Ho visto le lucciole, sono magiche. 26 Maggio 2017 – Pubblicato in: The Funky Diaries

Lavoro online.
Ho scritto in difesa di questo non luogo più volte e tessuto le lodi del blogging, spesso.

Ché non si sputa nel piatto in cui mangi.

Eppure sono settimane in cui mi obbligo a leggere il meno possibile, non trovo il mio posto, storgo il naso e non vedo la giusta via: quella di mezzo, quella del buon senso.

I discorsi sui vaccini mi hanno nauseato.
Il decreto non c’entra, l’estremismo e la violenza da tastiera sì.
Io, invece mi chiedo: migliorerà il servizio?
Avremo diritto a visite pre iniezioni non approssimative?
Il personale medico mi guarderà storto come quella volta, quando chiesi prima di firmare il consenso se esistesse un modo per accertare le allergie in un neonato non ancora svezzato?
Mi scusi dottoressa se non ho studiato medicina, sono al primo figlio e la pediatra non era raggiungibile telefonicamente quelle 10 volte che ho cercato di chiamarla per togliermi il dubbio.

I migranti.

Ancora si discute di genere.

Impazza la parola role model, pericolosa e inutile: c’è chi ci vuole imporre un modello, c’è chi si è svegliato con l’idea di diventarlo. Perché?

I gay, le lesbiche. Agli essere umani che intraprendono cammini coraggiosi per essere se stessi ma non appartenenti a categorie di parole di uso comune penseremo tra 10 anni.
Transessuale, per dirne una.

Genitorialità anni 50. Ehy, parliamo della figura del padre come ruolo attivo in famiglia.
Ma che davvero?

Hai un blog? Sei mamma blogger. Veramente parlo di quel che mi pare, poi è vero, ho anche due figli incredibili.

e fuori le lucciole…

Ma io ieri sera ho visto le lucciole.
E ho capito di avere tutto.
Il mio sangue ricco è esattamente nel posto dove dovrebbe essere.

No, non è questione di soldi, ricco in un atro senso, IL senso, per me.

Non mi sono mai esposta su molti argomenti, capisco solo ora che non ci si può esporre su quello che si sente ovvio.

Non sono solo metà francese e metà Italiana.
E’ più complicato di così.
La mia famiglia ha viaggiato e vissuto su più nazioni, ha preso e dato in molti luoghi talmente diversi tra loro da conoscere profondamente il senso di far parte di un unico mondo.
Ora si viaggia lowcost con estrema facilità ma lo straniero non è straniero e basta, dipende da dove proviene.
E per fortuna che a noi è andata bene, almeno ho avuto la possibilità di nascere. Chissà cosa sarebbe successo se i miei bisnonni fossero rimasti incastrati a qualche metro da un confine senza possibilità di fare un passo avanti o indietro…

Questo intendo per sangue ricco.

Esattamente dove dovevo essere.

Ho parenti con diversi credi religiosi. Capita.
Il mio compagno è capace di badare ai suoi figli. Straordinario?
Le modelle sui cartelloni pubblicitari non mi fanno venire le paranoie.
Le ingiustizie sì.
Non capisco perché dovremmo somigliarci tutti. Non capisco cos’è diverso.
Forse provenire da ovunque e da nessuna parte mi ha regalato la semplicità dell’incontrare prima di tutto le persone e non il fardello socio culturale che qualcuno ha deciso per ognuno di noi.
(Anche l’italiano è uno stereotipo)

Ieri sera ho visto le lucciole.
Una mi è volata a qualche centimetro dalla gamba.
Mi ha detto che rimarrò così. Facile da capire per quei pochi che mi conoscono bene.
Incapace di rivelarmi con facilità.

Ieri sera ho visto le lucciole e mi sono commossa.