Non è scienza, è funkyscienza: io scappo, tu scappi, lei scappa 29 Giugno 2015 – Pubblicato in: Funkyscienza – Tags: , , ,

Così, tra una cosa e l’altra, è quasi finito giugno ed è arrivata l’estate. In occasione della bella stagione mi ero preparata un sacco di cose da raccontarvi, che vi sarebbero state utili per fare i fighi con il vostro amore sotto le stelle, per evitare situazioni spiacevoli in spiaggia e colori imbarazzanti in passeggiata, per prendere con le pinze le notizie trite e ritrite che a ferragosto ci verranno propinate insieme al gossip sui vip.

Summer is coming

Summer is coming

Insomma avevo pensato di raccontarvi dell’eterno ballo delle stagioni a cui partecipiamo quotidianamente, giocato a ritmo di solstizi ed equinozi. Volevo parlarvi degli amati e odiati raggi UV – altresì detti “ultraviolenti” da un piccolo amico- che ci fanno abbronzare e scottare. Volevo dirvi delle gioie e dei dolori che gli effetti di una serra possono provocare. Vi sarebbe piaciuto? Tranquilli, lo faremo. Ma non oggi.

Oggi è tempo di affrontare una questione che sicuramente ha toccato molti e che molti altri toccherà, e che ci viene posta dalla nostra Justine direttamente dal luogo del fattaccio

Mi-scappa-la-pipì

Quella che segue non è una trattazione medica quindi, come al solito, la farò facile.

Il fenomeno di cui parla Justine, ossia il fare poca pipì tante volte in un breve intervallo di tempo, è noto come pollachiuria e, come giustamente ha intuito lei, può essere legato anche alle emozioni. Tra gli altri legami, di cui non vi parlerò, ci sono alcune malattie o certi stati fisici come la gravidanza e… Ehi! Buoni lì, che l’ho sentito fin qui il coro di “NOOOOOOOO, ma va?”.

Mi scappa la pipì, (futuro) papà

Mi scappa la pipì, (futuro) papà

 

Quando è legata ad un’emozione la pollachiuria si dice psicogena e non è altro che una somatizzazione, ovvero un modo di esternare una sensazione psichica a livello fisico. Il più delle volte è generata dall’ansia, sia essa caratterizzata da una lieve preoccupazione o da una paura intensa e determinata da un evento specifico o da una generica fonte di stress.

A scatenare tutto quindi è il cervello, in particolare attraverso l’adrenalina. Questa sostanza, che come sapete tutti serve a far ripartire il cuore di Uma Thurman in caso di necessità, è anche coinvolta in una reazione degli esseri umani nota come “combatti o fuggi”. In pratica l’adrenalina serve a preparare il corpo ad un’intensa attività fisica, che per i nostri antenati poteva significare un combattimento o una fuga: i bronchi si dilatano, il cuore batte più forte e più velocemente, il sangue si concentra nei muscoli e nel cervello, ci si libera dei pesi di troppo come appunto la pipì che ci potrebbero rallentare… E pronti via!

combattere

Combattere o fuggire? E c’è da chiederlo?

Nel caso di Justine, che doveva partecipare a una bella chiacchierata in pubblico (trovate il racconto –> QUI), il “combatti o fuggi” era meno fisico, ma non per questo meno reale. Stare lì, davanti a tutti, a raccontare e raccontarsi, magari essendo anche un po’ timidi, combattendo contro la propria natura? Oppure alzarsi, mollare tutto e scappare via? Beh, nel dubbio… Una bella pipì e passa la paura! E in questo caso mai parole furono più azzeccate: perché con la pipì l’ansia trova una via d’uscita e noi torniamo pronti ad affrontare la vita. Fino alla prossima pipì, almeno!

Dice il saggio: “Un minuto può essere tantissimo o pochissimo, dipende da quale parte della porta del bagno ti trovi”.

Dice il saggio: “Un minuto può essere tantissimo o pochissimo, dipende da quale parte della porta del bagno ti trovi”.