono davvero felice di avervi incontrate.
Michela
chiara i. Dicembre 21, 2011 - 11:15 – In reply to: Michela
Ciao Michela, e benvenuta! Sapevo che vi sareste piaciute…
Io, le funkymamas e la biodanza « A casa con la mamma Dicembre 21, 2011 - 10:08
[…] il link che vi porta al post sulla biodanza. Buona lettura, e, come sempre, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, raccontandomi se avete […]
Catia Dicembre 21, 2011 - 12:39
Ciao Michela,
hai visto … sono venuta a trovarti anche qua.
E’ necessario frequentare un corso o esiste una bibliografia a riguardo che possa aiutare a diventare un po’ autodidatti in questa disciplina?
Un abbraccio a te e a le funky mamas, che seguo …. in silenzio.
Michela Dicembre 21, 2011 - 15:42
Ciao Catia, beh da ora non sei più silenziosa 😉
Quanto alla bibliografia, mi cogli impreparata! Ma, in base alla mia personale esperienza, trattandosi di qualcosa di “non codificato” è difficile da spiegare, va provato. Tanto per intenderci, lo yoga si può spiegare, e ci si può fare un’idea, seppur vaga di come si svolga, la biodanza secondo me no.
Comunque, in genere c’è la possibilità di partecipare ad alcune lezioni di prova.
A presto,
Michela
Francesca Dicembre 22, 2011 - 13:13
Anche io, come Catia, sono arrivata pure qui ehehe 🙂
Sembra una cosa interessante, ma penso che dalle mie parti non sia ancora approdata, non ho sentito parlare di niente del genere…magari faremo un po’ di autodidattismo, che a volte, penso di fare quando ascolto musica in camera mia! 😀
Un saluto!
Michela Dicembre 24, 2011 - 14:42 – In reply to: Francesca
Ciao Francesca, io trovo molto bello e divertente il fatto che bene o male ci si ritrovi con naturalezza ora di qua ora di là in giro per il web magari a distanza di centinaia di chilometri!
Ciò che conta sono gli interessi, ed una certa prospettiva in comune, a cementare rapporti e perchè no, amicizie.
A presto,
Ciao
Cì Dicembre 23, 2011 - 22:54
Ciao Michela,
anche io sono venuta a leggerti anche di qui.
Non credo facciano biodanza dalle mie parti, sarebbe interessante indagare però. Noi per i tuoi stessi motivi abbiamo deciso di frequentare insieme alla piccola eSSe un playgroup, dato che la scuola era nel quartiere e le insegnanti mi son piaciute molto nel loro non strutturare il lavoro coi bimbi (e noi) e dare molto spazio all’espressione corporea, vedo che abbiamo molto in comune… ciao, anche alle funymamas che già conoscevo. 🙂
Michela Dicembre 24, 2011 - 14:39
Ciao Cì, incredibile quanto sia raro incontrare nella vita reale qualcuno che ci somigli, e quanto invece sia frequente e naturale incontrarlo in un mondo apparentemente asettico come la rete.
A presto,
Michela
Samantha Gennaio 10, 2012 - 09:58
Ciao Michela e GRAZIE.
Dopo aver molto sull’argomento, per LA PRIMA VOLTA leggo qualcuno che ne parla in modo “sano”. Sinora solo commenti di donne che sembravano avere poco contatto con il reale… la biodenza era finita con il sembrare (a me e molte amiche) un esercizio per adepti. Tu ne hai parlato in un bel modo, se posso permettermi… spero tu possa comprendere cosa intendo…
BUONA BIODANZA a te. Un sorriso
Samantha
Michela Gennaio 26, 2012 - 13:03 – In reply to: Samantha
Se devo essere sincera, non posso che riferire esperienze belle. Non ho mai incontrato persone “strane” ma cordiali e disponibili, e con una grande confidenza col proprio corpo. Io stessa non sono un’integralista, ma semplicemente come tanti, una persona curiosa che prima di esprimere giudizi vuole conoscere le cose. A volte quel che ci fa paura e quindi critichiamo è ciò che non conosciamo a fondo.
Scusate il ritardo con cui ho risposto ai commenti, ma in questi ultimi mesi il tempo sembra non bastare mai!
Grazie,
Michela