La Festa della Rete secondo noi. #FunkyFest #FunkyFest14 e il futuro del mommy blogging secondo me 17 Settembre 2014 – Pubblicato in: Business, Legge e Marketing – Tags: cosa sono le mamme blogegr, festa della rete, il futuro del mommy blogging, Italia, mommy blogging, rete, swot, web
RiminiRiminiRimini per la seconda volta t’abbiamo amata, nonostante l’invasione di badanti russe. Festa della Rete (che fu BlogFest) abbiamo amato pure te, nonostante tutto.
L’edizione 2014 di questo circo di “mangiatori di smartphone” è stata ricca di conversazioni. La formazione Funky 2014 ha previsto la presenza di: Chiara & Family (suocera più LilRicy), Giuseppe il nostro FunkyRunner, Vincenzo il “foodie” di FunkyRunner.
Funky car dell’edizione 2014: Ford Turneo 7 posti, espressamente richiesta dalla sottoscritta: “più grande è meglio è” consegnata con tanto di magneti personalizzati con il nuovo logo delle Mamas, una soddisfazione incredibile! Peccato che uno di questi lo abbiamo abbandonato accidentalmente in autostrada, chissà su quale TIR si sarà appiccicato. Nel caso lo ritrovaste, sapete a chi spedirlo. #Turneoexperience che mi porterà anche a Pordenone Legge, ma questa è un’altra storia.
Com’era la Festa della Rete? Affollata, ma quest’anno ho (abbiamo) avuto l’accortezza di studiare il programma e costruire un percorso con un senso logico ed è stata una strategia vincente per due motivi:
1) abbiamo aggiornato o scoperto nuovi filoni di pensiero
2) siamo stati lontani dall’autoreferenzialità, l’errore più grosso nel quale si possa incappare in eventi del genere.
In sostanza abbiamo fatto valere più le nostre competenze o attitudini personali che i filoni specifici nei quali si trovano i nostri siti, questo ci ha dato una mano a chiudere seguendo un filo conduttore preciso alcuni interventi fatti durante la tre giorni Riminese.
A mio parere nelle prossime edizioni sarebbe bene aprire i panel anche a professionisti apparentemente slegati ai temi dell’evento, che si parli di cibo, media, affari o famiglia. La commistione delle idee è molto più facile da realizzare in contesti come la Festa della Rete e pertanto alcuni panel si parlavano addosso, di fronte una platea che oggettivamente correva il rischio di sapere già tutto e balzare alle conclusioni. C’è da dire che in tre giorni s’è parlato di massimi sistemi e sviluppato molte idee concrete da realizzare nel prossimo futuro.
Noi Mamas siamo state invitate a parlare in due Panel, il primo da titolo Mamme Blogger cosa farete da grandi, il secondo Tendenza handmade. Makers 2.0 tra tradizione e innovazione. In questo articolo vi scriverò per intero il mio pensiero sul futuro delle mamme blogger (o presunte tali) per i Makers 2.0 io e Gaia ci stiamo lavorando a quattro mani.
Il Futuro del Mommy Blogging, due dati e qualche considerazione
Per costruire questo intervento sono partita da una piccola ricerca fatta. Ho navigato su diversi siti, fatto considerazioni personali e raccolto dati per lo più riferiti al market place americano. Con le dovute differenze credo che parecchio possa essere applicato alla realtà italiana ed europea. le conclusioni e i collegamenti sono frutto della mia speculazione sul campo, basati sull’esperienza più che su dati empirici oggettivamente introvabili.
Come Siamo Messe.
Chiediamoci se il termine Mommy Blogging sia sufficiente per definire questa categoria di donne attive in Rete. Quasi il 40% delle americane non ci si ritrova, preferisce il termine “consulente” e nel panorama italiano credo che la differenza non sia molta. Questo termine dunque non è adatto, o meglio, con le dovute precauzioni può essere applicato, consci del fatto che il suo significato comprende molteplici approcci operativi: ognuno di questi genera e crea una comunità di riferimento, coesa e fortemente verticale.
Dove risiede il futuro.
