Il diavolo veste Prada e vuole il 20% – come quando e perché iscriversi in agenzia 12 Aprile 2017 – Pubblicato in: Diario segreto di un'attrice pubblitaria, Rubriche

Parliamo di cose pratiche:
Il cinema è a Roma e la pubblicità e a Milano, ciò non toglie che a Roma si girino belle pubblicità e a Milano bei film, ma diciamo che la regola è questa.

Ma ecco i miei 7 consigli per affrontare un casting:

1: Cerca di capire se è veramente quello che vuoi fare
Non è un gioco : è un lavoro serio ed è necessario essere professionali.

2: Cerca di capire se sei adatta.
Se sei timida, se non credi di essere portata, se dopo un anno non prendi un lavoro, forse è meglio fare un passo indietro

3: Assicurati di avere un’ altra entrata economica
Soprattutto all’inizio consiglio di avere un lavoro part-time o serale perché è quasi impossibile monetizzare facendo 4 casting a settimana, con la possibilità di fare, se va bene, un lavoro al mese (pagamenti a 90 giorni – 20% fee agenzia).

4: Pulisci viso e guardaroba
Capelli tinti, tatuaggi, trucco pesante, abbigliamento appariscente, tacchi con plateaux sono cose da evitare se si vuole entrare nel mondo pubblicitario. Pensa sempre che devi essere una tela bianca su cui il cliente possa creare il suo personaggio.

L’outfit perfetto? : t-shirt bianca e jeans.

5: Iscriviti in un’agenzia seria
Non posso fare i nomi delle migliori e peggiori agenzie ma scappate da quelle che chiedono soldi di iscrizione, dalle agenzie che vendono servizi o corsi e dalle agenzie che chiedono più del 20% di percentuale.
6: Trova il booker perfetto
All’interno dell’agenzia ci sono tanti bookers che si occuperanno di proporti ai casting, potrebbero volerci intere settimane per trovare quello perfetto ma non demordere: il booker ti chiamerà più spesso di tua mamma, quindi: sceglilo con cura!

7: Prepara un book fotografico digitale.
Non c’è bisogno di spendere centinaia di euro per uno shooting professionale. Vanno benissimo scatti fatti da un amico con la reflex.
Se l’agenzia ti vuole vendere uno shooting vedi il punto 5.
Prima di mettere il punto a questo articolo sento il dovere dirvi che è una realtà molto difficile.
Soprattutto per chi è sensibile e insicura.
Anche per me alle volte è dura e ad 1 provino su 3 torno a casa in lacrime.
Se le cose non dovessero funzionare, se l’agenzia non vi proponesse provini, se il lavoro non dovesse arrivare, ricordatevi che non dovete prenderla come una sconfitta.

Siete donne, come la ragazza in fila al casting prima di voi.
Avete un nome… non solo un numerino in mano.

In bocca al lupo.

Queri
(oggi ero il 101)