Un libro per pensare: Generazione Cloud. 8 Aprile 2013 – Pubblicato in: Books – Tags: , , , , ,

Abbiamo chiesto alla nostra amica psicoterapeuta Francesca Biondini di darci una mano, già….cioè, sì è vero, è piuttosto chiaro che non siamo a posto -noi due-, ma possiamo giurarvi che non le abbiamo chiesto consulto sulle nostre menti diabboliche e poi -pure lei- non è tanto a posto e ci piace tanto così.

Dunque che le abbiamo chiesto? Di farci la recensione di un libro per noi interessante, ma “all’apparenza” un po’ difficilotto. Lei ha accettato, anche perchè avendo una bimba di 3 anni e mezzo ed un bimbo di poco più di un anno l’argomento le appariva molto, ma molto ghiotto.

Di che si parla? Della Generazione Cloud e mannaggia a Steve Jobs

(pace all’anima tua, però te già sapevi tutto eh?Sapevi come sarebbe andata a finire vero?)

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Un libro per pensare……

Sono le tre e mezza di notte, ho appena terminato di leggere Generazione Cloud…e Ginni, mia figlia di tre anni e mezzo si agita nel letto con la varicella  e mi dice  con vocina scocciata di spegnere il telefono.

Ed ha ragione…e siccome ho appena finito di leggere il libro lo faccio, e riprendo a scrivervi domani; così  vi spiegherò il perché.

Allora! Buongiorno ! Ma che ci facevo  nel cuore della notte con il telefono in mano?!

Sono trascorsi 4 decenni (3 Aprile 1973), dalla prima chiamata mobile, ed oramai il telefono è diventato un’estensione del corpo, in ogni luogo e ad ogni ora.

Ieri tentavo di iniziare la recensione per questo libro, un libro scritto a sei mani, interessante davvero: Generazione Cloud (Essere genitori ai tempi di smartphone e tablet). Edito da Erickson nella collana Capire con il cuore – Educazione.

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Scritto in modo molto scorrevole  e con lo scopo di fornirci una sorta di cornice culturale insieme ad alcune  indicazioni che possono aiutarci e sostenerci  nella  nostra azione quotidiana a favore della crescita e dello sviluppo dei bambini e dei giovani nell’Era digitale.

Si tratta  in sostanza di una guida rapida ma completa, che propone a  noi genitori, ma anche a  nonni ed insegnanti indicazioni pratiche per aiutare i giovanissimi a crescere, sfruttando le potenzialità delle tecnologie e evitandone le insidie  aiutandoci a capire che le valutazioni su cosa sia giusto e cosa sbagliato, le riflessioni sull’etica e sulla morale non spettino ai bambini, ma a noi genitori.

Gli autori, lo psicologo Michele Facci, la psicoterapeuta cognitivo-comportamentale Serena Valorzi e Mauro Berti (responsabile dell’ufficio Indagini Pedofilia di Trento) danno moltissimi spunti per riflettere sui nostri comportamenti e sulla diversità di approccio della nostra generazione rispetto a quella dei nativi (i nostri figli), nei confronti di tutte le nuove tecnologie.

Bilanciando perfettamente le argomentazioni tra gli enormi e innumerevoli vantaggi nonchè insidie e pericoli, pericoli che non risiedono tanto negli strumenti stessi, quanto nella non corretta consegna per il loro utilizzo, gli autori  ci rendono consapevoli  di quanto siano cambiati i tempi e di come non sia possibile pensare semplicemente di inibire ai bambini o ai ragazzini (anche adolescenti) l’uso delle nuove tecnologie, ma quanto serva, piuttosto, accompagnarli lungo un percorso che li renda consapevoli di cosa fare e cosa non fare.

Ciò che mi ha affascinata maggiormente, è riassumibile in due parole:Interazione  e Condivisione

La vera rivoluzione  dell’era digitale, consiste infatti nella  possibilità di interagire con i contenuti e nella super rapidità di condivisione, un click e tutto è di tutti: comodo, bellissimo, ma anche mostruoso se ci si pensa un attimo.

I ragazzi nelle loro camerette si sentono” protetti”, ma con il telefono in mano sono “fuori”, connessi ed esposti al mondo intero, alla comunità quindi ci vuole libertà, ma consapevole.

La mia valutazione non può prescindere dalla mia professione, essendo io psicoterapeuta ho particolarmente apprezzato la trattazione delle emozioni e relazioni nell’era digitale, e quella relativa alla dipendenza e della scuola ai tempi del digitale, argomenti trattati con serietà per nulla banalizzati o scontati.

Ora non voglio svelare nulla di più, il libro merita di essere letto.