L’allargamento delle comunità verticali è inevitabile. Inevitabile per un fattore puramente generazionale. Dal 2000 ad oggi negli Stati Uniti i blog scritti da mamme sono cresciuti in modo esponenziale fino ad arrivare al numero impressionante di 4.4 milioni di siti attivi (link). Il fattore scatenante è strettamente legato alla confidenza delle nuove mamme con la tecnologia. Le madri di oggi sono Milennial (e oltre) è dunque plausibile che una ragazza nata tre o quattro anni prima del 2000 sia madre (seppure giovane) e questo non è un fatto irrilevate, al contrario. Queste madri si comportano secondo le attitudini DIGITAL NATIVE e di conseguenza sarà plausibile uno sviluppo ulteriore di queste COMUNITA’ ALLARGATE, comunità virtuali che generano INFLUENZA.
Le aggregazioni
Le comunità si formano secondo criteri di affinità o necessità. Da tempo il web ha sostituito la carta e a a volte – purtroppo- lo specialità. Un DiY della conoscenza nel quale i blog giocano un ruolo importante. A mio parere le aggregazioni avvengono:
a) per somiglianza
b) per servizio erogato
c) per grado di entertaiment
In queste comunità allargate ( nelle quali compaiono sia lettori che lettori/blogger) esiste la naturale divisione tra LEADER e FOLLOWER. I primi generano le conversazioni attraverso:
a) il sito
b) i social network
Questi ultimi avranno sempre di più un’importanza preponderante poichè le cerchie sociali stanno sempre di più spostandosi su piattaforme più adatte al “botta e risposta” e questo richiederà sempre più attenzione nella deliverazione del contenuto e nella proposta del contenuto stesso. In linea generale tali cerchie – e dunque la somma tra leader e folower-sono:
a) influenti
b) coese
c) affettive
Le donne contemporanee sono abili nel controllare la bontà di un prodotto/servizio secondo i rating che trovano on line. Siano essi visibili (commenti, recensioni) o più “nascosti” tra Time Line e tag. Questo aspetto sarà sempre più preponderande considerato il volume d’affari che potenzialmente potrebbe generare, inoltre occorre A LIVELLO DI LEADER prestare un’attenzione feroce nella proposta di conversazioni di generino engagement.
LA SITUAZIONE E’ DUNQUE DIALETTICA. Dall’alto al basso e viceversa. Gli spunti arrivano sia dal vertice della comunità che dal fondo, gli americani direbbero head to toe. Coloro che saranno in grado di cogliere tutte le opportunità offerte dalla base applicheranno una strategia di engagement Win-Win: per loro e per i lettori, ma soprattutto per le aziende che decideranno di investire.
Le aziende e le Mamme blogger.
In questo scenario ci siamo dunque resi conto che:
a) le madri sono influenti tra se stesse
b) le madri sono DECISION MAKER
Lo Scenario futuro Ipotesi A
Chi riuscirà a capire e a gestire al meglio questo portafoglio virtuale, genererà dei vantaggi competitivi importanti. Attualmente le aziende hanno problemi nel capire appieno questo fenomeno di business, almeno a livello italiano (e non escludo quello europeo) la linea MADRI = DONNE = DECISION MAKER non è così scontata, al contrario ogni pezzo appare slegato e questo non ha senso perché porta a difficoltà manageriali nel definire:
LA GIUSTA SCELTA DEI CANALI DI CONVERSAZIONE –
IL PRICING-
LE SPOKE PERSON DI RIFERIMENTO
Va dunque a finire che lo scenario già altamente frammentato si frammenti ancora di più a livello economico. Per capire quante possono essere il percentuale le SPOKE PERSON vi basti sapere che negli stati uniti solo 1% delle mamme blogger guadagna più di 5000 dollari al mese, in genere coloro che guadagnano in modo professionale sono circa il 15% è dunque evidente che tra i 4.4 milioni di blog americani solo una parte minuscola è difinita influencer e uso il dato economico perchè mi sembra quello più tangibile.
Dunque? Sono convinta che le aziende debbano giocare un ruolo cruciale nel futuro del mommy blogging italiano (come accade negli USA). Senza investimenti ad un certo punto è impossibile riuscire a sviluppare in modo professionale il blog, l’impegno purtroppo non basta. Gli investimenti marketing in questo ambito devono però essere fatti con oculatezza coinvolgendo in modo fattivo le SPOKE PERSON considerando la linea madri/donne/decision maker.
Lo scenario futuro ipotesi B
Avevamo detto che le mamme blogger non vogliono farsi chiamare tali, ma consulenti. Questo è vero, ma non può essere vero per tutte considerando il livello di influenza collegato. Ciò detto è pertanto plausibile che le blogger vengano reclutate in azienda. Questo è accaduto in Canada ( e non solo). Questa virata verso una consulenza professionale genera vantaggi sostanziali per l’azienda che:
a) sfrutta il knok how acquisito nel tempo, e la credibilità acquisita sul campo
b) ha la possibilità di generare delle conversazioni autentiche che, di conseguenza, GENERANO FIDUCIA, una fiducia che altrimenti non potrebbero ottenere.
