Volevo chiamarla Matilde. 21 Novembre 2013 – Pubblicato in: The Funky Diaries – Tags: , , , , ,

Che son mamma é appurato.

Mamma di maschio e io volevo una femmina.

Alla seconda visita ecografica il “simpaticissimo” dottore, carino e dolce come la sabbia nel letto ci dice: “Un bel maschietto, vedo” ed io me ne sono uscita con un elegante: “Ma noooooo”.

Volevo chiamarla Matilde e mi immaginavo un mondo rosa confetto con le paliettes.

kikki 3 mesi

La mia realtà oggi comprende i Power Ranger Mega Force ed un costante dubbio, un tarlo quotidiano, un cruccio malefico: “Starò crescendo un gentiluomo? E se non proprio gentiluomo, almeno playboy come Gigi Rizzi?”

Cresci dritto figlio mio. Cresci sano, forte e indipendente.

Cresci consapevole, gentile e selvaggio al punto giusto.

Cresci amando le donne. Amale rispettale, accompagnale, seducile con grazia perché alle donne piace essere sedotte dal garbo e le buone maniere. Rispettale sempre, sempre e sempre.

Cresci amando la bellezza, sii attratto fortemente da essa in qualsiasi forma si palesi.

Cresci curioso e brama il sapere.

Cresci senza frontiere con uno zaino in spalla e senza mete.

Cresci forte, solido come una quercia.

Cresci con i la certezza che la terra non ti tradirà mai.

Cresci amando, non importa quanto questo ti farà soffrire, tu ama.

Cresci senza timore di raccontare te stesso al mondo, parla con voce chiara.

Cresci sbagliando, cadendo e sbattendo i denti contro un muro. Ringrazierai quel muro.

Cresci indipendente, tutto ciò ti renderà libero.

Se al posto di Riccardo ci fosse stata Matilde avrei scritto le stesse cose, mettendo in bold l’ultima frase: l’Indipendenza.

Sii te stessa.

Sii te stesso.

Γνῶθι σεαυτόν, gnôthi seautón

Ho un fardello di responsabilità sulle spalle, abbiamo, avete.

Non sono una di quelle che pensa in negativo sul mio futuro e su quello di mio figlio. Dobbiamo essere piú indipendenti anche noi, forse.

In senso fisico e metafisico.

Conoscere di piú noi stessi e trasferire fiducia.

P.S. Caro Riccardo, giá che ci sei cresci anche figo, perché se un giorno dovessi portarmi fuori a cena (pagando con la tua personale carta di credito n.d.mamma) io mi trasmuterei in un tacchino tronfio e gonfio, praticamente un Pokemon al  fianco di un fanciullo alto, barbuto e prestante.

Ma lo sarei comunque (tronfia)… ben s’intenda…anche se non mi cresci come il signorino qui sotto.

Ti amo e basta.

ryan burns