Travel (low cost) With Kids: Bruxelles e Bruges da scoprire. 6 Marzo 2014 – Pubblicato in: Next Generation Travellers – Tags: , , , , , , , ,

C’è  una città che mi frulla in testa da un po’ di tempo, si va beh ..una fra le duecentomila, una città meno convenzionale, una di quelle che solitamente non rientra nell’elenco di quelle capitali da flaggare tipo “ce l’ho ce l’ho mi manca”, ma io , che sono una viaggiatrice a tratti  intelligente, e anticonformista ,  le voglio dare fiducia!

Stavolta gli indizi per voi sono facili, facili: in ordine di mia personale importanza, il Cioccolato, il Parlamento, l’art Noveau e come dimenticare gli indimenticabili Puffi: Bruxelles sei mia, stiamo arrivando!

Con il mio entusiasmo, o all’idea di enormi tavolette di cioccolato, conquisto la famiglia, ad essere sincera di prima battuta, mio marito mi consiglia, di portarmi un’amica al suo posto, ma tanto alla fine, lo so io e lo sa lui,  lo persuado sempre.

VOLI

Eccomi di nuovo sul  mio sito amico, quello di Ryanair, che potrebbe, a mio avviso premiare, la mia milionesima  cliccata, se non con qualche punto su una fidaty card, almeno  con un “Ciao Chiara bentornata”,  lo proporrò!

Se con Copenhagen mi ero stupita, con Bruxelles mi  sono commossa, si vola con 50 euro a testa,  voi starete pensando, “beh certo è Bruxelles non Londra”, ma credetemi,  costa molto più andare a Pescara.

Certo Charleroi è un po’ più distante, rispetto all’aeroporto principale di Bruxelles, ma la differenza di prezzo con le compagnie di linea, vale sicuramente i 60 km che ci separano dal centro città.

L’aeroporto è comunque ben collegato sia da treni che da una navetta.

HOTEL

Parte la seconda sfida, l’alloggio, la mia cara cuginetta Federica, leggermente più giovane di me, ma giusto di quei dieci anni,  mi consiglia un b&b molto carino, di design  e in centro www.downtownbxl.com, me ne innamoro subito, contatto la struttura, trovo Theo, molto gentile e italian speaking, che spegne però  lievemente il mio entusiasmo, le camere non sono esattamente adatte alle mia numerosa famiglia, ma visto che il posto mi piace troppo, con lui trovo una soluzione (un materasso a terra per i due bimbi grandi) e  con 100 euro a notte dormiamo tutti anche  a Bruxelles.

In alternativa io per noi, avrei scelto uno di questi due appartamenti, centrali e ad un ottima tariffa sempre non oltre i 100 euro a notte.

-Apartment Nancy

-Apartement Grand Place

Conti alla mano, stavolta con neanche 450  euro si vola e si dorme, ho fatto felice me per la performance da guinnes (prima o poi viaggerò gratis, lo so), e il marito, che i conti li ha sempre  in testa.

E ora, cosa fare a Bruxelles?

Devo essere sincera con voi, neanche io  era ferratissima sulla destinazione,  ma nelle mie numerosissime ore libere, cioè quelle notturne, ho scoperto un sacco di cose interessanti da fare e vedere, e va bene che per quanto mi riguarda, a me basta partire, ma  sono sicura che alla fine del post, passerete anche voi diretti sul sito  di Ryanair.

Prima di tutto come al solito, ricordatevi di acquistare le  Brussels Card, per viaggiare sui mezzi ed entrare gratuitamente o  avere gli sconti sulle  più importanti attrazioni, credetemi alla fine il risparmio è sostanziale,in alternativa anche Bruxelles si gira facilmente in bici, che poi, inizia a sorgermi un dubbio, sarà solo Milano che non si gira facilmente in bici?

Tra parentesi i bambini sotto i 12 anni entrano comunque gratuitamente nei musei della città.

La prossima  è una chicca, una cosa che io personalmente  adoro e  che non conoscevo.

L’ente del turismo del Belgio, nella persona di Amalia (grazie Amalia),  mi ha reso noto che a Bruxelles, esistono i cosiddetti Greeters di Bruxelles, sono degli abitanti che accompagnano i turisti alla scoperta della città, ed è un servizio completamente gratuito. Non la trovate una cosa carinissima?

Per noi,  che prendere  una guida sarebbe cosa  proibitiva, è davvero un valore aggiunto.

Lo sapevo Bruxelles mi stai pian piano conquistando.

Da fare assolutamente un giro all’Atomium, il monumento simbolo della città, una serie di sfere  d’acciaio collegate fra loro da scale mobili,  da cui si può godere un panorama mozzafiato della città. I bambini impazziranno, ne sono certa.

La parte colta che sta in me mi dice che un giro al Parlamentarium è d’obbligo, un interessantissimo museo interattivo, e tra l’altro completamente gratuito.

Il Belgio è la patria natale dei fumetti, Tintin, i Puffi e Lucky Luke e altri a me non noti,  si trovano tutti insieme in un fantastico Museo dei Fumetti, un bel museo vivo e dinamico per grandi e piccini.

Infine, non dimenticatevi di mettervi a dieta un paio di mesi prima, per Monsieur Le Chocolat, divo indiscusso della città, e anche qualche soldino da parte care amiche, perchè un uccellino mi ha detto, che le boutique di abbigliamento pullulano, insieme ai vari mercatini.

Lo so coi bambini  fare shopping, può essere un’esperienza destabilizzante,  ma già che ci siete, se proprio ci passate davanti, datela un’occhiata, male non fa, io con tre bimbi ho imparato a farlo in tempi record, ma mai smettere di pensare a se stesse.

Ok con lo shopping e il cioccolato mi hai definitamente conquistata, (alla faccia della viaggiatrice intelligente) ora so che l’ansia da volo, perchè devo fare outing , adoro viaggiare ma meno volare, sarà ricompensata da tutto quello che Bruxelles avrà da offrirmi.

Ma come si fa a non fare un saltino a Bruges già che siamo in zona? No a Bruges non rinuncio, ho visto le foto deve essere stupenda.

Con un’oretta di treno la si raggiunge, e una gita in giornata vale davvero la pena di farla.

Un centro storico medioevale, perfettamente mantenuto, tutto circondato da canali, un luogo romanticissimo, dove varrebbe la pena portarsi un nonno, a cui lasciare i bambini e farsi una passeggiata a due e per un pranzetto in uno dei tanti bistrot, ma  se come nel nostro caso il nonno vi  ha dato picche, potete fare tutto lo stesso, anche con quelle piccole creature, che poi sono il prodotto di tutto il vostro  romanticismo e  amore.

Siamo pronti, un nuovo viaggio e’ in cantiere,  scaldiamo i motori dei nostri trolley.

A proposito la piccola che  ne ha uno suo personale, di quelli giocattolo,  quando le ho preannunciato il nostro prossimo viaggio, vi giuro che è andato a prenderselo, e indicando il cielo ha iniziato ad emettere il suo suono personale dell’aereo. Disarmante.

 Ma prima di lasciarvi, il mio solito aneddoto in materia:

 Conversazione fra i miei figli più grandi:

Carolina mi chiede “Mamma, ma ti ricordi quando siamo stati in quel posto dove tagliavano le teste?”Io perplessa e a tratti spaventata, interrogo con lo sguardo il resto della famiglia; l’unico che risponde è Gabriele che convintissimo dice a gran voce: “Ma certo mamma, la Torre di Londra“.

Dedicato a tutti quelli che quotidianamente mi dicono che i con i bambini non vale la pena viaggiare. Sbagliate voi.