Le Problematiche di applicazione.
sia per le scenario 1 che per lo scenario 2 osservo notevoli criticità e non dico che non sia possibile, ma il percorso è accidentato. Posto che la mia teoria in questo frangente veda le aziende come un’opportunità di crescita futura nel market place delle mamme blogger.
Criticità:
a) Poca elasticità e preparazione del mercato italiano nel riconoscere appieno le potenzialità e opportunità descritte. Spesso le azienda si muovono in branchi, mufloni più che geni del marketing. Questo accade perchè NESSUNO HA MAI AVUTO INTERESSE NELLO STUDIARE IL FENOMENO IN MODO SERIO E DIDATTICO, in sostanza mancano i numeri. Questo inevitabilmente porta ha una OGGETTIVA perdita di OPPORTUNITA’
b) Si osserva una bassa o nulla capacità delle Mamme blogger italiane a imporsi a livello europeo, questa problematica è la conseguenza di:
1) poca mobilità interna ed esterna
2) immagine generalizzata di scarso appeal
3) stallo cronico negli argomenti e nei contenuti, spesso troppo indietro anche rispetto alla domanda delle madri/donne più giovani – necessità di appeal delle aziende. Uno stallo che può essere facilmente superato con una visione più europea e internazionale, grazie alle contaminazioni, alla ricerca e alle idee differenti. Meglio concentrarsi di più sui contenuti che su un personal branding senza argomenti.
c) Una folla di nuove mamme è pronta a invadere il mercato. Saranno più elastiche e decise, alcune saranno già blogger e aggiungeranno la maternità come valore aggiunto. Le Leader di oggi sono pronte a raccogliere questa sfida enorme?
L’ATTENZIONE E’ DOVEROSA e bisogna imparare a ragionare secondo il classico schema delle MINACCE E DELLE OPPORTUNITA’.
Conclusioni. L’importanza STRATEGICA e il VANTAGGIO delle mamme blogger a mio parere è il seguente:
TRASMETTERE IL VALORE ATTRAVERSO AFFINITA’ ELETTIVE
La conservazione di tale valore e il suo arricchimento avverrà curando attentamente:
1) l’aspetto sociale
2) l’apertura internazionale
3) l’autenticità personale
4) la partecipazione fattiva delle aziende
5) una maggior propensione all’aspetto business
Questo, secondo me, porterà il mommy blogging italiano a un livello superiore, benché tale livello sarà difficile da raggiungere se l’asticella della qualità viene sempre e inesorabilmente spostata verso il basso.
A voi i commenti
FONTI
www.business2community.com/blogging/5-fast-facts-moms-blog
www.theglobeandmail.com/report-on-business/industry-news/marketing/mommy-bloggers-go-corporate
Commenti
Alessio Settembre 17, 2014 - 13:56
Una cosa che aiuterebbe le mommy blogger (o consulenti o decision makers o whatever-the-hell) sarebbe la creazione di contenuti ben fatti, e non buttati lì tanto per prendersi il gettone.
Guardo in giro e vedo tanto di quel pressappochismo, velocità di esecuzione con scarsissimi risultati in termini di leggibilità, contenuto scadente, errori grammaticali che mi fa spesso riflettere su il perché le aziende dovrebbero “spendere” di più su questi blog. Tra l’altro il più delle volte l’engagement con il contenuto è bassissimo (molte volte assente).
Chiaro, la stessa cosa avviene per tutti gli altri tipi di blog eh…mi riferisco alle mammy blogger qui perché stiamo parlando di loro.
So per certo che molte aziende decidono di non investire su questi blog non per particolari ragioni…semplicemente non vedono il ritorno sperato. È bellissimo investire se nasce qualcosa di meraviglioso, ma come hai detto tu…con tutti quei mommy blog che ci sono, certo non si può sperare che ci siano altrettante idee meravigliose.
C’é troppo…di tutto. Quindi un po’ di umiltà nel dire “ho provato, ma effettivamente non sono capace” non guasterebbe. Riducendo il numero di blog che trattano sempre gli stessi temi (e che hanno anche gli stessi sponsor), forse si potrebbe avere del contenuto più mirato e più coinvolgente, con uno studio del proprio pubblico, e di qualche dato numerico.
