Se tuo figlio ascolta il rap corri a comprar libri. 28 Giugno 2016 – Pubblicato in: The Funky Diaries
Ho ancora il fastidio addosso.
Padre al supermercato col figlio preadolescente munito di cuffiette.
Che stai ascoltando?
Non ho captato la risposta.
“Ancora sti rapper. Se potessi li prenderei tutti a calci…”
Bene. Anzi malissimo.
A parte che a voja stare a spiegare che non si dice mi fa schifo, si dice non mi piace, se poi esiste l’opzione li prenderei a calci ma vabbeh.
Sto rap, cos’è sto rap?
Sono anni che quando dico che mi piace qualcuno mette le mani in modo goffo con i gomiti piegati e intona una cantilena intervallata da un yo.
Ehm, la cosa non fa ridere, non è simpatica e quella cosa lì non so cosa sia ma non è rap.
Ah, per la cronoca, Jovanotti non è mai stato un rapper, per dire…
Non è musica, sono volgari, fanno passare un brutto messaggio.
Allora, sul volgare e il messaggio, dirò una cosa forse impopolare: fate sparire i vostri dischi dei RollingStones (ma anche Ray Charles non era un santo) che i nostri figli fanno inglese dall’asilo nido e io di testi montessoriani nei brani che hanno fatto la storia della musica non ne ricordo…
Detto questo, è musica. C’è una cosa che si chiama flow, un modo di incastrare le rime sulla base musicale che è ciò che fa la differenza, altrimenti sarebbero rime in cantilena. Provate a farlo, è difficilissimo.
Io spero non diventare mai una di quelle che -no ti prego i five second of summer in casa mia, no.-
Tra un disco dei nofx e uno dei Run Dmc, sono entrati in casa mia anche i New Kids on the block (qui il mio post preferito da quando ho aperto il blog)
Lasciamoli fare, fa parte della loro educazione musicale, piuttosto inondate la casa anche della vostra musica del passato, quella che ascoltate oggi, che sia un confronto anche senza dibattito: la musica farà da sola.
Però però una cosa la voglio dire.
Tuo figlio ascolta il rap? Approfittane.
I paralleli con le metriche delle poesie che imparano a scuola, si possono fare.
Googolate Slam Poetry, scoprite cos’è.
Ma soprattutto, se vostro figli volesse diventare…chi ascoltano i teen? Jake la Furia, Salmo, Marra?
Chiunque sia il tuo rapper preferito, figlio mio, se vuoi sfidarlo a suon di rime, fatti un vocabolario.
Per spaccare più facilmente: più parole saprai, più rime potrai tirare fuori.
Leggi. Fa caso alle metriche delle poesie che impari a scuola.
E dopo, se vuoi, rappa!
Commenti
Elena Giugno 28, 2016 - 12:08
Ammetto che il rap non è il genere di musica che mi entusiasma di più al mondo, anzi, io vado più sul rock punk. Ma anche io la penso come te, anche qui è passato un po’ di tutto. Certo ecco una musica che proprio non sopporto è la house, quella segretamente tra me e me, senza dirlo a nessuno, spero davvero non entri mai qui, ma dovesse me ne farò una ragione.
Hai comunque ragione a dire che i figli devono essere liberi
justine Giugno 28, 2016 - 12:16 – In reply to: Elena
<3
Sara Giugno 30, 2016 - 10:50
Io tendenzialmente funky rock come genere e confesso che alla richiesta di mia figlia seienne: “Mamma mi compri un disco degli AC-DC?”, ho gongolato non poco…. Detto ciò penso che al di là di gusti personali, la musica sia un mezzo potente di comunicazione tra genitori e figli, è qualcosa che può unire senza la necessità di rispettare ruoli predefiniti. Quindi “yeah” o “yo” che sia e PIU’ MUSICA PER TUTTI 🙂
leparoleverranno Luglio 04, 2016 - 18:23
Io odio i mono-gusti: quelli che gli piace un genere e ascoltano solo quello, uno di questi mi ha detto che non ho gusto in fatto di musica perché ascolto davvero di tutto. Più che gusto, a me piace pensare di avere “cultura” musicale. Quindi ben venga qualsiasi tipo di musica e mi hai letto nella mente: tempo fa ho proprio pensato perché a scuola non leggono i testi delle canzoni???