L’azienda alle volte non investe per partito preso (e qualche volta sbaglia), ma ci sono anche occasioni in cui l’azienda preferisce spendere su qualcosa di realmente costruttivo, bello, e sì…anche con un ritorno. Ma dare la colpa quasi esclusivamente alle aziende, è qualcosa di estremamente sbagliato.
Hai scritto: “Questo accade perchè NESSUNO HA MAI AVUTO INTERESSE NELLO STUDIARE IL FENOMENO IN MODO SERIO E DIDATTICO, in sostanza mancano i numeri.”. Vero. Ma allora consiglio alle mommy blogger di studiare il marketing in modo serio e didattico. Anche perché il marketing (quello fatto bene) non è un fenomeno.
chiara Settembre 17, 2014 - 15:14 – In reply to: Alessio
Mi ricollego al discorso aziendale. Io credo, e accade anche, che il proficuo lavorare insieme fissando obiettivi e anche limiti possa certamente aiutare sia l’azienda che il fornitore/contenitore/media etc… un sistema virtuoso Do ut Des non replicabile su tutto, ovviamente, ma almeno su determinati progetti o strategie. L’asticella della qualità deve essere posta in primis dalla “base” dal blog stesso e dalla capacità (e qui torno allo stanco concetto di personal branding che si legge in giro in questo periodo) di creare conversazioni coinvolgenti che diano spunti, e perchè no, nuove direzioni. Ergo anche il lettore è una pedina strategica e va ascoltato. Grazie Ale!
Viviana Settembre 17, 2014 - 15:11
Cara Chiara,
ti avevo già seguita con molta attenzione al Panel “Mamme blogger cosa farete da grandi?” e ti ringrazio per aver scritto e condiviso il tuo studio anche qui;-) E’ veramente ben fatto e da tenere a mente, anzi adesso me lo stampo;-)
Sono più per l’ipotesi B.
Le aziende in Italia probabilmente solo adesso stanno cominciando a valutare seriamente l’influenza che possiamo avere noi come donne e mamme blogger.
Si, è vero che il mercato è saturo e noi blogger siamo davvero tante. Ma l’essenziale è distinguersi con personalità e intelligenza. Non bisogna essere a tutti i costi quello che non si è, sperando che qualcuno ci noti. La sincerità paga sempre e soprattutto la coerenza con noi stesse.
Siamo tante ma non siamo tutte uguali, soprattutto non è detto che siamo tutte tagliate per fare davvero le blogger (in mezzo mi ci metto anche io!!!;-)). A qualcuna forse sono piovute dal cielo certe opportunità, forse perché (come si suol dire) è arrivata nel posto giusto (la rete) al momento giusto…oppure chi lo sa…!?
E’ sicuro (perché fino a poco tempo fa non era così) che l’esplosione di questo nuovo modo di fare rete, condividere i contenuti e “fare anche business” sta avvenendo ora (lavoro da anni nell’ambito della comunicazione online e questo fermento lo noto soprattutto da un anno a questa parte….) e quindi la competizione è maggiore, distinguersi è più difficile ma, l’importante è restare coi piedi per terra e continuare a fare tutto con la stessa passione con cui si è deciso di mettersi in gioco.
Per me è già bello esserci e nel mio piccolo avere qualcuno che mi segue e legge. E’ una grande soddisfazione anche questa…
Sono inoltre contenta di avervi conosciute, mi perdonerete se ancora non avevo mai letto il vostro blog!!!??
P.S. Fighissima l’autooooo…complimenti…bella idea…;-)
Alla prossima
Viviana
http://www.kevitafarelamamma.it
chiara Settembre 17, 2014 - 15:27 – In reply to: Viviana
Grazie Viviana. Pensavo a te mentre scrivevo l’articolo e ho voluto farlo prima che potevo.Noi mamme, ma in generale il blog/siti o qualsivoglia cosa messa su Internet ci affacciamo a un mondo frantumato e pieno di opportunità. Queste opportunità sono per lo più effimere, chi pensa di guadagnarci tanto postando quattro foto sbaglia, il contenuto farà di certo la differenza e, come scriveva Alessio, delle competenze precise. Io sono in competizione con la mamma blogger di Bangalore, alla Festa della Rete ho appreso appieno il significato di “mondo punto” il successo sta nel cogliere il valore della propria comunità ed essere il collante. Personalità e intelligenza sono virtù irrinunciabili. Grazie per essere passata di qui e sì, la macchina coi loghi è STRATOP!